TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

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LEGISLAZIONE

DOCUMENTI CONTATTI
 
 
B
 
Bachelet, Vittorio (Viale)
Quartiere Italia (Q1)
Va da Via Nallo Mazzocchi Alemanni a Viale Enrico Galvaligi.
Vittorio Bachelet (1926-1980) è stato un giurista e politico italiano. Egli fu un autorevole docente universitario e ricoprì ruoli di primo piano nell’Azione Cattolica. Fu eletto consigliere comunale a Roma, nelle liste della Democrazia Cristiana. Venne assassinato in un attentato compiuto dalle Brigate Rosse.
 
Balla, Giacomo (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Area in progetto da Via Alberto Savinio senza uscita.
Giacomo Balla (1871-1958) fu un pittore e scenografo torinese. Egli aderì al Movimento Futurista, di cui è uno dei più noti esponenti; è famoso per le opere Dinamismo di un'automobile, Mendicante, Compenetrazioni iridescenti e Dinamismo di un cane al guinzaglio.
 
Banchieri, Adriano (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Gaspare Spontini senza uscita.
La via ricorda il musicista bolognese Tommaso Banchieri (1568-1634), più conosciuto col nome Adriano, che prese nel 1587 dopo essersi fatto frate. Egli compose più che altro madrigali e canzonette comiche, tra le quali vanno ricordati Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena, la Barca di Venezia per Padova e Lo zabaione musicale.
 
Banditella (Strada)
Piscinara
Va da Strada Piscinara Destra senza uscita.
Il toponimo ricorda un antico casale, che tuttora si trova all'angolo tra Strada della Chiesuola e la Via Appia. C'è anche un fosso con questo nome, parallelo alla strada, che nasce nelle vicinanze e sfocia nel Fosso Quartaccio.
 
Barabini (Strada)
Borgo Piave
Va da Strada Sabotino a Strada Riserva Prato dell'Olmo ed oltre.
Il toponimo ricorda l'antico nome della località in cui oggi sorge Borgo Piave, ossia Passo Barabini.
 
Baracca, Francesco (Strada)
Borgo Isonzo
Va da Strada Piccarello senza uscita.
Francesco Baracca (1888-1918) è stato uno dei più esperti ed abili aviatori italiani. Con il suo velivolo contrassegnato da un cavallino rampante nero tratto dal suo stemma di famiglia (simbolo che poi la madre donò ad Enzo Ferrari), durante la I Guerra Mondiale riportò ben 34 vittorie in scontri aerei, abbattendo alcuni assi dell’aviazione avversaria. Morì, abbattuto da un aviatore austroungarico, durante un’azione di mitragliamento sul Montello. È decorato con una Medaglia d'Oro e ben 4 Medaglie d'Argento al Valor Militare.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008. Come segnalato nel 2019 dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, sulla targa della strada la data di morte del grande aviatore è sbagliata: Francesco Baracca è infatti morto nel 1918, non nel 1919, a guerra già terminata, come sostiene la targa stradale.

Il cartello di Strada Francesco Baracca con la data di morte errata.

 
Barbabietola (Strada della)
Borgo Podgora
Area rinominata: ora VIE ANTONIO MEUCCI e THOMAS EDISON.
Il toponimo, che ricordava il noto ortaggio appartenente alla famiglia delle Amarantacee, è stato sostituito negli anni '90 nell’ambito della “civilizzazione” della toponomastica che interessò i Borghi.
 
Barbagia (Via)
Borgo Santa Maria
Va da prima a dopo di Strada del Canale.
La Barbagia è una regione montuosa della Sardegna. Il nome viene dal latino barbaria, “terra barbara”, in quanto la zona non era sotto il diretto controllo dei Romani (che invece governavano il resto dell’isola), ma era retta da alcune tribù locali.
Precedentemente questa breve via si chiamava Strada del Canaletto.
 
Barzini senior, Luigi (Via)
Borgo Piave
Area in progetto da Strada della Chiesuola senza uscita.
Luigi Barzini senior (1874-1947) è stato un giornalista italiano, ricordato per esser stato uno dei primi inviati speciali. Scrisse per il Corriere della Sera e divenne noto anche negli Stati Uniti, dirigendo svariati giornali. Egli fu nominato poi direttore dell’Agenzia Stefani, l’agenzia di stampa ufficiale della RSI. Fu anche Senatore del Regno.
 
Basento (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave senza uscita.
Il Basento è un fiume della Basilicata, lungo 149 chilometri. Ha la sorgente sul Monte Arioso, nell’Appennino Lucano, e sbocca nel Golfo di Taranto.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008. Si tratta di una scelta discutibile però, poiché il nome crea confusione con la poco distante e quasi omonima Via Busento.
 
Basilicata (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Campania a Via Abruzzo.
La Basilicata è una regione dell’Italia meridionale, famosa per la produzione di metano e gas naturale, nonché per alcune notevoli mete turistiche balneari. Ha due province, Potenza e Matera, ed altre città di rilievo sono Melfi e Pisticci.
 
Bassani, Giorgio (Via)
Borgo San Michele
Va da Piazza Vito Fabiano senza uscita.
Giorgio Bassani (1916-2000) è stato uno scrittore, sceneggiatore e poeta italiano. La sua opera più nota è il ciclo di romanzi Il romanzo di Ferrara, dedicato alla sua città natale, che comprende anche il famoso romanzo Il giardino dei Finzi-Contini. Fu anche presidente della famosa associazione culturale Italia Nostra.
 
Bassianese (Strada)
Borgo San Michele,
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini alla Strada Regionale 148 Pontina.
Il toponimo ricorda la dogana posta in quei luoghi dai bassianesi nei secoli passati, che permetteva loro di chiedere un pedaggio ai pastori in transumanza.
Fino al 2008, Strada Bassianese aveva anche alcune traverse numerate, che oggi hanno tutte un altro nome:
-Strada Bassianese I Traversa, ora STRADA PRIVATA TULLIO COZZI (o STRADA GAETANO DI GIACOMO);
-Strada Bassianese II Traversa, ora STRADA DINO MALOSSI;
-Strada Bassianese III Traversa, ora STRADA LESTRA DEL FINOCCHIO;
-Strada Bassianese IV Traversa, ora STRADA FOSSO BENEDETTI;
-Strada Bassianese V Traversa, ora STRADA CAPO D’OMO;
-Strada Bassianese VI Traversa, ora STRADA FRASSONETO;
-Strada Bassianese VII Traversa, ora STRADA POZZACCHIO.
 
Bassiano (Via)
Rione Isonzo (R6)
Area non più esistente: andava da Via Cisterna a Via Formia.
Bassiano è un comune della Provincia di Latina, fondato dall'imperatore Caracalla (il cui nome era Lucio Settimio Bassiano). Fu feudo degli Annibaldi e, poi, dei Caetani.
La via è stata demolita con la costruzione di Piazzale della Fiera.
 
Bassoli, Fernando (Largo)
Rione Littoria (R0)
Si trova tra Viale delle Medaglie d’Oro, Viale Pietro Metastasio e le Vie Istria, Zara, Martiri della Dalmazia, Fiume e Pola.
Il toponimo intende ricordare l’esponente del PRI (1907-1988) che nel 1945 fu dapprima Commissario Prefettizio e poi, dal 1946 al 1951, primo Sindaco della città di Latina. Originario di Carpi e trasferitosi nell’Agro Pontino per partecipare ai lavori di bonifica, Fernando Bassoli fu uno dei principali artefici della ricostruzione della città dopo il periodo bellico e contribuì all’apertura del circolo cittadino. Fu anche il cofondatore della Bassoli e Campagnucci, impresa edile attiva in tutto il territorio pontino.
Il piazzale circolare ubicato al centro del Parco Falcone e Borsellino è stato intitolato al politico con delibera di Consiglio n. 19 del 2024: la scelta è ricaduta su quest’area poiché nel 1951 lo stesso Bassoli vi fece erigere i busti di Mazzini e Garibaldi, in occasione delle celebrazioni per il 2 giugno. In precedenza, il largo era invece intitolato all’architetto ed urbanista Oriolo Frezzotti, autore del monumento ai caduti militari e civili che lì pure si trova.
 
Bastianelli, Giuseppe (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Isonzo senza uscita.
Il medico romano Giuseppe Bastianelli (1862-1959) fu autore di numerosi studî sulla malaria e diresse l’istituto di malariologia presso l’Università La Sapienza. Fu anche Senatore del Regno.
 
Battisti, Cesare (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Largo Giovanni XXIII a Corso Giacomo Matteotti.
La via ricorda il tenente Cesare Battisti (1875-1916), l’uomo politico trentino che fu un acceso attivista irredentista. Egli disertò l'esercito austriaco per poi arruolarsi in quello italiano e per questo, una volta catturato dagli austriaci, fu impiccato per alto tradimento.
Si tratta di uno dei primi toponimi ad essere stati attribuiti al momento della fondazione della città, con la delibera del Podestà 3/1932.
 
Baviere (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa senza uscita.
La strada ricorda un canale di bonifica.
 
Bazzini, Antonio (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Lorenzo Perosi a Via Giovanni Sgambati.
Antonio Bazzini (1818-1897) fu un compositore e violinista italiano, originario di Brescia. Sue opere sono Turanda, Ridda dei folletti e Francesca da Rimini.
 
Beccaccia (Strada)
Borgo San Michele
Va da Strada Capograssa senza uscita.
La Beccaccia è un canale di bonifica che nasce nel Parco del Circeo e sfocia nel Fiume Sisto.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Beccaria, Cesare (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Aspromonte a Via Ippolito Nievo.
Cesare Bonesana, Marchese di Beccaria, (1738-1794) fu un giurista e filosofo milanese, esponente dell’Illuminismo. La sua opera più nota è Dei delitti e delle pene, considerato uno dei testi cardine del diritto penale liberale.
 
Begonia (Via della)
Latina Scalo
Va da Viale della Stazione senza uscita.
La begonia è un fiore delle Begoniacee, dai colori variabili, che conta più di 1000 specie. Esso prende nome da Michèl Begon, che nel XVII secolo fu governatore di Haiti e valente naturalista.
 
Belgio (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Settimio Chiarello senza uscita.
Il Belgio è una nazione dell’Europa centrale, con capitale Bruxelles. L'unità monetaria è l'euro, che nel 1999 è andato a sostituire il franco belga. Città di rilievo sono anche Anversa, Limburgo, Liegi e Gent.
 
Belgrado (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Dublino senza uscita.
Belgrado è la capitale della Serbia, edificata dai Romani col nome di Singidunum. Il suo nome significa in serbo "Città bianca" e non a caso nei secoli passati veniva anche chiamata Castelbianco.
 
Belice (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave a Via Amerigo Vespucci.
Il Belìce è un fiume di 107 chilometri che scorre in Sicilia. Esso nasce in Provincia di Trapani, dalla Rocca Busambra, e sfocia nel Canale di Sicilia.
 
Belladonna (Vicolo)
Latina Scalo
Va da Viale della Stazione senza uscita.
Il contesto dove questa breve strada sterrata si trova, tra vie che ricordano fiori e piante, potrebbe far pensare che questa intitolazione si riferisca alla belladonna, arbusto velenoso da cui gli antichi ricavavano cosmetici. In verità il toponimo ricorda la Sorgente della Belladonna, una fonte d’acqua potabile situata poco distante (si trova in fondo a Via Pitagora).
 
Bellaguardia (Strada)
Casal Traiano
Area rinominata: ora STRADA MADONNA GIULIA.
Il toponimo si riferiva ad una località dell’Agro Pontino.
 
Belli, Giuseppe Gioacchino (Via)
Borgo San Michele,
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini senza uscita.
Giuseppe Gioacchino Belli (1791-1863) fu un poeta romano. I suoi numerosissimi sonetti, che ci riportano un ritratto fedele della Roma popolare, furono pubblicati solo dopo la sua morte grazie all'interessamento di un amico. Alcuni dei più noti sono Er giorno der giudizzio e Er caffettiere filosofo.
Il nome precedente della via era Strada del Gallo.
 
Bellini, Vincenzo (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via Don Carlo Torello a Via Antonio Vivaldi.
La via ricorda il noto compositore siciliano Vincenzo Bellini (1801-1835). Egli si dedicò soprattutto all’opera lirica ed i suoi lavori più conosciuti in questo campo sono Norma, La sonnambula, ed I puritani; compose, tuttavia, anche numerose arie cantate ed alcune musiche sacre.
 
Bellinzona (Via)
Rione Frezzotti (R1),
Area rinominata: oggi parte di VIA LEGNANO da Corso Giacomo Matteotti a Viale Andrea Doria.
L’odonimo ricordava la città capoluogo del Canton Ticino, un tempo possedimento lombardo e poi occupata dalle truppe francesi, si federò coi cantoni svizzeri confinanti nel 1503. Nei secoli XIX e XX fu al centro di alcune contese irredentiste, che miravano a riunificare il cantone con l’Italia.
La via – intitolata con delibera podestarile 283/1934 – corrisponde ad un breve tratto dell'attuale Via Legnano, che all’epoca della fondazione oltrepassava Viale Andrea Doria, per poi inoltrarsi nelll’area che oggi ospita la Facoltà di Economia.
 
Berlinguer, Enrico (Piazza)
Rione Campo Boario (R7)
Si trova tra Via Giulio Cesare, Via Milazzo ed una traversa senza nome di Via Milazzo.
Questa grande piazza-giardino ricorda il politico italiano Enrico Berlinguer (1922-1984). Nato da un’antica famiglia nobile sarda, fu più volte Parlamentare e ricoprì la carica di segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 al 1984, venendo unanimemente definito come il più amato. La sua improvvisa morte dopo un comizio suscitò molta commozione tra il popolo, ed i suoi funerali sono ancor oggi ricordati come i più imponenti ed i più seguiti di tutto il '900 italiano.
 
Bernini, Gianlorenzo (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Viale Michelangelo Buonarroti senza uscita.
Gianlorenzo Bernini (1598-1680) fu uno scultore ed architetto italiano, considerato uno dei maggiori protagonisti del Barocco. Sono sue molte opere architettoniche romane, come l'obelisco della Minerva ed il colonnato di San Pietro, nonché molte sculture, come Apollo e Dafne e la Fontana dei Quattro Fiumi. Scrisse anche delle commedie teatrali, di cui curò la scenografia.
 
Berta, Giovanni (Via)

Il vecchio odonimo ancora visibile sul sito Tuttocittà.it.

Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora è VIA ENRICO TOTI.
Il toponimo ricordava il fiorentino Giovanni Francesco Berta (1894-1921). Simpatizzante del P.N.F., dopo alcuni scontri politici che avevano infiammato Firenze, venne accerchiato ed ucciso per rappresaglia da alcuni militanti socialisti. In seguito, fu riconosciuto come uno dei primi “martiri della rivoluzione fascista” e divenne un simbolo del regime allora nascente, tanto che nel 1933 verrà costruito in Libia un villaggio agricolo con il suo nome.
 In origine la strada si chiamava Via Nizza, ma la delibera podestarile 620/1938 la dedicò al giovane fiorentino, intitolando alla città di Nizza un’altra via. Dopo la caduta del regime fascista, con delibera di Consiglio 10/1951, venne intitolata ad Enrico Toti.
Curiosamente, sul sito di mappe tuttocittà.it accanto al nome attuale di Via Enrico Toti compare anche la vecchia denominazione, come accade per il parallelo Viale Don Morosini, per il quale è stata ripresa l’intitolazione a Luigi Razza, e per la vicina Via Guglielmo Oberdan, un tratto della quale risulta ancora intitolato al gerarca Michele Bianchi.
 
Bertoncin, Ilde Tobia (Via)
Argilla-Malconsiglio
Va da Via Addis Pugliese a Via Pierluigi Bossi
La via ricorda l’artista veneto Ilde Tobia Bertoncin (1909-1998), autore di molte opere presenti nella città di Latina. Diplomatosi come restauratore e decoratore, fondò alcune associazioni artistiche con sede a Latina e si dedicò prevalentemente alla scultura ed alla pittura: tra le sue opere più legate al territorio si ricordano Figura dolente, oggi presso l’Ospedale Goretti, due bassorilievi che descrivono la crescita demografica dell’Agro Pontino e le sculture sulla facciata della chiesa di Santa Maria Goretti. Egli fu anche poeta, dedicandosi a comporre versi in stile futurista.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio n. 29 del 2019.
 
Bianchi, Michele (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: è adesso denominata VIA GUGLIELMO OBERDAN.
Il politico e sindacalista calabrese Michele Bianchi (1883-1930) fu il primo segretario nazionale del Partito Fascista e fu poi Ministro dei Lavori Pubblici dal 1929 al 1930.
Il toponimo venne attribuito con la delibera podestarile n. 3/1932 ed è stato eliminato dopo la Liberazione: inizialmente, la delibera del Podestà 248/1943 aveva intitolato la via ai Fratelli Bandiera e, successivamente, la delibera di Giunta 2-1/1944 aveva confermato questo nome; solo con la delibera di Consiglio 10/1951 fu deliberata la denominazione attuale, Via Guglielmo Oberdan. Curiosamente, sul sito di mappe tuttocittà.it un tratto di Via Guglielmo Oberdan è ancora individuato con la vecchia denominazione d'epoca fascista: lo stesso accade per il vicino Viale Don Morosini, per il quale è stata ripresa l’intitolazione a Luigi Razza, e per Via Enrico Toti, il cui nome è affiancato da quello di epoca littoria, Via Giovanni Berta.

Il vecchio odonimo ancora visibile sul sito Tuttocittà.it.

 
Bianchini, Arturo (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Isonzo senza uscita.
L’odonimo commemora lo storico e geografo terracinese Arturo Bianchini (1894-1977), che unì la carriera di insegnante presso varie scuole di Terracina alla sua passione per il territorio pontino, cui dedicò numerose opere storico-geografiche. Famosi sono i trattati Storia e poleografia della Regione Pontina nell’antichità, La malaria e la sua incidenza nella storia pontina, Demografia della Regione Pontina e Storia di Terracina.
 
Biancospino (Via del)
Latina Scalo
Va da Via dell'Azalea a Via del Ciclamino.
Il biancospino è un arbusto delle Rosacee, dai fiori di colore bianco o rosa, che produce come frutti delle piccole bacche rosse, frequentemente usati per fare marmellate.
 
Biferno (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave a Via Amerigo Vespucci.
Il Biferno è un fiume del Molise, lungo 84 chilometri. Esso nasce a Pietrecadute di Bojano, dall’unione di alcuni torrenti, e sfocia nel Mar Adriatico.
 
Biral, Don Orlando (Piazza)
Borgo Podgora
Si trova su Via Don Giuseppe Caselli.
La piazza, in cui si trova la chiesa di Santa Maria di Sessano, ricorda un benemerito parroco del Borgo. Giunto da Treviso nel 1941, egli sarà di conforto ai suoi parrocchiani negli anni della guerra e li seguirà anche quando saranno sfollati a Sezze. A Natale del 1944, egli attraversò a piedi il Canale Mussolini per recarsi da un fedele malato e contrasse una forte broncopolmonite, che lo portò rapidamente alla morte.
Sulla targa marmorea è riportata la didascalia “Primo parroco pioniere di Borgo Podgora”, ma si tratta di un falso storico. Come nota lo scrittore Antonio Pennacchi (nel libro Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce, pp. 141-142) don Biral non fu il primo, bensì il terzo parroco del Borgo; ed essendovi giunto nel 1941, quando la Bonifica era già terminata, è un po' forzato definirlo “pioniere”. Lo stesso Autore fa argutamente notare che, in effetti, don Biral fu il primo parroco veneto di Borgo Podgora e proprio per questo motivo i coloni, veneti anch'essi, lo avrebbero in tal modo definito sulla famosa targa; quasi cancellando dalla storia i suoi predecessori, che invece erano nativi dei Lepini (e quindi venivano dalle terre degli odiatissimi “marocchini”....).
 
Bissolati, Leonida (Via)
Borgo Piave
Va da Via Matilde Serao senza uscita.
Leonida Bissolati (1857-1920) è stato un politico italiano, originario di Cremona. Egli era un esponente di spicco del Partito Socialista, da cui fu poi espulso per le sue posizioni interventiste. Successivamente partecipò da volontario alla I Guerra Mondiale e, dal 1917 al 1918, fu Ministro dell’Assistenza Bellica. Scrisse anche un Diario di guerra.
Fino agli anni '90 la via si chiamava Strada della Pietra, ma poi, nell’ambito della rivoluzione che ha cambiato quasi tutte le denominazioni stradali nei Borghi, le è stato attribuito questo nome. Tuttavia, per qualche motivo, la targa con la nuova intitolazione non è mai stata installata ed è ancora presente la vecchia targa di lamiera blu col vecchio nome.
 
Bixio, Nino (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Aspromonte a Viale Guglielmo Marconi.
Gerolamo Bixio, detto Nino, (1821-1873) è stato un generale e politico italiano, braccio destro di Garibaldi in molte imprese. Partecipò valorosamente all’impresa dei Mille, e dal 1861 fino alla morte intraprese una brillante carriera politica prima come Deputato, poi come Senatore del Regno. Morì di colera a Sumatra, dove stava tentando di fondare un’impresa di navigazione mercantile.
Il toponimo è stato attribuito con delibera di Consiglio 10/1951.
 
Blanc, Carlo Alberto (Via)
Borgo Isonzo
Va da Strada della Rosa a Via Giuseppe Tomassetti ed oltre.
Carlo Alberto Blanc (1906-1960) è stato un etnologo ed archeologo italiano. Fece importanti scoperte nei dintorni del Circeo, e nel territorio pontino in generale, tra cui la più nota è costituita dai resti dell’uomo di Neanderthal ritrovati nella Grotta Guattari.
 
Bocca di leone (Via della)
Latina Scalo
Va da Via Parmenide alla medesima.
La bocca di leone è un fiore delle Scrofulariacee, di colore viola, bianco o giallo. Il nome di questo fiore deriva dalla particolare forma della sua corolla, simile al volto di un leone: già i greci infatti la chiamavano antirrhinum, “simile ad un viso”.
La via è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Boccaccio, Giovanni (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Ada Negri a Via Giacomo Zanella.
Giovanni Boccaccio (1313-1375) è uno dei tre sommi poeti italiani del Trecento. La sua opera più nota è la raccolta di novelleDecamerone, dove alcuni giovani costretti in una villa di campagna passano le giornate raccontando storielle di vario genere. Egli fu inoltre il primo a studiare e commentare la Divina Commedia di Dante.
Prima che il quartiere venisse risistemato, negli anni ‘70, la via era più lunga ed arrivava fino alla scomparsa Via Grazia Deledda.
 
Boccherini, Luigi (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Giangiacomo Carissimi senza uscita.
Luigi Boccherini (1743-1805) fu un violoncellista lucchese, attivo soprattutto in Spagna, dove compose svariate opere dedicate alla famiglia reale. Dopo la caduta della monarchia spagnola, spazzata via dalle truppe bonapartiste, non trovò più un lavoro stabile e fu costretto ad appoggiarsi al sostegno precario di pochi mecenati. Dopo diversi lutti e disgrazie, egli morì nella miseria più completa.
 
Bocchi, Amedeo (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via del Lido senza uscita.
La via ricorda il parmense Amedeo Bocchi (1883-1976), pittore, che raffigurò soprattutto il paesaggio pontino con opere quali Pescatori sulle Paludi PontineePonte Maggiore a Terracina. Altre sue opere sono Le tre sorelle, La convalescente ePensando alle teorie di Newton.
 
Bocci, David (Via)
Borgo Isonzo
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina senza uscita.
Questa via di campagna ricorda l’ingegnere idraulico marchigiano David Bocci (1829-1915), che diresse numerosi lavori di bonifica in tutta Italia. Si occupò anche della bonifica delle Paludi Pontine e scrisse alcuni trattati sulla materia (Bonifica idraulica delle terre impaludate, Trattato sulla bonifica delle terre incolte).
 
Boccioni, Umberto (Largo)
Quartiere Persicara (Q3)
Si trova tra la Via omonima, Via Felice Casorati, Via Gino Severini e Via Mario Mafai.
Boccioni, Umberto (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Silvestro Lega al Largo omonimo.
Umberto Boccioni (1882-1916) è stato un pittore e scultore italiano. Egli fu il maggior rappresentante del futurismo scultoreo ed è famoso per le opere Dinamismo di un giocatore di calcio, Forme uniche della continuità dello spazio e Rissa in galleria. Era un acceso interventista e partì volontario per la I Guerra Mondiale: morì a Verona dopo essere caduto da cavallo durante un’esercitazione.
 
Boi (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via dei Cappuccini a Via dei Marrucini.
I Boi furono un’antica popolazione di origine gallica. Si stanziarono nell’attuale Romagna e da loro deriva il nome di Bologna.
 
Boito, Arrigo (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da prima a dopo di Via Guido d'Arezzo.
Arrigo Boito (1842-1918) fu un librettista, musicista, politico e poeta padovano. Le sue opere più conosciute sono i libretti di moltissime opere liriche, tra cui Otello, Falstaffe Simon Boccanegra di Verdi. Scrisse anche un’opera sua, il Nerone, che ebbe un grande successo dopo la sua morte. Egli fu anche autore di alcune raccolte di poesie, il Re Orso ed il Libro dei versi, e fu Senatore del Regno.
 
Boldini, Giovanni (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Renato Brozzi senza uscita.
Giovanni Boldini (1842-1931) è stato un pittore italiano, molto famoso in Francia. Le sue opere più note sono Casa in costruzione, Le lavandaieed un notissimo Ritratto di Giuseppe Verdi.
 
Bologna (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Area chiusa al pubblico transito: andava da Via Filippo Ferrazza senza uscita.
Questa stradina di campagna era dedicata alla città capoluogo dell'Emilia-Romagna, fondata dagli Etruschi col nome di Felsina. Attualmente la via è inclusa in una proprietà privata.
 
Bolognini, Emerico (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Giulio Aristide Sartorio a Via Rinaldo Saltarin.
L’odonimo ricorda Monsignor Emerico Bolognini (1702-1777), funzionario pontificio che fu, tra le altre cose, anche Governatore di Marittima e Campagna. Proprio mentre ricopriva questo ruolo, ricevette l’incarico di elaborare un progetto di bonifica delle Paludi Pontine, che tuttavia non fu mai realizzato per problemi economici. Questo progetto è raccolto nel trattato Memoriale dell'antico stato delle Paludi Pontine e metodi per disseccarle.
In precedenza il nome della via era Strada del Polipo, ma è stato cambiato negli anni ‘90, nell’opera di revisione della toponomastica di tutti i Borghi del Comune di Latina. In passato, al Bolognini era stata dedicata anche un’altra strada, e cioè:
Bolognini, Emerico (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Area rinominata: ora si chiama VICOLO DELLE ACQUE MEDIE.
Tuttavia, negli anni ‘80, il nome le è stato cambiato per ricordare quello del vicinissimo canale, importantissimo per la Bonifica. Va segnalato, per curiosità, che questa strada era chiamata “Via Amerigo Bolognini”, ma il nome corretto è invece Emerico.
 
Bonanni, Luciano (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via dell'Agora a Via Giorgio Cocchi ed oltre.
La via ricorda il giovane volontario Luciano Bonanni (1926-1945), di Littoria, caduto in combattimento nel nord Italia dopo aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana.
La via è stata così intitolata dalla delibera di Giunta 2308/1996, su iniziativa dell’allora sindaco Ajmone Finestra: in precedenza si chiamava invece Via Maremma.
 
Bonaparte, Napoleone (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Francesco Ferrucci a Via Giuseppe Verdi.
Napoleone Bonaparte (1769-1824) fu un politico e militare francese, che con varie campagne di guerra riuscì a soggiogare un vasto impero, che copriva quasi tutta Europa. Dopo una pesante sconfitta a Waterloo, tuttavia, fu esiliato nell’isola di Sant’Elena, dove morì in miseria, forse avvelenato. Più che per i suoi trascorsi militari e politici, egli è ricordato nella toponomastica cittadina poiché nel 1810 promosse alcune opere di bonificazione delle Paludi Pontine, peraltro mai andate a buon fine.
La via ha ricevuto questo nome su disposizione della delibera consiliare n. 10 del 1951.
 
Bonificatori (Piazzale dei)
Rione Littoria (R0)
Si trova tra Viale IV Novembre, Piazzale Angiolo Mazzoni e Via Duca del Mare.
Il toponimo di questa vasta piazza con giardini, che ospita l’edificio delle poste centrali, intende commemorare in generale tutti coloro che si adoperarono per i lavori di bonifica delle Paludi Pontine.
Precedentemente il suo nome era Largo XXVIII Ottobre, in ricordo della marcia su Roma. Con la caduta del regime fascista, il toponimo venne cambiato prima in Piazza delle Medaglie d’Oro e, nel 1944, in Largo Carlo Rosselli. Solo in seguito fu istituita la denominazione attuale.
 
Bonn (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Varsavia a Viale John Fitzgerald Kennedy.
La via ricorda la città tedesca, situata nella regione della Renania, che fino al 1990 è stata la capitale della Repubblica Federale Tedesca.
 
Borg Pisani, Carmelo (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: attualmente è VIA DON GIOVANNI MINZONI.
Il nome fa riferimento allo studente di belle arti maltese Carmelo Borg Pisani (1914-1942), considerato uno degli ultimi matriri del movimento irredentista italiano. Appartenente ad una famiglia di sentimenti filo-italiani, si spese attivamente, attraverso alcune associazioni e pubblicando giornali clandestini, per contrastare l’occupazione inglese su Malta ed entrò nel SIM, il servizio segreto del Regno d’Italia. Offertosi volontario per una missione di ricognizione, in vista di un’eventuale occupazione italiana dell’arcipelago, venne catturato ed impiccato per alto tradimento. È Medaglia d'Oro al Valor Militare.
L’intitolazione risale al 1943, quando la delibera podestarile 137/1943 gli dedica un tratto di Via Malta, in omaggio alle sue origini. Nel dopoguerra subentrò il nome attuale, attribuito dalla delibera consiliare 10/1951.
 
Borgo Piave (Rotonda di)
Denominazione popolare di una grande rotatoria, ad oggi senza nome, situata al centro di Borgo Piave: essa fa da raccordo tra Via Piave, Strada della Chiesuola, Strada Acque Alte, Via Latina, Strada del Crocifisso e Via Guido Dorso.
La rotatoria dovrebbe essere, ad oggi, priva di una denominazione ufficiale; tuttavia, in alcune mappe viene chiamata Largo Renato Angiolillo (vedi), il quale dovrebbe, invece, essere un parcheggio poco distante.
 
Borretti, Bernardo (Largo)
Borgo Sabotino
Si trova tra Strada Foce Verde e la Via omonima.
Borretti, Bernardo (Via)
Borgo Sabotino
Va da Strada Foce Verde senza uscita.
Le due intitolazioni ricordano il dottor Bernardo Borretti (1895-1963). Egli è stato un pioniere della bonifica pontina ed ha ricoperto, successivamente, la carica di presidente dell'Ordine dei Medici di Latina dal 1955 al 1961.
La denominazione si riferiva, originariamente, esclusivamente al largo, ma venne utilizzata anche per la breve via adiacente nei primi anni 2000: quest’ultima, in precedenza, si chiamava Strada dell’Atomo.
 
Bortolotti, Giovanni (Via)
Borgo Sabotino
Va da Strada Litoranea a Via Don Vincenzo Onorati.
Giovanni Bortolotti (1892-1977) è stato geometra presso il Consorzio di Bonifica, incaricato di dirigere i cantieri per la costruzione di Borgo Sabotino e Borgo Podgora. Egli annotò nei suoi appunti impressioni e punti salienti delle operazioni di bonifica, lasciando anche un consistente archivio fotografico che comprende più di 2000 immagini. Egli fu anche Consigliere Comunale negli anni ‘50, nelle file del Partito Repubblicano Italiano.
 
Boschin, Don Cesare (Piazza)
Borgo Montello-Le Ferriere
Si trova tra Via Livenza, Strada di Monfalcone e Strada delle Ferriere.
Cesare Boschin (1914-1995) è stato il parroco di Borgo Montello dal 1950 alla morte, divenuto noto alle cronache per il suo tragico assassinio. Egli infatti fu soffocato nel sonno e la versione ufficiale attribuisce il delitto ad alcuni tossicodipendenti che volevano compiere una rapina. Molti altri pensano invece c'entri la mafia ambientale: infatti don Cesare più e più volte si era scagliato contro la discarica di Borgo Montello e contro i traffici illeciti di rifiuti compiuti dalla camorra.
 
Bosco (Strada del)
Borgo Bainsizza
Va da Strada di Monfalcone a Piazza Mario Musco.
Il toponimo è di evidente significato e si riferisce ad un bosco nelle vicinanze.
 
Bosco, Don Giovanni (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Si trova alla confluenza di Via Mattia Pompili, Via Pio VI e Via Giuseppe Garibaldi.
Questo odonimo ricorda il religioso piemontese Giovanni Bosco (1815-1888), fondatore della congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dei Salesiani: la piazza si trova infatti dietro alla cattedrale di San Marco, gestita proprio da quest’ordine. Egli fu santificato nel 1934, ma il toponimo non lo ricorda.
La piazza ha ricevuto questo nome con la delibera podestarile 620/1938, ma al tempo della fondazione della città Don Bosco era ricordato anche da un’altra area di circolazione:
Bosco, Don Giovanni (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: corrisponde alle attuali VIE AURELIO SAFFI e LAGO ASCIANGHI.
La denominazione della via era addirittura precedente di qualche anno, essendo stata intitolata con delibera podestarile n. 302/1935. Nel periodo successivo alla Liberazione, nell’ambito delle varie revisioni della toponomastica cittadina, la via, per evitare l’omonimia tra due aree situate in parti differenti di Latina, ha cambiato diversi nomi: dapprima, nel 1948, venne intitolata per breve tempo ai Fratelli Bandiera, poi, nel 1951, ricevette il nome del patriota risorgimentale Aurelio Saffi.
 
Bossi, Pierluigi (Via)
Argilla-Malconsiglio
Va da Via Addis Pugliese a Via Ilde Tobia Bertoncin.
Il toponimo ricorda il pittore Pierluigi Bossi (1907-2000), detto Sibò, che fu il principale animatore del gruppo futurista di Littoria. Egli realizzò molteplici dipinti in stile futurista, tra cui Nel vortice della gloria, in memoria dell’aviatore Giorgio De Blasi, caduto presso Capoportiere; fu anche il progettista dei giardini geometrici di Piazza del Popolo.
La via ha ricevuto questa denominazione con delibera di Consiglio 29 del 2019.
 
Bottagone (Strada)
Argilla-Malconsiglio
Va da Strada della Segheria senza uscita.
Il toponimo ricorda un corso d’acqua, che nasce in territorio di Cisterna e sfocia nel Fosso Pozzo del Matto.
 
Botte (Strada della)
Borgo Carso
Area rinominata: si tratta dell’attuale VIA FEDRO.
Il toponimo ricordava l'antico nome di Borgo Carso, ossia Riserva della Botte. Esiste pure un Fosso della Botte, che nasce a Borgo Carso e sfocia nel Collettore Acque Medie.
La strada ha cambiato nome nel corso degli anni ‘90, quando l’Amministrazione decise di revisionare la toponomastica dei Borghi eliminando le vecchie denominazioni, spesso senza criterio: in questo caso, infatti, un antico toponimo, testimonianza del passato di Borgo Carso, è stato rimpiazzato dall’intitolazione al favolista Fedro.
 
Bottero (Strada del)
Acciarella-Valmontorio
Va da Strada Macchia Grande a Strada Riserva degli Scudi ed oltre.
Lo Stagno del Bottero è un piccolo specchio d'acqua lungo la costa. Si trova nella zona militare, circa alle spalle delle Idrovore di Valmontorio.
Precedentemente la strada si chiamava semplicemente Strada Poderale.
 
Botticelli, Sandro (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Viale Michelangelo Buonarroti a Viale Cesare Augusto.
Alessandro Filipepi, detto Botticelli, (1445-1510) fu un pittore italiano. Tra le sue opere, note in tutto il mondo, spiccano Venere, Primavera, Nastagio Degli Onestie diverse Madonne. Egli collaborò inoltre ai dipinti della Cappella Sistina. Fu poi uno dei fondatori del giornale satirico I beceri, molto amato dai nobili fiorentini dell’epoca.
Il grande artista è stato inserito nella toponomastica cittadina dalla delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Bradano (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale John Fitzgerald Kennedy senza uscita.
Il Bradano è un fiume lungo 120 chilometri, che nasce dal Monte Carmine e sfocia nel Mar Ionio dopo aver attraversato la Basilicata e la Puglia.
 
Bramante (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Viale Michelangelo Buonarroti a Viale Cesare Augusto.
Donato Bramante (1444-1514) fu un pittore ed architetto italiano. Sue opere sono, tra le altre cose, i progetti per San Pietro in Montorio e per la nuova Basilica di San Pietro; tra le opere pittoriche, invece, è molto conosciuto il dipinto Cristo alla colonna. Nell'epoca in cui visse, egli era famoso non tanto per le sue opere artistiche, quanto per l’attività di poeta.
L'odonimo risale alla delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Brecce (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Arcangelo Corelli senza uscita.
Questa strada, il cui nome fa verosimilmente riferimento ad una località, magari caratterizzata dalla presenza di sassi o di terreni pietrosi, compare solo ed unicamente sulle mappe che mostrano il percorso dei bus, ubicate alle fermate. Non compare in nessun'altra mappa ufficiale e nella realtà è semplicemente una traversa senza nome di Via Arcangelo Corelli. Più che di un errore, viene il sospetto che si tratti di una “strada di carta”, le cosiddette paper streets: si tratta di strade inesistenti disegnate su punti non importanti delle mappe per scoprire riproduzioni non autorizzate (sono infatti anche dette trap streets, “strade-trappola”).
 
Brenta (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale John Fitzgerald Kennedy senza uscita.
Il Brenta è un fiume che scorre in Trentino ed in Veneto. Nasce dai Laghi di Levico e Caldonazzo per poi sfociare nel Mar Adriatico, dopo aver percorso 174 chilometri.
 
Brianza (Via)
Borgo Santa Maria
Va da Via Le Langhe a Via Marsica.
La Brianza è una regione collinosa della Lombardia, compresa tra i fiumi Seveso ed Adda. Corrisponde grossomodo alla Provincia di Monza, più alcuni comuni delle province di Lecco e Como.
 
Brozzi, Renato (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Dante Ricci a Via Filippo Ferrazza.
Renato Brozzi (1885-1963) è stato uno scultore italiano, molto apprezzato da D’Annunzio. Le sue sculture più note sono la Vittoria angolare, che si trova nel Vittoriale dannunziano, Piatti francescani e Testuggine Cheli.
 
Bruxelles (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale John Fitzgerald Kennedy a Largo dell'Aviatore.
Bruxelles è la capitale del Belgio. Nel contesto europeo è molto importante, in quanto ospita la Commissione Europea ed il Consiglio Europeo ed è considerata una delle città simbolo dell’Unione Europea: proprio per tale ragione è stata scelta questa denominazione per una delle vie principali del Quartiere Europa.
 
Bruzi (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via dei Volsci all'incrocio tra Via dei Sabelli, Via degli Elleni e Via degli Aurunci.
I Bruzi furono un’antica popolazione della Calabria, originaria però dell'Abruzzo, che prima di essere soggiogata dai Romani creò una confederazione militare abbastanza potente. A loro si deve la fondazione di Cosenza.
 
Bucaneve (Via del)
Latina Scalo
Va da Via del Murillo senza uscita.
Il bucaneve è un fiore, prevalentemente di colore bianco, appartenente alle Amarillidacee. Esso è così chiamato poichè sboccia anche sotto la neve.
 
Bucarest (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Ubaldo Zani a Via Mosca.
La via ricorda la capitale della Romania, il cui nome deriva da quello del mitologico fondatore, il pastore Bucur.
 
Budapest (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Mosca senza uscita.
Budapest è la capitale dell'Ungheria. Essa nacque ufficialmente nel 1878 dalla fusione di Buda, Òbuda e Pest, tre città situate sulle sponde del Danubio.
 
Bufalara (Strada della)
Fogliano
Va da Strada del Mare al Comune di Sabaudia, dove mantiene il nome.
Questa strada, che si trova nel Comune di Latina per pochi metri e passa nel Comune di Sabaudia subito dopo aver attraversato il Rio Martino, ricorda la presenza in zona di un rifugio per le bufale.
 
Bufalaro (Strada del)
Borgo Podgora
Area rinominata: ora si chiama VIA BLAISE PASCAL.
Il toponimo, cancellato nella massiccia revisione toponomastica avvenuta negli anni ‘90, voleva ricordare la figura professionale che, prima e durante i lavori di bonifica, si dedicava alla cura ed alla gestione dei bufali. Queste possenti bestie, oltre che all’allevamento ed al trasporto dei materiali, erano utilizzate anche per la periodica pulizia dei corsi d’acqua, con la “parata dei bufali”: essa consisteva essenzialmente in una carica dei bufali che, stuzzicati con un lungo bastone, correvano violentemente in senso inverso alla corrente, liberando il percorso dalle erbe e dai detriti che facevano stagnare l’acqua.
 
Bufalotto (Strada)
Borgo Santa Maria, Borgo Bainsizza
Va da Strada Santa Maria a Strada della Speranza.
Il toponimo rimanda all'abbondante presenza nell'Agro Pontino di mandrie di bufali.
 
Buonarroti, Michelangelo (Viale)
vedi alla M di Michelangelo.
 
Buozzi, Bruno (Piazza)
Rione Littoria (R0), Rione Frezzotti (R1)
Si trova tra Viale Giuseppe Mazzini, Viale dello Statuto, Via Ulpiano, Via Giustiniano e Viale XXIV Maggio.
Bruno Buozzi (1881-1944) è stato un sindacalista italiano. Egli fu uno dei primi segretari della CGIL e fu uno dei più importanti antifascisti italiani dell’epoca. Proprio per questo fu fucilato dalle SS, assieme ad altri 13 civili, in quello che poi divenne noto come “eccidio della Storta”.
Inizialmente intitolata al letterato Alfredo Oriani, essa ricevette il nome di Piazza Impero con la delibera del Podestà 555/1936. Il toponimo attuale fu istituito con delibera di Giunta n. 2-1/1944 e confermata in seguito dalla delibera di Consiglio 10/1951.
 
Busento (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Scrivia a Via Stura.
Il Busento è un fiume della Calabria, che nasce a Domanico, dal Monte Scudiero, e sfocia nel fiume Crati. È lungo appena 36 chilometri, ma è famoso poiché, secondo la leggenda, nel letto del fiume sarebbe stato sepolto il re dei Goti Alarico assieme al ricco tesoro trafugato da Roma.
 
Busoni, Ferruccio (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Ottorino Respighi senza uscita.
Ferruccio Busoni (1866-1924) fu un compositore italiano, famoso soprattutto in Germania. Le sue opere più note sono Requiem, Konzertstucker, Turandot e L'Arlecchino.
 
Buttero (Strada del)
Borgo Podgora
Area rinominata: ora è un tratto di VIA ALFRED NOBEL.
Il buttero ("guerriero cavalcante, evocatore d'età primeve" lo definì Cambellotti) è una caratteristica figura di pastore a cavallo, tipico della Maremma e delle Paludi Pontine. Compito dei butteri era quello di custodire e governare le mandrie di bufali e vacche maremmane. Essi erano, altresì, abilissimi domatori e selezionatori di cavalli: si deve a loro la creazione della “razza di Cisterna”, una razza equina molto resistente ed agile, in uso all’esercito.
L’odonimo è scomparso negli anni ‘90, quando la toponomastica dei borghi venne radicalmente revisionata dall’amministrazione allora in carica.
 
 
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