TOPONOMASTICA LATINENSE
Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina
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Il DPR 496/1992, che contiene il regolamento attuativo del nuovo Codice della Strada, contiene diverse prescrizioni relative alle targhe toponomastiche. In particolare, l’art. 133, al comma 3, stabilisce che i segnali nome-strada (questa è la denominazione ufficiale) devono rispettare le dimensioni e le caratteristiche indicate in un’apposita tabella allegata, la Tabella II.15 (questo il link); e dice anche che devono avere una cornice di colore blu. La Tabella II.15 riporta alcune figure di esempio, con le relative misure e l’avvertimento che “le misure riportate nella tabella sono fisse e non sono ammesse misure intermedie”. Inoltre, l’altezza del termine DUG dev’essere sempre pari alla metà del toponimo vero e proprio. Questa è, in breve, la disciplina che le amministrazioni comunali debbono rispettare quando commissionano la realizzazione delle targhe stradali (per un quadro legislativo più approfondito, vedi questo link). Queste disposizioni, però, non sono sempre rispettate. Sì, è vero, le targhe stradali più nuove tendono a rispettare i dettami di legge; ma si trovano frequentemente anche cartelli “di vecchia generazione”, che non sono stati sostituiti. Del resto, è una violazione comprensibile: se un cartello, anche vecchio, è ancora leggibile ed esplica ancora egregiamente la propria funzione indicatoria, non avrebbe senso sostituirlo (con relativo esborso delle casse comunali) solo per cambiargli forma, colore o dimensione. Anche a Latina è evidente questo fenomeno, come si può vedere nelle tabelle sottostanti, dove riporto tutti i diversi tipi di targa toponomastica che possono trovarsi all’interno del territorio comunale, corredati da alcune fotografie (che si possono ingrandire cliccandoci sopra).
Iniziamo con le targhe di nuova generazione, cioè quelle che seguono le prescrizioni legislative. Queste targhe si trovano ad indicare le aree di circolazione di più recente intitolazione, oppure sono andate a sostituire altre targhe logore, malmesse o mancanti. Hanno tutte forma rettangolare e sono contornate dalla cornice blu d’ordinanza, anche se si possono notare delle varianti nella dimensione del carattere di scrittura o nella presentazione grafica (FIGURE A1, A2, A3, A4, A5, A6). Si può trovare anche un modello, il più recente, con la palina metallica di sostegno al centro (FIGURA A7). In qualche caso, soprattutto nei Borghi, è riportato anche il vecchio nome della via (FIGURE A8, A9). Sulle strade di campagna è stato usato, dagli anni ‘90 ad oggi, un formato molto simile a questo, ma più allungato (FIGURA A10), che sta venendo via via sostituito dalle comuni targhe rettangolari.
Non sempre però le disposizioni di legge sono seguite del tutto. In alcuni casi le scritte sul cartello sono microscopiche e di difficile lettura (FIGURA A11), in altri casi invece sbiadiscono dopo poco tempo (FIGURA A12).
Talvolta le targhe di questo tipo vengono anche “riciclate”, nel senso che vengono spostate dal luogo dove sono poste ed usate per un’altra via o piazza dove la targa non c’è: in questi casi, generalmente, la vecchia scritta viene raschiata via e sostituita con una nuova, realizzata con le cosiddette “lettere bucate”. In qualche caso invece sulla vecchia scritta viene direttamente incollata la nuova denominazione, spesso con esiti disastrosi (vedi ad esempio Piazzale Palatucci, FIGURA A13).
FIGURA A1
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FIGURA A2
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FIGURA A3
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FIGURA A4
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FIGURA A5
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FIGURA A6
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FIGURA A7
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FIGURA A8
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FIGURA A9
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FIGURA A10
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FIGURA A11
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FIGURA A12
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FIGURA A13
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Continuiamo con le targhe di vecchia generazione, che sono ancora molto diffuse a Latina. Seguono anch’esse, solitamente, le misure dettate dal DPR 496/1992, ed hanno anche la solita cornice blu, ma sono di forma rettangolare arrotondata. Hanno poi, tutt’intorno, una cornice metallica tubolare. Anch’esse esistono in due formati, uno corto ed uno lungo; ed anche qui si trovano delle varianti con caratteri o dettagli differenti (FIGURE B1, B2, B3, B4). A differenza dei cartelli di nuova generazione, queste targhe solo in rari casi riportano notizie sul personaggio cui si riferiscono.
Spesso alcune targhe di questo tipo si trovano scritte con le cosiddette “lettere bucate” (FIGURE B5, B6), e ciò generalmente perché si tratta di vecchie targhe riutilizzate, con la scritta precedente raschiata via e sostituita con quella nuova.
FIGURA B1
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FIGURA B2
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FIGURA B3
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FIGURA B4
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FIGURA B5
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FIGURA B6
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Nel centro storico e a Latina Scalo possono trovarsi anche le targhe murali tradizionali, che il DPR 496/1992 consente di lasciare al proprio posto. Di solito sono di pietra, ed hanno caratteristiche molto varie poiché sono state installate in tempi diversi: facendo solo pochi passi, come si può vedere nelle foto (FIGURE C1, C2, C3, C4, C5, C6, C7), se ne possono incontrare di diversi tipi, differenti per dimensioni, materiale e carattere usato.
Vi sono anche degli esemplari molto particolari che, per quanto ne so, sono unici in tutto il territorio comunale: una targa murale di metallo (FIGURA C8) ed un’altra di marmo scritta a lettere azzurre (FIGURA C9).
FIGURA C1
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FIGURA C2
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FIGURA C3
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FIGURA C4
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FIGURA C5
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FIGURA C6
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FIGURA C7
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FIGURA C8
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FIGURA C9
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Tradizionali possono considerarsi anche quelle che potremmo chiamare targhe romane, visto che sono la tipologia ufficiale di targa toponomastica usata dal Comune di Roma. Quelle di Roma sono tutte rigorosamente in marmo di carrara, ma gli altri Comuni di solito usano pietre meno costose. A Latina questo tipo di targa stradale è usata soprattutto per aree verdi e piazzali, ma qualche volta anche per delle vie; e consiste in una lastra di pietra sostenuta da un palo al centro e da una cornice metallica su tre lati della lastra medesima (FIGURA D1). Generalmente il palo di sostegno è di colore verde, proprio come si usa a Roma, ma non mancano casi di targhe rette da un normale tubo di metallo grigio (FIGURA D2).
FIGURA D1
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FIGURA D2
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Vi sono poi i cartelli “irregolari”, che non rispettano alcuna delle regole fissate dalla legge. Un esempio sono le targhe blu, che fino agli anni ‘80 erano caratteristiche di molte strade secondarie di Latina. Oggi ne sopravvivono poche: si tratta di semplici piastre di lamiera blu scuro, con una scritta bianca in stampatello, rette al centro da un tubo metallico (FIGURA E1).
FIGURA E1
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Un altro tipo di cartello nome-strada usato in passato, e di cui rimangono pochi superstiti, sono le targhe bianche. Si tratta di targhe di lamiera a sfondo bianco, con la scritta in “lettere bucate” nere. Sono rette da un palo metallico al centro, come le targhe blu. Se ne trovano di diversi formati (FIGURE F1, F2, F3, F4, F5).
FIGURA F1
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FIGURA F2
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FIGURA F3
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FIGURA F4
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FIGURA F5
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Vi sono poi le targhe doppie, sostenute al centro da un palo metallico e formate da due targhe gemelle di colore bianco, poste su entrambi i lati del palo (FIGURA G1).
FIGURA G1
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Ecco infine le targhe “artigianali”. Si tratta di targhe realizzate da privati cittadini, generalmente residenti della strada, che vogliono sostituire una targa in cattive condizioni o del tutto mancante. La maggior parte è di fattura molto semplice (FIGURE H1, H2, H3, H4, H5), e molte ricopiano, per forma e dimensioni, le targhe usate dal Comune (FIGURE H6, H7, H8). Ve ne sono alcune molto ben fatte, ma con forme e dimensioni inusuali (FIGURA H9). Ve ne sono altre, infine, che sembrano state commissionate ad un’azienda specializzata, e che riportano molto accuratamente date ed informazioni sul personaggio cui si riferiscono (FIGURA H10, che il Comune prenda esempio!).
Può essere riportato a questa categoria anche il caso in cui la targa toponomastica non c’è proprio, ed il nome dell’area di circolazione viene reso noto in un altro modo, ad esempio scrivendolo con la vernice sul muro o su un palo della luce (come in Via Suessa Pometia, FIGURA H11).
FIGURA H1
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FIGURA H2
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FIGURA H3
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FIGURA H4
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FIGURA H5
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FIGURA H6
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FIGURA H7
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FIGURA H8
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FIGURA H9
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FIGURA H10
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FIGURA H11
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Vanno segnalate, per la loro particolarità, le targhe “civiche” che il Comune spesso utilizza nelle aree verdi. Queste targhe infatti non si limitano a riportare il nome del parco, ma ospitano anche segnali di divieto ed obbligo relativi al parco stesso; come se fossero una piccola lezione di educazione civica (FIGURA I1). A partire dal 2017, l'amministrazione guidata da Damiano Coletta ha inaugurato un nuovo tipo di targa appartenente a questa categoria, sulla quale è raffigurata anche una foto del personaggio cui è dedicata l'area (FIGURA I2).
FIGURA I1
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FIGURA I2
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