TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

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LEGISLAZIONE

DOCUMENTI CONTATTI
 
 
C
 
Cabina (Strada)
Borgo Carso
Va da Strada Casal delle Palme senza uscita.
Il toponimo ricorda un edificio posto all'incrocio tra l'Appia e Via Carrara.
 
Caccini, Giulio (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Viale Giovanni Pierluigi da Palestrina senza uscita.
Giulio Caccini (1550-1618) fu un compositore italiano, uno dei pionieri del melodramma. Egli scrisse diverse opere come Il rapimento di Cefalo, andato perduto, L’Euridice e La pellegrina. Molto importanti sono anche le raccolte di madrigali Le nuove musiche e Nuove musiche e nuova maniera di scriverle.
Originariamente questa via era un tratto di Strada Lunga, ma è diventato un’area a sé stante dopo la costruzione del Quartiere Nascosa ed il conseguente “partizionamento” di Strada Lunga.
 
Caduti di Nassiriya (Largo)
Rione Littoria (R0)
Sta tra Via Eugenio di Savoia e Piazza della Libertà.
Questo toponimo ricorda le vittime dell’attentato terroristico avvenuto nella base militare italiana situata nella città di Nassiriya, in Irak, il 12 novembre 2003. In quell’attacco, che è ricordato come il più grave della storia italiana degli ultimi anni, morirono 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili.
Il largo, che in pratica è un angolo di Piazza della Libertà davanti alla caserma dei Carabinieri, è stato intitolato con delibera 910/2003.
 
Caere (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Via Minturnae senza uscita.
Il toponimo non è del tutto preciso, poiché non specifica di quale delle due città con questo nome si tratti. Esistevano infatti Caere Vetus, un’antica città etrusca identificabile coll’odierna Cerveteri, e Caere Novum, un insediamento di epoca molto posteriore, che corrisponde a Ceri (frazione del Comune di Cerveteri). Tuttavia, visto che le strade intorno sono generalmente dedicate a città preromane, è più probabile che qui ci si riferisca a Caere Vetus.
Oltre all’imprecisione riguardante il nome, c’è un’altra particolarità: infatti l’antica città è ricordata nella toponomastica cittadina anche da Via Cerveteri; l’unica differenza è che una via utilizza il nome moderno della città, mentre Via Caere usa il nome latino.
 
Caetani, Ada (Via), vedi alla W di Wilbraham Caetani.
 
Caetani, Ersilia (Via)
Argilla-Malconsiglio
Va da Via Elisabetta Fiorini a Via Addis Pugliese.
Il toponimo si riferisce ad Ersilia Caetani Lovatelli (1840-1925), appartenente alla nobile famiglia che aveva il Ducato di Sermoneta. Ella, appassionata di archeologia, compì diversi studî in materia ed il suo salotto divenne punto d’incontro per intellettuali e letterati del suo tempo. Fu, inoltre, la prima donna ad essere ammessa nell’Accademia dei Lincei.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 29/2019. La via ha ricevuto un’inaspettata notorietà nei primi giorni del 2020: a causa di un disguido nel sistema, infatti, su Google Maps l’intero tracciato della S.S. 148 Pontina, da Roma a Terracina, è stato “ribattezzato” Via Ersilia Caetani, scatenando l’ironia degli utenti.
 
Caetani, Gelasio (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Milazzo a Vicolo delle Acque Medie ed oltre.
Gelasio Caetani (1877-1934) è stato un politico e diplomatico italiano, che fu Ambasciatore negli Stati Uniti dal 1922 al 1925. Si segnalò anche per alcune imprese eroiche durante la I Guerra Mondiale. La città di Latina però gli ha dedicato una via per altri motivi: egli infatti fu uno dei latifondisti che più si adoperò per la Bonifica Pontina e fu anche il primo presidente del Comitato per la Lotta alla Malaria. Infine, istituì il Parco di Ninfa e fu l’artefice della ristrutturazione del Parco di Villa Fogliano.
 
Caetani, Lelia (Piazzale)
Latina Scalo
Si trova tra Viale della Stazione e Via Plotino.
Il piazzale della stazione di Latina Scalo è intitolato a Lelia Caetani Howard (1913-1977), la nobildonna ch’è stata l'ultima discendente della famiglia Caetani. Con la Fondazione Roffredo Caetani, dedicata al padre, ella ha curato fino alla morte le rovine di Ninfa. È stata anche una valida pittrice.
 
Caetani, Marguerite (Via), vedi Chapin, Marguerite (Via)
 
Caffi, Francesco (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Guido d'Arezzo senza uscita.
L’odonimo ricorda il veneziano Francesco Caffi (1778-1874), un magistrato con una forte passione per la musica. Egli compose svariati melodrammi, ma è più conosciuto per i suoi studî di musicologia e per aver scritto alcune biografie di compositori.
 
Cagli, Corrado (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Franco Faggiana a Via Corrado Cagli medesima.
Il pittore e scenografo anconetano Corrado Cagli (1910-1976) ci ha lasciato svariati dipinti ed alcuni affreschi. Notevole è la raccolta di dipinti Vedute di Roma.
 
Cagna, Stefano (Strada)
Rione Piccarello (R2)
Va da Strada del Piccarello senza uscita.
Stefano Cagna (1901-1940) è stato un aviatore italiano. Insieme ad Umberto Maddalena, egli portò i primi soccorsi ai membri della spedizione di Umberto Nobile al Polo Nord, bloccati nella famosa tenda rossa. A 38 anni, Cagna divenne il più giovane generale d'Italia. L’aviatore piemontese fu abbattuto dalla contraerea britannica durante un’azione di guerra nel Mediterraneo e fu, di conseguenza, decorato con la Medaglia d’Oro al VM.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Caio Duilio (Via)
Borgo Bainsizza
Area in progetto da Via Cecilio Metello senza uscita.
Egli fu un generale romano, distintosi soprattutto nella I Guerra Punica. In quell’occasione infatti inventò i "corvi", degli speciali ponti dotati di uncini per agganciare le navi nemiche e permettere alla flotta romana di invaderle. Egli fu il primo condottiero romano a riportare una vittoria in un combattimento navale.
 
Caio Mario (Via)
Borgo Bainsizza
Va da Strada della Speranza ad una traversa senza nome di Strada della Speranza.
Caio Mario (157 a.C.-86 a.C.) fu uno dei maggiori protagonisti della politica romana. Riportò molti successi militari, dapprima in Africa e successivamente contro le popolazioni germaniche dei Cimbri e dei Teutoni, e fu eletto 7 volte console, prima di iniziare una sanguinosa guerra civile contro il rivale Silla, che lo vide pesantemente sconfitto e costretto all'esilio.
 
Cairoli, Benedetto (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Alessandro Marcucci a Via Adua.
Benedetto Cairoli (1825-1889) fu un patriota e politico italiano. Dopo aver partecipato alla Spedizione dei Mille si diede alla politica e fu più volte deputato e Ministro degli Esteri. Fu anche Presidente del Consiglio dal marzo al dicembre 1878 e dal 1879 al 1881.
Al tempo della fondazione, la via era compresa nella denominazione di Viale Luigi Razza (oggi Viale Don Morosini) e ricevette un toponimo a sé solo con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951. Fino al 2001, inoltre, Via Cairoli comprendeva anche l'attuale Via Ugo Todaro.
 
Calabria (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Toscana a Via Val d'Aosta.
La Calabria è una regione dell'Italia meridionale. Il capoluogo è Catanzaro, mentre altri centri importanti sono Cosenza, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Vibo Valentia.
 
Calambra (Strada della)
Tor Tre Ponti
Va da Via Appia senza uscita.
La strada, intitolata con delibera di Consiglio 5/2008, ricorda l'Impianto Idrovoro della Calambra, situato a Terracina, che fu di rilevante importanza durante la bonifica.
 
Calatafimi (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Amaseno a Via Lorenzo de' Medici.
La via ricorda il comune in Provincia di Trapani dove le truppe di Garibaldi, nel 1860, affrontarono vittoriosamente l’esercito del Regno delle Due Sicilie.
 
Caldara, Antonio (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Piazzale Antonio Salieri senza uscita.
Antonio Caldara (1670-1736) fu un compositore veneziano, musicista favorito dell'imperatore Carlo IV. Egli fu autore di moltissime opere drammatiche (tra cui L’Olimpiade ed Il più bel nome), ma la maggior parte del suo lavoro fu dedicato alla composizione di musiche religiose.
La via è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Cales (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Via Minturnae senza uscita.
L’odonimo si riferisce a Cales, l'antica e fiorente capitale degli Ausoni, conquistata dai Romani nel 335 a.C.. Essa si trovava in Campania, nelle vicinanze di Teano.
Anche se la via risulta ancora esistente sulle mappe, sia cartacee che virtuali, è in realtà una strada privata chiusa da un cancello e non segnalata, sul posto, da alcuna targa.
 
Calligaris, Clementina (Via)
Argilla-Malconsiglio
Va da Via Elisabetta Fiorini senza uscita.
L’intitolazione ricorda l’attivista politica (vercellese, ma trapiantata a Sezze) Clementina Calligaris (1883-1977). Ella organizzò, in gioventù, molte azioni di protesta contro la guerra e contro il regime fascista, assieme al marito Temistocle Velletri, Sindaco di Sezze. Fu poi, nel Dopoguerra, nominata membro della Consulta Nazionale come esponente del Partito Socialista Italiano.
La via ha ricevuto questa denominazione con la delibera di Consiglio 29 del 2019.
 
Calore (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Magra senza uscita.
Il Calore è un fiume della Campania, lungo 108 chilometri. Esso nasce dal Monte Accellica e sfocia nel Volturno, di cui è il principale affluente. Il suo nome deriva dalla temperatura dell’acqua, più calda rispetto a quella dei suoi affluenti.
 
Cambellotti, Duilio (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Viale Pablo Picasso a Via Giovanni Battista Piranesi ed oltre.
Duilio Cambellotti (1876-1960) fu un pittore, scultore ed incisore italiano, che si dedicò soprattutto alla città di Latina ed all’Agro Pontino. A lui si devono il ciclo pittorico Redenzione dell'Agro Pontino (che si trova in Prefettura) ed il rilievo Esedra della Giustizia (nell'aula principale del Tribunale); nonché i bozzetti per lo stemma della Provincia di Latina ed il monumento ai caduti di Priverno. Egli fu anche uno dei pionieri dell'alfabetizzazione e dell'istruzione nelle paludi: le sue opere non a caso adornano anche i muri della prima scuola rurale dell'Agro, a Casal delle Palme. Sue sono anche alcune sculture, come La Pace, che fino a qualche anno fa poteva vedersi al centro di Piazza Bruno Buozzi (oggi sostituita dal Seminatore).
 
Camelie (Via delle)
Latina Scalo
Va da Via del Murillo a Via Carrara.
Le camelie sono fiori screziati bianco-rosati delle Teacee, originari del Giappone. Il loro nome è un omaggio al frate gesuita ceco Joseph Kamel, che per primo importò questo fiore in Europa.
Inizialmente la via era divisa in due tratti: il primo andava da Via Carrara senza uscita; il secondo andava da Via del Murillo a Via del Narciso ed oltre.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Camicie Nere (Via delle)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: la via ora si chiama VIA GIOSUÈ CARDUCCI.
L’odonimo, risalente alla delibera podestarile n. 620/1938, ricordava gli appartenenti al primo grado della MVSN, la cui divisa era proprio una camicia nera.
La via, per eliminare lo sgradito richiamo al regime, ha cambiato nome con delibera del Podestà 248/1943 in ricordo del grande letterato. Il mutamento onomastico è stato poi ratificato dalla successiva delibera di Giunta 2-1/1944.
 
Camillacci, Sostenio (Via)
Borgo Isonzo
Va da Strada della Rosa senza uscita.
Questa via è intitolata al giornalista e politico sermonetano Sostenio Camillacci (1911-1969). Egli fu un appassionato studioso della bonifica, autore di varî studî sul territorio pontino tra cui Panorama della Provincia di Littoria e Bonifica idraulica ed agraria. Egli fu anche Presidente della Provincia di Latina e direttore dell'Ente Provinciale per il Turismo.
 
Campania (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Piemonte a Via Lazio.
La Campania è una regione dell'Italia meridionale, con capoluogo Napoli. Altri centri importanti sono Amalfi, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno.
La via è divisa in due tratti da un residence costruito negli anni '80, che ha incorporato il tratto centrale: un tratto di Via Campania va da Via Piemonte a Via Toscana ed oltre; l'altro tratto va da Via Basilicata a Via Lazio.
 
Campidano (Vicolo)
Lottizzazione Agora
Va da Via Toscana a Vicolo Cicolano ed oltre.
Il Campidano è una vasta pianura sarda, che si estende tra le province di Oristano, Cagliari e Sud Sardegna. Qui si trovavano molti stagni infestati dalla malaria, in parte bonificati nel ‘900, in parte mantenuti come riserva naturale.
Il tratto che va da Via Toscana a Via Cicolano non è perfettamente in linea col tratto successivo, quello senza uscita: tra i due si crea uno sfalsamento di un paio di metri che li rende, in pratica, due vie diverse.
 
Campigli, Massimo (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Largo Giorgio Morandi senza uscita.
La via ricorda il pittore Max Ihlenfeldt (1895-1971), più noto come Massimo Campigli, nato a Berlino ma cresciuto sin da piccolo in Italia. Le sue opere più note sono Le cucitrici, Due donne, L'arrotino e L'architrave. Egli realizzò anche numerosi ritratti, nonché litografie ed affreschi.
 
Campo Boario (Via di)
Rione Goretti (R4), Rione Campo Boario (R7)
Area rinominata: si tratta dell’attuale VIA SAN CARLO DA SEZZE.
Quest’odonimo ricordava che, al tempo della fondazione della città, in questa zona si trovava un campo per fiere dedicate all'agricoltura e soprattutto alla compravendita del bestiame (detto appunto Foro o Campo Boario). Il complesso, la cui entrata principale si apriva sulla via, è stato smantellato nel dopoguerra ed oggi ne rimane solo l’edificio principale (adibito a sede della ASL) e poco altro.
Il toponimo – assegnato con delibera del Consiglio comunale n. 10 del 1951 – seppure non più presente nello stradario cittadino, è rimasto comunque a designare il rione circostante.
 
Campolazzero (Strada)
Santa Fecitola
Area rinominata: ora è STRADA DELLA STRISCIA.
La denominazione, che si riferiva ad un’antica riserva un tempo esistente presso Santa Fecitola, è stata soppressa intorno agli anni ‘60 in favore di un nuovo odonimo, Strada della Striscia, riferito ad un vicino canale di bonifica. Tuttavia, la riserva Campolazzero è rientrata nella toponomastica cittadina nel 2008, quando la delibera numero 5 del Consiglio Comunale ha utilizzato tale denominazione per una strada molto distante dal luogo dove effettivamente si trovava la riserva. Purtroppo non si tratta dell'unico caso nel Comune di Latina, anzi pare ormai che sia la regola “spostare” di peso dei toponimi dalle vicinanze del luogo cui si riferiscono ad un’altra collocazione del tutto non pertinente.
La nuova area di circolazione con questo nome è:
Campolazzero (Strada)
Farneto
Va da Strada del Crocifisso senza uscita.
Anche per quanto riguarda questa rinnovata intitolazione ci sono stati dei problemi: infatti, nelle intenzioni originarie della delibera di Consiglio 5/2008, questo nome doveva andare ad una traversa di Via Mario Siciliano; la quale però, nel frattempo, era stata chiusa al transito da un cancello. Quindi venne scelta un’altra strada, una traversa di Strada del Crocifisso, ma per un errore del Comune la targa stradale fu posizionata in corrispondenza di Via Enrico Mascitti. L'errore è stato riparato con la delibera di Giunta 95/2009, che ha provveduto ad assegnare i toponimi alle strade esatte.
 
Campomaggiore (Strada)
Borgo Carso
Va da Strada Podgora a Strada del Pozzo ed oltre.
Il toponimo ricorda una località nelle vicinanze ed un corso d'acqua, che nasce dal Fosso Fuga degli Ebrei e sfocia nel Collettore Acque Alte.
 
Campominore (Strada)
Borgo Carso
Area rinominata: sono le attuali VIA APPIANO e VIA SALLUSTIO.
Il toponimo ricordava una riserva in zona, attigua alla riserva detta Campomaggiore, dalla quale evidentemente si distingueva per l’estensione più esigua.
Negli anni ‘90, la strada ha cambiato nome nell’ambito della vasta opera di revisione della toponomastica dei borghi latinensi; revisione che, in questo caso, ha sacrificato una denominazione storica per ricordare due storici antichi, Appiano e Sallustio, che avrebbero ben potuto trovare spazio altrove.
 
Campomorto (Strada)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va dalla confluenza tra Strada Nettunese, Strada delle Ferriere e Strada del Cavaliere al Comune di Aprilia, dove diventa Via delle Ferriere.
La strada ricorda un acquitrino nei pressi, dove nel 1482 le truppe pontificie sconfissero in una battaglia le truppe del Duca di Napoli. L’acquitrino prendeva il proprio nome dalle condizioni insalubri e pericolose della zona, ed in questo è simile a molti altri toponimi risalenti a prima della Bonifica Pontina.
 
Campovivo (Strada)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Fossetto al Comune di Aprilia, dove continua come Via San Giovanni.
La strada ricorda una località presso Borgo Montello, così chiamata in contrapposizione con la vicina Campomorto.
 
Canale (Strada del)
Borgo Santa Maria
Va da Strada Macchia Grande a Via Barbagia.
Il toponimo si riferisce al vicino Collettore Acque Alte, detto anche Canale Mussolini.
Questa via, negli anni ‘90, era stata chiamata Via Gallura, sempre nell’ambito della “rivoluzione toponomastica” che ha visto mutare molte denominazioni stradali nei Borghi. Così è stato fino al 2008, quando il nome Via Gallura, benché già ufficialmente adottato e riportato sulle cartine stradali, è stato per errore attribuito ad una via poco distante. Come può ben immaginarsi, tale scelta ha generato confusione tra i residenti, sicché poco tempo dopo si è cercato di risolvere l'intrico ripescando il vecchio toponimo.
 
Canale delle Casermette (Strada)
Piscinara
Va da Strada Epitaffio senza uscita.
La strada ricorda un fosso che nasce a Borgo Podgora e sfocia nel Collettore Acque Medie.
L'intitolazione è stata disposta dalla delibera di Consiglio 97/2008.
 
Canale delle Pezze (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa senza uscita.
La strada è dedicata ad un canale di bonifica che si trova nei pressi del Lago di Fogliano.
È stata intitolata con D.C. 97/2008.
 
Canale Flora (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa senza uscita.
Il toponimo ricorda un canale di bonifica.
L'intitolazione è stata disposta dalla delibera di Consiglio 97/2008.
 
Canale Mastropietro (Strada)
Borgo Sabotino
Va da Strada Sabotino senza uscita.
Il nome di questa strada ricorda il vicino canale di bonifica, che nasce dal Lago di Fogliano e sbocca nell'Astura.
La strada ha ricevuto questa denominazione con delibera di Consiglio 97/2008.
 
Canaletto (Strada del)
Borgo Santa Maria
Area rinominata: ora VIA BARBAGIA.
Questa strada si chiamava così forse in riferimento alla via da cui trae origine, cioè Strada del Canale. Il toponimo è stato, però, soppresso negli anni ‘90, quando la giunta comunale allora in carica decise di revisionare la toponomastica dei Borghi.
 
Canestrello (Strada del)
Borgo Sabotino
Va da Strada Sabotino a Strada Riserva del Noce.
Il toponimo ricorda un mollusco dei Pectinidi, caratterizzato da una conchiglia dai colori variegati. Trova il suo habitat nei fondali sabbiosi o ricchi di detriti ed è ben diffuso nel Mediterraneo e nel Mare del Nord.
L'intitolazione è stata decisa dalla delibera di Consiglio 97/2008.
 
Canneto di Rodi (Strada)
Acciarella-Valmontorio
Va da Strada Santa Maria senza uscita.
Il toponimo ricorda la Piscina Rodi, un pantano che si trovava in zona nel periodo precedente la Bonifica.
 
Cannucce (Strada)
Borgo Sabotino
Va da Strada Sabotino senza uscita.
Il nome ricorda l'abbondante presenza di canneti nella zona circostante.
 
Canova, Antonio (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Viale XXI Aprile a Piazza Donatori di Sangue.
Il toponimo ricorda il veneto Antonio Canova (1757-1822), scultore italiano tra i più importanti esponenti del Neoclassicismo. Le sue sculture più note sono Paolina Borghese, Amore e Psiche, Le tre Grazie e Ercole e Lica; scolpì anche i monumenti funerarî di alcuni Papi.
Il toponimo è stato attribuito con delibera consiliare 10/1951. Inizialmente, era compreso in Via Canova anche il tratto di strada antistante l’ospedale Goretti, fino all’incrocio con Via Achille Porfiri e Via Giotto: tale strada è stata però intitolata alla maestra Lucia Scaravelli con D.G. 2308/1996.
 
Capenati (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via San Francesco d'Assisi senza uscita.
I Capenati furno un'antica popolazione del Lazio, la cui capitale era appunto Capena. Si trovavano sotto l’influenza politica e culturale degli Etruschi e, quando quest’ultimi vennero sconfitti, il loro territorio fu annesso a Roma.
La via è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Capo d'Omo (Strada)
Borgo San Michele
Va da Strada Bassianese senza uscita.
Il Fosso Capo d'Omo è un affluente del Fosso Diversivo Nocchia che nasce nei dintorni di Borgo Grappa.
È stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Capograssa (Strada)
Borgo San Michele
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini a Strada Migliara 45.
L’odonimo ricorda la Lestra Capograssa, antica costruzione attorno alla quale si sviluppò, nel 1929, l’omonimo Villaggio Operaio, costruito dal Consorzio di Bonifica: esso corrisponde all’attuale Borgo San Michele. Esiste anche un Fosso Capograssa, un affluente del Canale Acque Medie che nasce in località Argilla.
 
Capoportiere (Strada di)
Cicerchia, Capoportiere
Area rinominata: ora corrisponde a VIA DEL LIDO e VIALE ANTONIO PENNACCHI.
Il toponimo, risalente all’epoca della Bonifica, si riferiva alla località cui la strada conduce.
 
Caporetto (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Area rinominata: attualmente si chiama VIA CORIOLI.
Caporetto è un piccolo centro della Slovenia, al confine col Friuli Venezia Giulia, dove il 26 ottobre 1917 l'esercito tedesco e quello austro-ungarico sconfissero pesantemente le truppe italiane, costringendole ad arretrare dall’Isonzo al Piave. La disfatta comportò la sostituzione del Capo di Stato Maggiore dell’esercito, Luigi Cadorna, responsabile di rilevanti errori tattici, con Armando Diaz. Ancor oggi, in italiano, “caporetto” è sinonimo di fallimento o di tremenda sconfitta.
La via, che come le altre del borgo era dedicata a fatti d’arme della I Guerra Mondiale, ha cambiato nome negli anni ‘90 ed è oggi intitolata all’antica città di Corioli.
 
Caporicciotto (Strada)
Borgo Piave
Va da Strada Acque Alte a Strada Pantano dei Frati ed oltre.
Il Fosso Caporicciotto (talvolta chiamato anche Caporiccetto) è un affluente del Fosso del Gionco situato a sud di Borgo Podgora.
 
Cappannini, Gino (Strada)
Rione Piccarello (R2)
Va da Strada Piccarello senza uscita.
Gino Cappannini (1900-1940) è stato un aviatore italiano, caduto in Libia assiema all'equipaggio di Italo Balbo. Col pilota Arturo Ferrarin, cui è dedicata una strada nelle vicinanze, portò a termine nel 1920 il cosiddetto Raid Roma-Tokyo, una crociera aerea sponsorizzata da Gabriele D’Annunzio. Cappannini è anche stato decorato con varie medaglie al valore.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Cappuccini (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini a Via degli Umbri ed oltre.
La via ricorda l’ordine religioso fondato nel 1520 dal francescano Matteo da Bascio: proprio su questa strada, infatti, sorge la chiesa dedicata a San Francesco d'Assisi, la quale è sede dei francescani a Latina.
In origine si chiamava Strada del Collettore.
 
Capraia (Strada)
Capoportiere
Va da Strada Lungomare senza uscita.
Capraia è un’isola dell'Arcipelago Toscano appartenente alla Provincia di Livorno, che fino al 1986 fu sede di una colonia penale. Il nome le deriva, com'è evidente, dall'abbondante presenza di capre.
 
Caprera (Strada)
Foce Verde
Va da Strada Lungomare senza uscita.
Caprera, in provincia di Sassari, è un'isola della Sardegna settentrionale, facente parte di un parco protetto. Dal 1856 al 1882 fu la dimora di Giuseppe Garibaldi, ch’è sepolto proprio sull'isola.
 
Capri (Strada)
Capoportiere
Va da Strada Lungomare senza uscita.
Capri è un’isola della Provincia di Napoli, famosa in tutto il mondo per le grotte lungo il mare e per le enormi rocce dette Faraglioni. Essa divenne famosa quando cominciarono a trascorrervi le vacanze alcuni imperatori romani e da allora il suo successo turistico è cresciuto sempre più.
 
Caracciolo, Francesco (Viale)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: è l’attuale VIALE ITALIA.
Francesco Caracciolo, Duca di Brienza (1752-1799) fu un insigne ammiraglio napoletano. Sebbene inquadrato nella marina borbonica, divenne acceso simpatizzante delle idee rivoluzionarie su cui si fondava la Repubblica Partenopea, per cui combatté. Catturato dalla flotta inglese, dopo un processo sommario venne condannato all’ergastolo, ma per volontà dell’ammiraglio Nelson la condanna fu commutata nell’immediata impiccagione.
La delibera di Giunta 2-1/1944 scelse il nome del grande ammiraglio per sostituire il toponimo precedente, Viale Principessa di Piemonte. Tuttavia, in seguito, la strada prese il nome di Viale Italia, mentre per Caracciolo non fu trovato alcuno spazio nello stradario cittadino.
 
Carano (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Fantacchiotto a Strada Pizzo del Prete ed oltre.
Il Carano è un torrente, affluente dell'Astura, che nasce nel Comune di Velletri. Il corso d'acqua dà il nome anche ad una piccola frazione campestre del Comune di Aprilia, Carano Garibaldi.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Caravaggio (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Viale Michelangelo Buonarroti senza uscita.
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio dal nome della città in cui nacque (1571-1610), fu un pittore italiano, noto per la sua vita avventurosa. Egli è uno degli artisti ancor oggi più ammirati, per le atmosfere suggestive dei suoi dipinti e per l’innovativo uso della luce. Le opere più famose sono Cena in emmaus, Fanciullo con canestro di frutta, I bari, Bacchino malato, Riposo durante la fuga in Egitto e Ragazzo morso da un ramarro.
 
Carbonaia (Strada della)
Borgo Podgora
Area rinominata: ora è un tratto di VIA ALFRED NOBEL.
Nell’epoca precedente la Bonifica, la carbonaia era l'edificio di forma conica dove i pochi residenti della palude producevano e conservavano il carbone.
Il toponimo è stato eliminato nel corso della radicale opera di revisione della toponomastica dei Borghi, condotta dalla giunta comunale negli anni ‘90.
 
Carbone (Strada)
Borgo Isonzo
Va da Strada Nascosa senza uscita.
Questa strada di campagna ha ricevuto tale denominazione con la delibera di Giunta 2308 del 1996. Il nome che le è stato attribuito ricorda un vasto acquitrino un tempo esistente a nord di Capoportiere; in quell’area esiste oggi anche un Fosso di Pantano Carbone, un canale secondario affluente del Canale della Colmata.
Nonostante la strada abbia un nome ben preciso sin dal 1996 e con questo nome sia segnalata sulle mappe, il cartello installato nel 2008 dall’amministrazione comunale la identifica come un semplice “segue numerazione” di Strada Nascosa, relativo ai numeri civici che vanno dal 5086 al 5090. Inoltre, una targa realizzata dai residenti le attribuisce il nome di Via dei Quattro Villini, specificando che si tratta di una “strada privata senza uscita”. Non è altro che l’ennesimo inghippo toponomastico venutosi a creare nel Comune di Latina.
 
Cardarelli, Vincenzo (Via)
Borgo San Michele
Va da Strada Capograssa alla Strada Statale 156 Monti Lepini.
Vincenzo Nazareno Cardarelli (1887-1959) è stato un poeta e scrittore italiano, originario di Tarquinia. Tra le sue tante opere, Prologhi, Favole e memorie, Il sole a picco, Rimorsi, Villa Tarantola ed Autunno, sei vecchio, rassegnati sono le più note al grande pubblico.
In origine la via era un tratto di Strada Migliara 43.
 
Carducci, Giosuè (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Armando Diaz a Corso Giacomo Matteotti.
Giosuè Carducci (1835-1907) fu un poeta toscano, uno dei principali esponenti della letteratura italiana nel XIX secolo. Egli cercò di riportare vigore al classicismo, sperimentando nelle sue Odi barbare e nelle Rime nuove l’impiego della metrica latina in una veste nuova. Nominato Senatore del Regno, egli fu, nel 1904, il primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la letteratura. I suoi più noti componimenti sono Inno a Satana, San Martino, Davanti a San Guido, Alla Regina d’Italia e Pianto antico.
All'epoca della fondazione si chiamava Via delle Camicie Nere: il mutamento è avvenuto prima con la delibera del Podestà 248/1943 e poi con la delibera di Giunta n. 2-1/1944, che ha confermato l’attuale denominazione.
 
Carissimi, Giacomo (Largo)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Si trova tra Via Domenico Cimarosa, Via Nicolò Jommelli e la Via omonima.
Carissimi, Giacomo (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Viale Nicolò Paganini a Via Pietro Antonio Locatelli.
Giacomo Carissimi (1605-1674) fu un musicista italiano, originario di Marino. Egli compose soprattutto messe e canzoni a tema sacro, tra cui si ricordano Balthazar, Jephte e Daniele profeta. Maestro di cappella nella chiesa di Sant’Apollinare, svolse un’importante attività didattica e formò diversi musicisti destinati poi ad un buon successo in Europa.
 
Carlo Alberto (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Corso della Repubblica a Viale Umberto I.
Carlo Alberto di Savoia, detto “il Magnanimo” (1798-1849), fu Re di Sardegna dal 1831 fino al 1849, poco prima della morte. Egli è famoso per aver concesso al Regno di Sardegna la costituzione nota come Statuto Albertino, che fu vigente in Italia fino al 1948. Fu protagonista delle prime due Guerre d’Indipendenza, ma abdicò nel 1849 dopo una pesante sconfitta avvenuta a Novara. Egli ebbe molti soprannomi: il più noto è “Re Tentenna”, per il suo carattere indeciso, ma era detto anche “Re Alto” per la sua statura di 2 metri e 3 centimetri; mentre i suoi detrattori lo chiamavano "Cavolo Alberto".
La via ha ricevuto questo nome con delibera del Podestà 620/1938. Nel Dopoguerra, per un breve periodo, venne intitolata ai Fratelli Rosselli, ma con l’ultima revisione della toponomastica comunale – avvenuta ad opera della delibera di Consiglio n. 10 del 25 gennaio 1951 – riacquistò la denominazione originaria.
 
Carnia (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Area rinominata: ora si chiama VIA VESCIA.
La Carnia è una subregione del Friuli, il cui capoluogo storico è Codroipo: essa fece parte dell’impero austriaco fino al 1866, quando venne annessa all’Italia dopo la III Guerra d’Indipendenza. Zona di confine, sulle sue alture si svolse una logorante guerra di trincea tra italiani ed austriaci nella I Guerra Mondiale, culminata in numerose battaglie. Nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto, venne invasa dalle truppe austro-ungariche, ma fu successivamente riconquistata.
Sin dagli anni ‘90, la via è dedicata all’antica città di Vescia. Ciononostante, ancora nel 2017 è presente solamente il vecchio cartello ed il nuovo toponimo non è in alcun modo segnalato.

Il cartello obsoleto di Strada Carnia.

 
Caronte (Strada)
Farneto
Va da Strada del Crocifisso senza uscita.
Il toponimo ricorda un fosso che nasce nel Comune di Nettuno e sfocia nell'Astura. Il nome allude all'insalubrità della zona: Caronte è infatti il personaggio mitologico che traghetta i morti nell'aldilà.
 
Carpanese, Pietro (Via)
Borgo Sabotino
Va da Strada Foce Verde senza uscita.
La via, intitolata con delibera di Consiglio 5/2008, ricorda un pioniere della bonifica.
 
Carrà, Carlo (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Largo Giorgio Morandi senza uscita.
Carlo Carrà (1881-1966) fu un pittore piemontese. Egli fu un esponente del Movimento Futurista prima e della Metafisica poi, èd ricordato per molte opere come Il funerale dell'anarchico Galli, Trascendenze plastiche, L'idolo ermafrodito, L'amante dell'ingegnere, La casa dell’amore.
 
Carrara (Via)
Tor Tre Ponti, Latina Scalo
Va da Via Appia a Via del Murillo.
Il toponimo ricorda la località a cui la via conduce, la Borgata Carrara, situata poco oltre il confine col Comune di Sermoneta.
Inizialmente era compresa in questa denominazione anche l’attuale Via dei Salici.
 
Carrorotto (Strada)
Borgo San Michele
Va da Strada Migliara 45 senza uscita.
Il toponimo ricorda un vicino canale, così chiamato per la difficoltà di guadarlo. Esso nasce dal Collettore Acque Medie e viene convogliato dopo qualche chilometro nel Fosso Levedeghe.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008. Sulla targa apposta dal Comune è riportata la dicitura erronea “Carborotto”.
 
Cartesio, Renato (Via)
Borgo Podgora
Va da Via Alfred Nobel a via Lazzaro Spallanzani.
Reneè Descartes, italianizzato in Renato Cartesio (1596-1650), fu un filosofo e matematico francese. Come filosofo gettò le basi del razionalismo, ispirato alla certezza delle scienze matematiche in ogni campo del sapere umano. Come matematico, invece, fu il pioniere della geometria analitica e studiò l'ottica, la musica ed il linguaggio.
 
Carturan, Giuliano (Piazzale)
Rione Campo Boario (R7)
Si trova tra Via Milazzo, Via San Carlo da Sezze ed il Viale omonimo.
Carturan, Giuliano (Viale)
Rione Goretti (R4), Rione Campo Boario (R7)
Va dal Piazzale omonimo a Viale XVIII Dicembre.
Il toponimo ricorda il vigile del fuoco Giuliano Carturan (1948-1968), nato a Cisterna ma cresciuto in località Chiesuola. Egli morì eroicamente in servizio, durante le operazioni di soccorso ai terremotati del Belìce, ucciso dal crollo di un palazzo a seguito di una scossa: per questa motivazione è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile.
Sia il piazzale che il viale hanno subito, nella loro storia, diversi mutamenti onomastici. Fino agli anni ‘70, entrambi erano accomunati dalla stessa denominazione: infatti costituivano il Viale Carlo Armellini. In precedenza invece, entrambi facevano parte del Viale dei Martiri Fascisti, odonimo poi cambiato con la caduta del regime fascista.
 
Casa Selva (Strada)
Borgo Isonzo
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina senza uscita.
Il Casale Selva è un’antica costruzione situata poco a sud di Borgo Isonzo.
 
Casal delle Palme (Strada)
Borgo Carso
Va da Via Appia a Strada Congiunte Destre.
Il toponimo ricorda un casale nei pressi, nei cui dintorni ebbe sede la prima scuola dell'Agro Pontino. L’antico edificio, negli anni ‘70, funzionò anche da succursale del Campo Profughi di Latina.
 
Casaletto (Strada del)
Acciarella-Valmontorio, Borgo Santa Maria
Area rinominata: ora STRADA SANTA MARIA.
In una mappa del 1961 l'attuale Strada Santa Maria è riportata con questo toponimo, forse riferito ad una costruzione situata in zona (probabilmente il Casale Nuovo in località Canneto di Rodi).
 
Casati, Alfonso (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: oggi è VIA ALFREDO ORIANI.
La via ricordava il Sottotenente Alfonso Casati (1918-1944). Di nobili origini, aderì volontario al Corpo Italiano di Liberazione e cadde colpito dalle truppe naziste mentre, al comando di un battaglione partigiano, combatteva per conquistare alcuni centri nei pressi di Ancona. È stato decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Si tratta forse del toponimo di più breve durata nella storia della città. Infatti, venne scelto per sostituire il nome di Via Alfredo Oriani con la delibera 2-1 del 7 settembre 1944, ma venne sostituito dopo soli 21 giorni con Via Don Giovanni Minzoni dalla delibera n. 5-6 del 28 settembre 1944. Non sono note le ragioni di un così rapido ripensamento, tuttavia anche quest’ultima intitolazione durò poco tempo: nel giro di pochi anni, invero, la strada in questione ritornò a chiamarsi Via Alfredo Oriani, mentre a Don Minzoni fu intitolata una via differente.
 
Case Panella (Strada)
Argilla-Malconsiglio
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina senza uscita.
Il toponimo, che si riferisce ad una strada di campagna privata e non deriva da una delibera comunale, ricorda le proprietà possedute dalla famiglia Panella nella zona.
 
Casella, Alfredo (Largo)
Quartiere Nascosa (Q5)
Si trova lungo la Via omonima.
Casella, Alfredo (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Ottorino Respighi a Via Tommaso Traetta.
Alfredo Casella (1883-1947) fu un compositore e musicologo italiano. Professore all'Accademia di Santa Cecilia, è noto per le opere Adieu à la vie, La donna serpente ed Italia. Egli compose anche musica vocale-strumentale, prevalentemente destinata a balletti
 
Caselli, Don Giuseppe (Via)
Borgo Podgora
Va dall'incrocio tra Strada Podgora, Strada Acque Alte e Strada Montello al comune di Cisterna, dove cambia nome in Via Latina.
Don Giuseppe Caselli (1935-1996) è stato parroco a Borgo Podgora dal 1960 fino alla morte. Si è distinto per molte iniziative culturali e sociali, tra cui l’istituzione del Museo Sessano ‘50, che si trova dietro alla chiesa.
La via è stata intitolata con delibera 364/2006: in precedenza costituiva un tratto di Strada Acque Alte.
 
Casello (Via del)
Saraceno
Va da Strada Torre La Felce senza uscita.
Il toponimo si riferisce ad una località dell'Agro Pontino.
 
Casermette (Via delle)
Denominazione popolare, vedi STRADA DELLA CHIESUOLA.
 
Casilina Destro (Piazzale)
Capoportiere
Si trova su Strada Casilina Sud.
Il nome discende da quello della strada su cui questo ampio parcheggio si trova. L’aggettivo “destro” fa, poi, riferimento alla sua posizione, a destra di Strada Casilina Sud.
 
Casilina Nord (Strada)
Foce Verde, Capoportiere
Va da Strada Litoranea senza uscita.
Il toponimo non ha nulla a che vedere con la famosa via consolare romana, la Via Casilina che unisce Roma alla Campania. Il nome invece ricorda la Riserva Casalina, presso Capoportiere; mentre la specificazione “nord” si riferisce al fatto che questo tratto di strada è a nord di Strada Litoranea, che idealmente divide la via in nord e sud.
 
Casilina Sinistro (Piazzale)
Foce Verde
Si trova su Strada Casilina Sud.
Il nome deriva da quello della strada lungo la quale il piazzale è stato costruito; mentre l’aggettivo “sinistro” si riferisce alla posizione del piazzale, a sinistra di Strada Casilina Sud.
 
Casilina Sud (Strada)
Foce Verde, Capoportiere
Va da Strada Lungomare a Strada Litoranea.
In molti, passando per questa strada, che collega la Litoranea alla Marina di Latina, si sono chiesti che cosa c’entri Latina con la Via Casilina, la nota via consolare romana che unisce Roma a Capua. In realtà non c’entra nulla: infatti si tratta di uno dei tanti casi di toponimi locali che, col passare del tempo, subiscono modificazioni e storpiature. In questo caso il toponimo ricorda la Riserva Casalina, che si trovava presso Capoportiere; mentre la specificazione “sud” si riferisce al fatto che questo tratto di strada è a sud di Strada Litoranea, che idealmente divide la via in due tronchi.
 
Casorati, Felice (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Silvestro Lega a Largo Umberto Boccioni.
Il toponimo ricorda il pittore ed incisore novarese Felice Casorati (1883-1963). Egli è ricordato per i dipinti L'attesa, Persone, Una donna ed Angelo della notte, ed è stata una della personalità intellettuali più influenti della sua epoca.
 
Cassano (Strada)
Borgo San Michele
Va da Strada Capograssa senza uscita.
Il Fosso Cassano è un canale situato nel Comune di Sabaudia, che nasce nel Parco del Circeo e sfocia nel Fiume Sisto.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Cassiopea (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via Mercurio senza uscita.
Il toponimo si riferisce ad una delle più note costellazioni del cielo settentrionale, già identificata da Tolomeo, che si caratterizza anche per la sua forma a W. Essa prende nome dalla mitologica regina d’Etiopia, che fu punita da Zeus perché osò dichiararsi più bella delle Nereidi.
L’intitolazione è stata deliberata dal Consiglio Comunale con D.C. 98/2019.
 
Castelfidardo (Via)
Rione Prampolini (R3), Rione Goretti (R4)
Va da Via Villafranca a Viale Vittorio Veneto.
Castelfidardo è un comune in provincia di Ancona, famoso centro di produzione di fisarmoniche. Nella frazione Crocette, il 18 settembre 1860 le truppe del Regno di Sardegna, guidate dal generale Manfredo Fanti, sconfissero l’esercito pontificio, portando all’annessione dell’Umbria e delle Marche.
La via ha avuto questo nome con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Castelforte (Via)
Rione Isonzo (R6)
Area non più esistente: andava da Via Pontinia a Via Lenola.
Castelforte è il più piccolo comune della Provincia di Latina, il quale deve il suo nome all'ottima posizione strategica.
La via non esiste più, poiché è stata demolita per la costruzione di Piazzale dei Mercanti.
 
Castore (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Strada Epitaffio senza uscita.
Il nome ricorda uno dei sistemi stellari che compone la costellazione dei Gemelli e che prende nome, appunto, da uno dei gemelli Castore e Polluce, protagonisti di svariati racconti mitologici.
La via, intitolata dalla delibera di Consiglio n. 98 del 2019 e parallela a Via Polluce, è in verità una strada privata, chiusa da un cancello.
 
Catalani, Alfredo (Largo)
Quartiere Nascosa (Q5)
Si trova tra Viale Giovanni Pierluigi da Palestrina, Via Francesco Landino e la Via omonima.
Catalani, Alfredo (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va dal Largo omonimo senza uscita.
Il toponimo ricorda il compositore lucchese Alfredo Catalani (1854-1893), morto giovanissimo di tisi e particolarmente odiato da Giuseppe Verdi. Egli ottenne comunque un buon successo con alcune opere liriche, come Loreley, Dejanice, Admeto e La Wally.
 
Catania (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Area non più esistente: andava da Viale Giorgio De Chirico a Via Livorno.
L’odonimo si riferiva alla città della Sicilia orientale, capoluogo dell’omonima provincia. Catania è il più importante centro industriale e commerciale della Sicilia ed è la più popolosa città d’Italia a non essere capoluogo di regione. È situata ai piedi dell’Etna e sembra che il suo nome derivi dalla sua posizione: verrebbe infatti dal greco katàne, ossia “grattugia”, in riferimento all’aspro terreno lavico.
La strada, scomparsa negli anni ‘80, nell’ambito dei lavori di sistemazione della zona, è stata praticamente assorbita da Viale San Marino.
 
Cattaneo, Carlo (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Pio VI a Via Duca del Mare.
Carlo Cattaneo (1801-1869) fu un patriota italiano, esponente dell’Illuminismo. Egli fu uno dei principali fautori delle Cinque Giornate di Milano, il moto rivoluzionario che nel 1848 liberò la città lombarda dalla dominazione austriaca. Fu anche un filosofo, ricordato oggi per il suo pensiero repubblicano e federalista.
L’odonimo è stato istituito dalla delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Cava (Strada della)
Borgo Podgora, Chiesuola
Va da Strada Acque Alte a Strada della Chiesuola.
Il toponimo ricorda la presenza di cave di tufo presso Borgo Podgora, al tempo della bonifica.
 
Cavaliere (Strada del)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Nettunense a Strada Pane e Vino.
Il Colle del Cavaliere è una modesta altura al confine tra i Comuni di Latina ed Aprilia.
 
Cavalieri di Vittorio Veneto (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Emanuele Filiberto a Via Arrigo Serpieri.
La via vorrebbe ricordare, cosa lodevole, tutti i combattenti della I Guerra Mondiale. In realtà ne ricorda soltanto alcuni: infatti l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto è stata istituita nel 1968, ed è stata conferita solo ai combattenti che, al 1-I-1968, erano ancora vivi.
 
Cavalli, Francesco (Largo)
Quartiere Nascosa (Q5)
Si trova lungo Viale Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Il largo è dedicato al compositore cremasco Pierfrancesco Caletti Bruni (1602-1676), che assunse il cognome Cavalli in onore di un nobiluomo suo protettore. Scrisse moltissime opere, tra cui Didone, Giasone, L’Eritrea, Orimonte, Veremonda l’amazzone di Aragona e la perduta Armidoro.
 
Cavata (Via)
Rione Prampolini (R3), Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Villafranca a Via Mario Lauro Pietrosanti.
La Cavata è un torrente dell'Agro Pontino. Esso nasce in località Monticchio (presso il ristorante chiamato appunto “La Sorgente”) e finisce il suo corso nel Comune di Terracina, dove assieme all’Ufente ed all’Amaseno dà origine al Fiume Portatore.
Fino al 2012 Via Cavata arrivava sino ad una diramazione senza nome, che la collegava con Via Magenta: con la costruzione della Torre Pontina però il suo tracciato è stato allungato.
 
Cavatella (Strada)
Borgo San Michele
Va da Strada Migliara 45 senza uscita.
Il toponimo ricorda un affluente del fiume Cavata, che nasce in località Borgo Tufette. Questo corso d’acqua, per tutto il suo percorso, fa da confine tra i comuni di Sermoneta e Sezze.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008: prima si chiamava Strada Circe.
 
Cavour (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Viale Vittorio Veneto a Via IV Novembre.
Camillo Benso, Conte di Cavour (1810-1861) fu uno statista Italiano, uno dei più importanti artefici dell’unità nazionale. Fautore delle idee liberali e della separazione tra Stato e Chiesa, ebbe diversi incarichi ministeriali nel Regno di Sardegna, del quale fu per tre volte Presidente del Consiglio. Egli fu, successivamente, il primo Presidente del Consiglio dell’Italia unita, dal marzo 1861 fino alla sua improvvisa morte nel giugno dello stesso anno.
La via è stata intitolata con delibera podestarile 620/1938.
 
Cecilio Metello (Via)
Borgo Bainsizza
Area in progetto da Strada del Bosco a Via Caio Duilio.
Quinto Cecilio Metello Numidico (150 a.C.-91 a.C.) fu un politico e generale romano, famoso per la sua integrità. Esponente del partito conservatore ed acceso rivale di Caio Mario, trionfò contro il sovrano berbero Giugurta in Numidia. Ritiratosi a Rodi dopo la salita al potere di Mario, ritornò a Roma solo dopo l asconfitta di quest'ultimo.
 
Cefari (Strada dei)
Borgo San Michele
Va da Strada Migliara 45 senza uscita.
L’odonimo ricorda il vicino Fosso dei Cefari, che nasce in località Argilla e sfocia nel Collettore Acque Medie.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008. La dicitura sul cartello riporta erroneamente “Cetari”.
 
Celli, Angelo (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Si trova tra Via Cesare Battisti e Via Montesanto.
Angelo Celli (1857-1914) è stato un malariologo marchigiano. Egli fu anche deputato e grazie a varie sue iniziative legislative venne creata l’azienda Chinino di Stato, che si occupava di distribuire farmaci contro la malaria. Assieme alla moglie Anna Fraentzel, anch’ella ricordata da una via in località Argilla e da una scuola nel Rione Piccarello, si prodigò per l’alfabetizzazione e l’istruzione nelle Paludi Pontine e nella Campagna Romana.
Si tratta di uno dei primi toponimi deliberati alla nascita di Littoria come comune autonomo, con la delibera podestarile n. 3/1932.
 
Cellini, Benvenuto (Via)
Rione Littoria (R0), Rione Prampolini (R3)
Va da Largo Giovanni Giacomini a Via Guido Reni.
Benvenuto Cellini (1500-1571) fu uno scultore ed orafo fiorentino. Egli, in gioventù, fu un capitano di ventura e condusse una vita avventurosa, mantenendo il carattere iracondo come suo segno distintivo anche nell’età matura. Le sue opere più note sono la Saliera di Francesco I, fatta in oro e pietre preziose, e la statua di bronzo Perseo con la testa di Medusa. Scrisse anche una famosa autobiografia.
Il toponimo è stato istituito dalla delibera consiliare n. 10 del 1951. Fino agli anni '50, la via arrivava fino all'attuale Via Achille Porfiri (che però, all'epoca, era ancora un tratto di Via Giotto): tuttavia, l'ultimo tratto è stato demolito con la costruzione dell'ospedale Santa Maria Goretti.
 
Cena, Giovanni (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: corrisponde a VIA URBANO RATTAZZI e VIA MASSIMO D'AZEGLIO.
Il piemontese Giovanni Cena (1870-1917) è stato un poeta e scrittore italiano, il cui romanzo più importante è Gli ammonitori. Egli si prodigò molto per il risanamento dell’Agro Romano e delle Paludi Pontine e, soprattutto, fu il principale artefice dell’opera di alfabetizzazione degli abitanti della palude condotta assieme ad altri intellettuali.
Il toponimo – attribuito con la delibera podestarile 3/1932 – è stato cancellato qualche anno più tardi con la delibera 620/1938, che dedicò i due tratti della via ad Urbano Rattazzi e Massimo D’Azeglio. Tuttavia, la figura di Giovanni Cena ha trovato posto successivamente in un’altra area, vicinissima al centro storico, dove appunto oggi si trova un’altra via in sua memoria:
Cena, Giovanni (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Alfonso Lamarmora a Via Aspromonte.
È stata intitolata con delibera del Consiglio comunale n. 10 del 1951.
 
Cencelli, Alberto (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: corrisponde alle attuali VIA ANDREA COSTA e VIA NIZZA.
Il senatore Alberto Cencelli (1860-1924) è stato un politico ed agronomo italiano. Fu un prolifico autore di opere saggistiche sul tema dell’agricoltura, in cui propugnava l’idea che i latifondi inutilizzati e le terre demaniali dovessero essere date in gestione collettiva ai contadini: tra le opere di maggior rilievo, vi sono La proprietà collettiva in Italia e Macchine agricole. Presidente della Deputazione Provinciale di Roma tra il 1905 ed il 1914, dette inizio alla realizzazione del manicomio di Santa Maria della Pietà e curò la modernizzazione della rete stradale e ferroviaria. Egli era il padre di Valentino Orsolini Cencelli, il primo podestà di Littoria.
La via fu una delle prime a ricevere un nome dopo la fondazione della città, con la delibera del Podestà 3/1932. Il toponimo, avvertito come troppo vicino al regime, venne eliminato dalla delibera di Giunta 2-1/1944, che intitolò la via al martire delle Fosse Ardeatine Gioacchino Gesmundo (sbagliandone il cognome in “Gismondo”). Successivamente, con la delibera di Consiglio 10/1951, è diventata Via Andrea Costa.
 
Cerasella (Strada)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Amerigo Vespucci a Strada Acquaviva ed oltre.
La strada ricorda il Fosso Cerasella, ch’è un affluente del Collettore delle Acque Medie situato presso Borgo San Michele.
La strada è stata così intitolata dalla delibera di Giunta 2308/1996.
 
Cerasoli, Nemo (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Si trova tra Viale Antonio Gramsci e Viale Umberto I.
Il toponimo ricorda l’abruzzese Nemo Cerasoli (1910-1999), ch’è stato un pioniere della bonifica dell'Agro Pontino. Egli fu poi, per oltre 40 anni, a capo dell'Ufficio Tecnico del Comune, ed è ricordato per il suo impegno nell’edilizia scolastica.
Questo parcheggio ha ricevuto tale denominazione con delibera di Giunta 443/2002.
 
Cerere (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via Selene a Via Pantanaccio.
Il toponimo ricorda uno dei principali asteroidi del sistema solare, scoperto nel 1801 da Giuseppe Piazzi: fu per lungo tempo ritenuto un pianeta, per poi essere declassato ad asteroide e solo recentemente riclassificato come “pianeta nano”. Il corpo celeste venne chiamato Cerere in onore della divinità romana dei raccolti, tradizionalmente considerata protettrice della Sicilia, ed inizialmente lo scopritore aggiunse al nome anche l’aggettivo Ferdinandea, come omaggio a Ferdinando III di Sicilia.
La via, che prima costituiva un semplice prolungamento di Via Selene, è stata intitolata con delibera di Consiglio n. 98 del 2019.
 
Cerretelli (Strada)
Borgo Podgora
Va da Strada della Cava a Strada Podgora.
La strada ricorda una riserva in zona, che molto probabilmente doveva il suo nome all'abbondanza di cerri. Esiste anche un Fosso Cerretelli, piccolo affluente del Fosso Colubri, che scorre poco lontano dalla strada.
 
Cerretina (Strada)
Borgo Santa Maria, Farneto
Area rinominata: ora STRADA CERRETO LA CROCE.
In una mappa del 1961 è riportato questo toponimo, riferito all’attuale Strada Cerreto La Croce, che forse si riferiva proprio a questa macchia di cerri esistente in quei pressi prima della Bonifica. Però, in assenza di altri riscontri, potrebbe trattarsi anche di un errore del tipografo, che ha capito male “Cerreto La Croce”.
 
Cerreto (Strada del)
Borgo Bainsizza
Area rinominata: ora si chiama STRADA INTERROTTA.
Evidentemente prendeva nome da un vicino boschetto di cerri.
 
Cerreto Alto (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Sabotino a Via del Lido.
L’odonimo ricorda una macchia di cerri, un tempo esistente in zona. Esistono anche un fosso con questo nome, affluente del Fosso Foce Verde, ed un antico casale, situato proprio lungo la strada.
In passato s'è chiamata anche Strada Coppola, in riferimento all’omonimo fosso che si trova nei dintorni. Il tratto sterrato che collega Viale Antonio Pennacchi alla Fattoria Prati di Coppola, per poi deviare verso Strada Litoranea, nonostante figuri nelle mappe comunali come parte di Strada Cerreto Alto, è ancora chiamato – informalmente – Strada Prati di Coppola.
 
Cerreto La Croce (Strada)
Borgo Santa Maria, Farneto
Va da Strada Sabotino a Strada del Crocifisso.
Il Cerreto La Croce era un bosco di cerri situato nelle vicinanze, sulle sponde del Canale Acque Alte. Esiste anche il Collettore Cerreto La Croce, che collega il Canale Acque Alte col Canale Cicerchia.
 
Cerveteri (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Va da Via Sant'Agostino a Via dell'Agora.
Cerveteri è un antico centro di origine etrusca, che attualmente è un comune in Provincia di Roma. Curiosamente, questa città è ricordata nella toponomastica cittadina ben due volte: una qui, con il nome odierno, e l’altra a Borgo Montello, con il nome latino Caere (v. Via Caere).
 
Cervone, Vittorio (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Carlo Romagnoli a Viale Giulio Cesare.
Vittorio Cervone (1917-1993) è stato un politico italiano, originario di Gaeta. Egli fu deputato per la Democrazia Cristiana dal 1953 al 1976, e poi Senatore dal 1976 al 1979. Fu inoltre Sottosegretario dell'Industria e del Commercio dal 1962 al 1963 e del Commercio Estero nel 1963. È stato Sindaco di Latina dal 1951 al 1953 ed ha ricoperto anche la carica di presidente dell'Associazione Nazionale Sinistrati e Danneggiati di Guerra.
Questa strada, alle spalle delle autolinee, è stata così intitolata dalla D.G. 443/2002: prima, invece, costituiva l’ultimo tratto di Viale Le Corbusier.
 
Cesare Augusto (Viale)
Rione Piccarello (R2)
Va dalla confluenza tra Viale dello Statuto, Viale delle Medaglie d'Oro e Viale XXI Aprile a Via Don Carlo Torello.
Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (63 a.C.-14 d.C.) fu il primo imperatore romano, in carica dal 27 a.C. fino alla morte. Salì al trono dopo la morte del padre adottivo, Giulio Cesare, ma dovette affrontare varî conflitti per raggiungere la carica suprema di Roma, soprattutto guerreggiando con lo storico rivale Marco Antonio. Durante il suo regno, contraddistinto dalla pacificazione dei conflitti interni, egli difese i costumi tradizionali romani puntando soprattutto sulla moralizzazione dei sudditi.
L'intitolazione è stata disposta con delibera podestarile 620/1938.
 
Cese (Strada delle)
Cicerchia
Va da Strada Mortellette senza uscita.
Il Fosso delle Cese è un corso d'acqua che nasce nel territorio di Cisterna e sfocia nel Fosso Bottagone. Esso prende nome da una di quelle piccole radure, chiamate proprio “cesa”, utilizzate come dimora dai pastori.
L'intitolazione è stata disposta con D.G. 2308/1996.
 
Cesina (Strada della)
Capoportiere
Va da Strada Lungomare senza uscita.
Il toponimo intende ricordare una località nei pressi: una cesa è una piccola radura dove sono presenti delle capanne, usate come riparo dai pastori.
La strada è stata così intitolata dalla delibera di Giunta 2308/1996.
 
Cesti, Marcantonio (Largo)
Quartiere Nascosa (Q5)
Si trova su Viale Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Il toponimo ricorda il compositore aretino Pietro Antonio Cesti (1623-1669), spesso indicato anche come Marcantonio, che fu anche cantante lirico. Entrò in convento molto giovane e scrisse varie opere, molto apprezzate dai suoi contemporanei, come Orontea, Cesare amante ed Alessandro vincitore di sé stesso.
 
Chapin, Marguerite (Via)
Argilla-Malconsiglio
Va da Via Elisabetta Fiorini a Via Ersilia Caetani.
La via ricorda la soprano americana Marguerite Chapin Caetani (1880-1963). Ella, moglie del compositore Roffredo Caetani, si segnalò più per la sua attività letteraria che per quella canora: infatti fondò a Parigi la rivista Commerce e poi, a Roma, il prestigioso semestrale di letteratura Botteghe Oscure. Convinta antifascista, ospitò nelle sue proprietà l’agente segreto americano Peter Tompkins, incaricato di preparare lo sbarco degli alleati.
L'intitolazione è stata disposta con D.C. 29/2019.
 
Cherubini, Luigi (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Viale Nicolò Paganini a Via Giovanni Sgambati.
Il fiorentino Luigi Cherubini (1760-1842) fu un compositore italiano, che ebbe molto successo in Austria ed in Francia. Le sue opere più importanti sono Ifigenia in Aulide, Il giocatore, Le due giornate, Lodoiska e Medea.
 
Chiarello, Settimio (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Aldo Zanetti a Via Austria ed oltre.
L’odonimo ricorda il musicista pontino Settimio Chiarello (1910-1991), ricordato soprattutto come maestro di musica e come direttore d’orchestra. Egli, tra l’altro, diresse la banda comunale in occasione della posa della prima pietra di Littoria il 30 giugno 1932.
La via è stata intitolata con D.C. 97/2008: precedentemente era un tratto di Viale Europa.
Come segnala l’ing. Achille De Santis, per una svista di Google Maps, che ha interpretato a modo suo la S. iniziale del nome, la via è identificata come “Via San Chiarello”: lo stesso errore si trova, facendo una ricerca su internet, in svariati siti dedicati alla compravendita immobiliare.
 
Chiascio (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Carlo Romagnoli a Via Tevere.
Il Chiascio è un fiume situato in Umbria e lungo 82 chilometri. Esso nasce presso Costacciaro, dall'unione dei torrenti Chiascio Grande e Chiasciolo, e sfocia nel Tevere presso la cittadina di Torgiano.
 
Chienti (Via)
Borgo San Michele
Va da Strada Capograssa senza uscita.
Il Chienti è un fiume che scorre nelle Marche e, per un breve tratto, in Umbria: esso ha la propria sorgente sul Monte Cavallo e sfocia nel Mare Adriatico, presso Civitanova Marche. Nel suo tratto terminale, il fiume segna il confine tra le province di Fermo e Macerata.
La via, una stradina campestre, in precedenza si chiamava Strada del Matto, ma il caratteristico odonimo è stato cambiato, in seguito ad una petizione dei residenti, con delibera di Consiglio 87/2018. La scelta della Commissione Governo del Territorio si è orientata sul fiume del centro Italia in ragione dell’esistenza, nelle vicinanze della strada, di altre denominazioni concernenti corsi d’acqua; tutti, però, ricadenti nel territorio pontino. La decisione, dunque, è stata mal calibrata, tanto più che la Commissione avrebbe potuto riprendere il nome di qualche fosso o di qualche località nei dintorni.
 
Chiesa, Francesco (Via)
Borgo San Michele
Va da Via Corrado Govoni a Via Auro D'Alba.
Francesco Chiesa (1871-1973) è stato uno scrittore e poeta svizzero di lingua italiana, originario del Canton Ticino. Le sue opere più famose sono Calliope, Villadorna e Tempo di marzo. Egli si spese anche per la difesa della lingua italiana in Svizzera e fu tra gli esponenti dell’irredentismo ticinese.
Il nome precedente della via era Strada del Merlo, cambiato negli anni ‘90 insieme a tutte le altre denominazioni viarie del Borgo.
 
Chiesuola (Strada della)
Borgo Piave, Chiesuola, Piscinara, Latina Scalo
Va da Via Piave a Viale delle Industrie.
L’odonimo ricorda l'antica chiesa di San Carlo di Piscinara, costruita nel 1691 nella zona dove oggi sorgono i campi sportivi ed abbandonata in epoca napoleonica. Essa fu poi distrutta negli anni '30. Le sue piccole dimensioni hanno dàto nome alla strada ed alla frazione.
La strada è anche chiamata, popolarmente, Via delle Casermette: con questo nome ci si riferisce in particolare al centro manutentivo dell’Aeronautica Militare che si trova lungo la strada.
 
Chiurato, Giovanni (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Franco Faggiana a Via Giovanni Omiccioli ed oltre.
La via è dedicata al vicentino Giovanni Chiurato (1873-1958), pioniere della bonifica, cui fu assegnato il Podere 179, che si trova proprio lungo la strada.
 
Cialdini, Enrico (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Sisto V a Corso della Repubblica.
Enrico Cialdini (1811-1892) fu un politico e generale italiano. Egli dapprima prese parte alle Guerre d’Indipendenza e, successivamente, s’impegnò in una dura lotta contro il brigantaggio nel sud Italia, distinguendosi per la severità e, talvolta, per la sua crudeltà. Fu anche Ambasciatore in Spagna.
Il generale Cialdini è ricordato nella toponomastica cittadina solo a partire dal dopoguerra, con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951: in precedenza, infatti, la via si chiamava Via degli Arditi.
 
Ciano, Costanzo (Piazzale)
Rione Littoria (R0), Rione Prampolini (R3)
Area rinominata: si tratta dell’attuale PIAZZALE NATALE PRAMPOLINI.
Il toponimo, cambiato dopo la caduta del regime fascista, ricorda il gerarca livornese Costanzo Ciano (1876-1939), consuocero di Benito Mussolini. Dopo una brillante carriera militare, che lo vide insignito di 4 Medaglie d’Argento e di una Medaglia d’Oro al VM, fece carriera nelle file del Partito Nazionale Fascista. Egli fu dapprima Ministro delle Comunicazioni, dal 1924 al 1934, quindi fu Presidente della Camera dal 1934 al 1939. Era soprannominato “Ganascia” per il suo robusto appetito.
Il piazzale, inizialmente chiamato Largo Giulio Cesare dalla delibera podestarile 620/1938, fu intitolato a Costanzo Ciano con la delibera podestarile 367/1939, dal momento che al generale romano era già stata dedicata una via qualche anno prima. Il toponimo è sopravvissuto sino al 1943, quando – caduto il regime – con la delibera del Podestà 248/1943 diventò Piazza Giulio Cesare. Neppure questa denominazione, tuttavia, resistette a lungo: il piazzale fu, infatti, successivamente dedicato al Generale Potente (il comandante partigiano Aligi Barducci) e solo dopo al fautore della Bonifica Natale Prampolini.
 
Cicerchia (Strada)
Cicerchia
Va da Viale Antonio Pennacchi a Strada delle Mortellette ed oltre.
Ricorda il vicino corso d’acqua, che nasce dall'unione dei Fossi Gorgolicino e Rio Torto e sfocia nel Rio Martino. Con riguardo all'etimologia del toponimo, esso deriva dalla cicerchia, un legume delle Fabacee che, preso in grandi quantità, può essere nocivo.
 
Cicerone, Marco Tullio (Via)
Rione Frezzotti (R1)
Va da Viale Francesco Petrarca a Via Virgilio.
Marco Tullio Cicerone (106 a.C.-43 a.C.) fu un avvocato, oratore e scrittore romano. La sua prima opera furono le Verrine contro Verre, seguite dalle quattro Catilinarie e dalle Filippiche, ben quattordici. Scrisse anche opere di retorica, come il De officiis, il Laelius de amicitia, ed il Cato Maior de Senectute. È ricordato come uno dei maggiori intellettuali dell'antica Roma.
La via ha avuto questo nome nel 1951, con la delibera del Consiglio comunale n. 10 di quell’anno. In origine la via arrivava fino a Via Ezio, ma con la demolizione del vecchio Villaggio Trieste il suo ultimo tratto è stato soppresso.
 
Ciclamino (Via del)
Latina Scalo
Va da Via Gloria a Via della Viola.
Il ciclamino è un fiore bianco-rosato, appartenente alla famiglia delle Primulacee, di cui esistono circa 20 specie.
 
Cicolano (Vicolo)
Lottizzazione Agora
Va da Via Lazio a Via Emilia.
Il Cicolano è una subregione della provincia di Rieti, situata al confine coll’Abruzzo. Essa era un tempo abitata dagli Equi, che le hanno dàto anche il nome: la regione infatti era detta, in latino, Ager Aequiculanum.
 
Cieca (Strada)
Santa Fecitola
Va da Strada Santa Fecitola senza uscita.
Il toponimo ha un significato ben evidente: esso infatti riflette la conformazione della strada, che si perde nei campi finendo senza sbocco. Questa denominazione fa il paio con quella della via parallela, che si chiama Strada Orba.
 
Cilea, Francesco (Largo)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Sta tra Via Giuseppe Tartini e la Via omonima.
Cilea, Francesco (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va dal Largo omonimo a Via Arrigo Boito.
Il calabrese Francesco Cilea (1866-1950) fu un compositore italiano. Tra le sue opere più conosciute, oltre a moltissime sonate per pianoforte, vi sono Gina, L'Arlesiana ed Adriana Lecouvrieur.
 
Cilento (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via dell'Agora senza uscita.
L’odonimo ricorda la subregione della Campania, in Provincia di Salerno, ricompresa in un grande parco nazionale.
 
Cimarosa, Domenico (Largo)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Si trova lungo Via omonima.
Cimarosa, Domenico (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Largo Giacomo Carissimi a Via Ildebrando Pizzetti.
Domenico Cimarosa (1749-1801) fu un compositore italiano, nativo di Aversa. Egli era uno dei musicisti preferiti dall'imperatrice di Russia e tra le sue moltissime opere si ricordano Matrimonio segreto, L’Olimpiade, L’eroe cinese, Oreste e La frascatana nobile. Una leggenda dice che morì avvelenato per ordine della Regina di Napoli, Maria Carolina, che avrebbe voluto punirlo per il suo sostegno alla Repubblica Napoletana del 1799.
 
Cincinnato (Via)
Borgo Bainsizza
Va da Via Curio Dentato alla medesima.
Lucio Quinzio Cincinnato (520 a.C. - 430 a.C.) fu un politico romano. Dopo una carriera politica di tutto rispetto (fu console e due volte dittatore), egli scelse di ritirarsi a vita privata e ritornò a coltivare i suoi terreni, senza pretendere ulteriori onori o ricompense.
 
Cinfonare (Strada delle)
Piscinara
Va da Strada della Chiesuola senza uscita.
Il toponimo ricorda il Quarto delle Cinfonare (o Ciuffonare), presso Borgo Montello, dove sono stati ritrovati reperti preistorici. Esiste anche il Fosso delle Cinfonare, che collega il Fosso del Quinto coll'Astura.
La strada è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Cinqueterre (Via delle)
Borgo Santa Maria
Va da Strada Santa Maria a Via Versilia.
Le Cinqueterre sono una regione della Liguria, importante meta turistica. Essa deve il suo nome ai cinque centri più importanti che vi si trovano, e cioé Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.
 
Cioccatelli (Strada)
Borgo Sabotino
Va da Strada Litoranea senza uscita.
Il toponimo ricorda una località nei pressi, la Riserva Cioccatelli. Esiste poi, sempre nei dintorni, anche un Fosso Cioccatelli.
 
Ciociaria (Via)
Borgo Santa Maria
Va da Via Le Langhe senza uscita.
Questa breve strada ricorda la subregione del Lazio meridionale, corrispondente alla Provincia di Frosinone.
 
Circe (Strada)
Borgo San Michele
Area rinominata: ora si chiama STRADA CAVATELLA.
Circe è la maga le cui vicende sono narrate nell'Odissea. Ella era figlia di Helios, dio del sole, e sorella di Eete, re della Colchide: risiedeva sul Monte Circeo, attirando a sé uomini da trasformare in porci. Lo stesso fece con l’equipaggio delle navi di Ulisse, il quale la rese madre di Telegono.
Con la D.C. 5/2008 la denominazione è mutata: ora si chiama Strada Cavatella.
 
Circonvallazione
Denominazione popolare della cerchia di viali che delimita il centro storico della città di Latina, il Rione Littoria. Essa inizialmente era interamente dedicata a Benito Mussolini, e negli anni ‘30 prese il nome di Viale XVIII Dicembre. Successivamente, a questo nome ne furono affiancati altri, così che oggi la Circonvallazione è composta da: VIALE VITTORIO VENETO, PIAZZALE GORIZIA, VIALE XVIII DICEMBRE, VIALE XXIV MAGGIO, VIALE DELLO STATUTO, VIALE XXI APRILE, VIALE ALFONSO LAMARMORA e PIAZZALE NATALE PRAMPOLINI.
 
Cirri, Giovanni Battista (Largo)
Quartiere Nascosa (Q5)
Si trova su Viale Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Giovanni Battista Cirri (1724-1808) fu un compositore e violoncellista forlivese. Dopo essersi fatto monaco, come tanti musicisti dell'epoca, compose diverse sonate. Fu anche, per lungo tempo, maestro di cappella della Cattedrale di Forlì.
 
Cisa-Cairoli (Galleria)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Benedetto Cairoli a Via Enrico Toti.
La denominazione di questo sottopassaggio pedonale deriva in parte dalla strada da cui ha inizio (Via Cairoli), ed in parte dal nome della ditta che ha costruito il palazzo in cui essa si trova (la CISA).
 
Cisterna (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Sezze a Via Minturno.
Cisterna di Latina è un comune in Provincia di Latina, fondato nel Medioevo dagli abitanti dell’antico centro romano di Tres Tabernae. La città prende nome da un’antica cisterna d’acqua, che la leggenda vuole costruita dall’imperatore Nerone.
La via era in origine più lunga ed arrivava fino a Via Norma. Tuttavia, un tratto è stato demolito per la costruzione di Piazzale della Fiera, mentre il tratto finale è stato chiuso: una parte è oggi all’interno del centro di smistamento postale di Via Rossetti; un’altra è stata inclusa in una proprietà privata assieme a Via Norma.
 
Clementi, Muzio (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Giovanni Paisiello senza uscita.
Muzio Clementi (1752-1832) fu un compositore romano, molto noto nel Regno Unito. Egli scrisse l'opera lirica Didone abbandonata, ma la sua opera più nota è Gradus ad Parnassum, una raccolta di esercizî di tecnica pianistica che gli valse il soprannome di “padre del pianoforte”. Dopo aver smesso di comporre, si dedicò alla costruzione ed al perfezionamento di questo strumento.
 
Claudio Marcello (Via)
Borgo Bainsizza
Area in progetto da Via Fabio Massimo senza uscita.
Marco Claudio Marcello (260 a.C.-208 a.C.) fu un politico e generale romano, soprannominato “Spada di Roma” per la sua abilità in combattimento. Dopo aver battuto i Galli a Clastidium, guidò l’esercito nella II Guerra Punica vincendo in Campania e riconquistando la Sicilia. Morì a Venosa, in Puglia, attaccato di sorpresa dai Cartaginesi durante una spedizione esplorativa.
 
Clerici, Gino (Via)
Borgo Isonzo
Va da Strada della Rosa senza uscita.
Il toponimo ricorda l'imprenditore milanese che nel 1919 fondò la Società Bonifiche Pontine e tentò di risanare le paludi. Egli riuscì a vincere la generale diffidenza che, all’epoca, destava l’idea delle opere di bonifica, smontando con decisione le campagne denigratorie condotte da alcuni giornalisti e pubblicando brevi trattati (come Le migliorie fondiarie nelle Paludi Pontine e La Palude Pontina) per pubblicizzare l’impresa.
 
Clizia (Piazzale)
Latina Scalo
Si trova lungo Viale della Stazione.
Clizia è una ninfa della mitologia greca che, innamorata del Sole e non corrisposta, restò per lungo tempo ferma a contemplare il suo tragitto nel cielo, finché non si trasformò in un girasole. Questa figura mitologica è ricordata nella toponomastica di Latina Scalo, in mezzo a denominazioni riferite a fiori e piante, proprio perché ella si trasformò in un fiore.
È stato intitolato con delibera di Consiglio 97/2008.
 
Clostra (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Area non più esistente: andava da Via dell'Agora a Via Polusca.
L’odonimo ricordava Clostra Romana, un’antica città del Lazio che doveva trovarsi nei pressi di Borgo Grappa.
A seguito dei lavori di risistemazione del quartiere, la via è stata in parte assorbita da Via Faleria ed in parte demolita.
 
Cocchi, Giorgio (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Luciano Bonanni senza uscita.
La via ricorda il caporale bolognese Giorgio Cocchi (1922-1941), residente a Littoria, che morì in Libia, nella battaglia di Bir-el-Gobi, e fu decorato con una Medaglia d’Argento al Valor Militare.
La via ha ricevuto questa denominazione con la delibera di Giunta 2308/1996: precedentemente si chiamava Via Salento.
 
Codignola, Arturo (Largo)
Borgo Piave
Si trova lungo la Via omonima.
Codignola, Arturo (Via)
Borgo Piave
Va da Via Guido Dorso al Largo omonimo ed oltre.
Il toponimo ricorda il nizzardo Arturo Codignola (1893-1971). Trasferitosi a Genova dopo essere uscito invalido dalla I Guerra Mondiale, è stato giornalista per varie testate locali e direttore del Secolo XIX. È ricordato anche per le sue opere storiche, essendo un appassionato studioso del Risorgimento e della figura di Giuseppe Mazzini.
Negli anni ‘80, la via era stata inizialmente intitolata all’erudito setino Pietro Marcellino Corradini: tuttavia, una via con questo nome già esisteva nel Rione Campo Boario, perciò la denominazione fu cambiata in quella attuale.
 
Col di Lana (Piazza)
Rione Goretti (R4)
Si trova sulla Via omonima.
Col di Lana (Via)
Rione Goretti (R4)
Va da Via Giovanni Battista Grassi a Via Tagliamento.
Il Col di Lana è un colle delle Dolomiti, in Provincia di Belluno, che fu teatro di numerosi scontri durante la I Guerra Mondiale. Esso venne fatto saltare con una mina il 17-IV-1916, causando così la morte di numerosi soldati austriaci e consentendo alle truppe italiane di conquistare l’altura.
Il toponimo è stato attribuito con delibera consiliare 10/1951.
 
Coletta, Angelo (Via)
Borgo San Michele
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini senza uscita.
Il toponimo, attribuito con delibera di Giunta 2308/1996, ricorda il primo tipografo e stampatore di Latina. La sua impresa, che oggi si chiama Modulgrafica, si trova all’inizio della via e fornisce soprattutto servizî di stampa e confezionamento per aziende farmaceutiche.
 
Colle del Tufo (Strada)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada della Sterpara al Comune di Cisterna.
Il Colle del Tufo è un'altura situata a sud di Borgo Montello, la quale deve il proprio nome al tipo di sedimento roccioso di cui è costituita.
 
Colle Montanari (Strada)
Argilla-Malconsiglio
Va da Via Isonzo senza uscita.
Il toponimo si riferisce ad una vicina altura. Esiste anche un Fosso Montanari, situato sempre in zona.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Colle Morello (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa senza uscita.
Ricorda una vicina altura, presso la quale scorre anche un fosso omonimo.
 
Colle Parito (Strada)
Fogliano
Va da Via Isonzo senza uscita.
Il toponimo ricorda una vicina altura, dove sono stati trovati i resti di un antico insediamento preistorico.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio n. 5 del 2008; originariamente era previsto che l'odonimo fosse attribuito ad una traversa, non meglio precisata, di Strada Litoranea.
 
Collettore (Strada del)
Rione Piccarello (R2)
Area rinominata: ora si chiama VIA DEI CAPPUCCINI.
Il toponimo si riferiva al fatto che la via termina proprio a ridosso delle sponde del Collettore delle Acque Medie.
 
Colli Albani (Via dei)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via del Gionchetto senza uscita.
I Colli Albani sono una catena collinare del Lazio, di origine vulcanica, situata a sud-est di Roma. Il punto più alto è il Maschio delle Faete (959 metri), nel territorio di Rocca di Papa.
 
Collo d'Oca
Denominazione popolare di un tratto di VIALE LE CORBUSIER (v.).
 
Colmata La Fossella (Strada)
Fogliano
Va da Strada del Mare a Via Ada Wilbraham Caetani.
La "colmata" è un particolare tipo di canale ricavato dall'allagamento e dal conseguente prosciugamento di un territorio paludoso: questa colmata in particolare prende nome dalla vicina Casa Cantoniera della Fossella.
 
Colombo, Cristoforo (Via)
Rione Torre La Felce (R5), Borgo Piave
Area in progetto da Via Piave a Via Vittorio Cervone.
Il toponimo intende ricordare il navigatore genovese Cristoforo Colombo (1451-1506). Egli, finanziato dai re di Castiglia, intraprese la spedizione che portò alla scoperta dell’America, il 12 ottobre 1492. Successivamente, egli fece altre 3 spedizioni che contribuirono alla conoscenza del nuovo continente.
Il progetto di questa grande arteria di scorrimento prevede che parta da Via Piave per arrivare alle autolinee, come una sorta di “strada gemella” di Via Amerigo Vespucci: tuttavia, la sua costruzione non è mai iniziata.
 
Colonna (Via dei)
Borgo Faiti
Va da Via dei Conti d'Aquino a Via dei Frangipane ed oltre.
Ricorda la famiglia principesca romana che ebbe come capostipite Pietro De Columna e che diede alla Chiesa un papa, Martino V (Oddone Colonna). I Colonna furono anche Principi di Sonnino e Duchi di Traetto.
 
Colono (Strada del)
Borgo Bainsizza
Va da Strada Piano Rosso senza uscita.
Si tratta di un odonimo che riflette la natura agreste della zona circostante: il colono è il tipico contadino dell'Agro Pontino.
 
Coltivatore (Strada del)
Borgo Podgora
Area rinominata: ora la strada si chiama VIA GALILEO GALILEI.
La strada aveva ricevuto questo nome, affine a quello delle altre vie circostanti, tutte intitolate a figure tipiche del territorio ed a strumenti agricoli, in onore della natura agricola di Borgo Podgora e delle terre circostanti. In particolare, questo toponimo intendeva celebrare genericamente coloro che ricavano sostentamento dalla coltivazione della terra.
La denominazione è stata eliminata negli anni ‘90, nell’ambito della “rivoluzione” che ha caratterizzato l’odonomastica dei Borghi latinensi e che ha portato alla soppressione di svariati toponimi legati al territorio.
 
Colubri (Strada)
Borgo Podgora
Va da Strada della Cava senza uscita.
Ricorda il vicino Fosso Colubri, chiamato così forse dalla presenza di serpi, che in latino sono dette colubres. Esso è un affluente del Collettore delle Acque Medie.
 
Comete (Ponte delle)
Rione Frezzotti (R1), Rione Pantanaccio (R11)
Si trova al termine di Via Orsa Minore.
Le comete, cui tradizionalmente si attribuisce la capacità di esaudire i desiderî di chi le riesce a scorgere, sono piccoli corpi celesti simili ad asteroidi, composti generalmente di acqua ghiacciata, metano e polveri rocciose, che vagano per il sistema solare e spesso possono vedersi dalla Terra.
Questo ponte pedonale è stato così denominato dalla delibera di Consiglio 98/2019.
 
Conca, Sebastiano (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Aprilia a Via Giuseppe Verdi.
Sebastiano Conca (1680-1764) fu un pittore italiano, originario di Gaeta ed attivo nel territorio dei Lepini e del Sud Pontino. Suoi sono i dipinti Madonna del cuore e Susanna ed i vecchioni.
 
Congiunte Destre (Strada delle)
Rione Gionchetto (R10), Piscinara, Chiesuola, Borgo Carso
Va da Strada Epitaffio a Strada Podgora.
Ricorda il Canale delle Congiunte, importante corso d'acqua durante la bonifica, che nasce dal Collettore Acque Basse e sfocia nell'Acque Medie. L’aggettivo “destre” si riferisce alla posizione geografica della strada, collocata a destra di Strada Epitaffio.
 
Congiunte Sinistre (Strada delle)
Rione Pantanaccio (R11), Santa Fecitola
Va da Strada Epitaffio a Strada Migliara 41.
Ricorda il Canale delle Congiunte, che fu molto importante durante la bonifica, che nasce dal Collettore Acque Basse e sfocia nell'Acque Medie. L’aggettivo “sinistre” si riferisce alla posizione geografica della strada, collocata a sinistra rispetto a Strada Epitaffio, che idealmente la divide in due.
 
Consenso a Cirilli (Largo)
Rione Littoria (R0)
Si trovava tra Via Eugenio di Savoia e Viale Umberto I.
Per qualche settimana, dopo le elezioni comunali del 2007, la confluenza tra Via Eugenio di Savoia e Viale Umberto I è stata dedicata ai buoni risultati elettorali (un “largo consenso” appunto) ottenuti da Fabrizio Cirilli, candidatosi a sindaco coll'omonima Lista Civica ed arrivato terzo. Responsabili della goliardata furono forse amici o sostenitori del politico, che attaccarono una targa in plastica al muro d'angolo tra Via Eugenio di Savoia e Viale Umberto I.
 
Conti d'Anagni (Via dei)
Borgo Faiti
Va da Via dei Conti di Fondi a Via dei Conti di Sora ed oltre.
Il toponimo ricorda un’antica famiglia nobile ciociara, originaria di Anagni, imparentata coi Conti di Segni e coi Conti di Tuscolo, da cui discese papa Gregorio IX (Ugolino d’Anagni).
 
Conti d'Aquino (Via dei)
Borgo Faiti
Va da Strada Migliara 42 e 1/2 a Via dei Conti dei Marsi.
La via è dedicata ad una famiglia nobile della Campania, di antica origine longobarda. Il capostipite della famiglia fu Rodoaldo di Benevento, dal quale si originarono svariati rami con feudi sparsi nel meridione d’Italia. Tra i membri illustri della famiglia, si può annoverare San Tommaso d’Aquino.
 
Conti dei Marsi (Via dei)
Borgo Faiti
Va da Via Foro Appio a Via dei Frangipane.
La famiglia dei Berardi, noti anche come Conti dei Marsi dal nome del loro feudo, furono una famiglia nobile abruzzese, che fu fiorente tra il X ed il XIII secolo.
La via ha assunto questo nome negli anni ‘90: in precedenza, si chiamava Via Tarso.
Fino agli anni ‘90, la denominazione di questa strada era Via Saulo.
 
Conti di Fondi (Via dei)
Borgo Faiti
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini a Via Foro Appio.
La via ricorda la famiglia nobile dei Dell’Aquila, che possedette il feudo di Fondi tra il X e l’XI secolo.
 
Conti di Poli (Via dei)
Borgo Faiti
Va da Via Foro Appio alla medesima.
Questa stradina sterrata ricorda una famiglia nobile del Lazio, che aveva la signoria sulla città di Poli. Tra i suoi membri illustri vi fu papa Innocenzo XIII (Michelangelo Conti).
 
Conti di Sora (Via dei)
Borgo Faiti
Va da Via dei Conti d'Anagni alla medesima.
La strada non ricorda una famiglia ben precisa, ma tutti coloro che nel Medioevo ebbero la carica di Conti di Sora, e che appunto appartenevano a famiglie diverse. In particolare, il feudo di Sora appartenne inizialmente ai Tomacelli e poi, diventato un ducato, ai Cantelmo, ai Della Rovere ed infine ai Boncompagni.
 
Contrade (Piazzetta delle)
Borgo Montello-Le Ferriere
Si trova tra Largo Sante Cosimi, Strada Minturnae e Piazzale Don Cesare Boschin.
Questo piccolo spiazzo pedonale, una piazzetta nel vero senso della parola, si chiama così per ricordare il Torneo delle Contrade, una manifestazione sportiva popolare che si tiene ogni estate nell’adiacente campo sportivo Zonzin. Si tratta di un torneo di calcio, disputato da squadre rappresentative delle 8 contrade in cui è suddiviso Borgo Montello, e cioè Campovivo, Cavaliere, Centro Storico, Colle del Tufo, Monfalcone, Quattro Case, Sterpara Nord e Sterpara Sud.
Va detto che la denominazione non è stata ufficialmente attribuita dal Comune, ma è stata attribuita nel tempo dagli abitanti del Borgo.
 
Cooperativa (Strada della)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Nettunese a Strada dell'Intossicata.
La strada prende nome dalla Cooperativa Agricola Corsira, famosa in zona, che si affaccia sulla via.
 
Copenaghen (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale John Fitzgerald Kennedy a Via Mosca.
Copenaghen è la capitale della Danimarca, ed è situata sull’isola di Amager. Il suo nome deriva dal’antico tedesco e vuol dire “porto dei mercanti”.
 
Coppola (Strada)
Cicerchia
Area rinominata: ora corrisponde a STRADA CERRETO ALTO.
Il toponimo ricordava il Fosso Coppola, che scorre nelle vicinanze e da cui ha ripreso il nome la rinomata azienda agricola Fattoria Prati di Coppola.
 
Corazzini, Sergio (Via)
Borgo San Michele
Va da Strada Migliara 43 a Via Arturo Onofri ed oltre.
Sergio Corazzini (1886-1907) è stato un poeta italiano, esponente del movimento crepuscolare, morto giovanissimo di tubercolosi. Sue sono le raccolte Soliloquî di un pazzo e Piccolo libro inutile.
 
Corelli, Arcangelo (Largo)
Quartiere Nascosa (Q5)
Sta lungo la Via omonima.
Corelli, Arcangelo (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Girolamo Frescobaldi a Via Riccardo Zandonai ed oltre.
Arcangelo Corelli (1663-1713) fu un compositore romagnolo, tra i più importanti dell’epoca barocca. Egli compose circa 60 sonate, tra cui la famosa Sonata a tre, e 12 concerti.
 
Cori (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Don Luigi Sturzo senza uscita.
Cori è un comune della Provincia di Latina, che secondo la leggenda venne fondato da Corace, un militare che aveva combattuto nella guerra di Troia. Fu inizialmente feudo degli Annibaldi, ma poi passò allo Stato Pontificio, all’interno del quale godette di grande autonomia.
 
Coriolano (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va dall’incrocio tra Via Giuseppe Sirtori, Viale Giulio Cesare e Via Milazzo a Via Attilio Regolo.
Il toponimo ricorda il generale romano Gneo Marcio (527 a.C.-190 a.C.), che si guadagnò il cognomen Coriolano dopo aver espugnato la città di Corioli. Successivamente, per alcuni contrasti politici, venne esiliato da Roma e decise di vendicarsi guidando l’esercito dei Volsci contro la città: egli, tuttavia, rinunciò quando, sotto le mura di Roma, la madre Veturia e la moglie Volumnia lo implorarono di non sferrare l’attacco.
 
Corioli (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Via Vescia a Via Ficana.
Corioli è un'antica città del Lazio, fondata dai Volsci ed ubicata nei pressi dell'attuale Genzano.
Inizialmente era denominata Via Caporetto, ma il toponimo fu soppresso negli anni '90.
 
Cornelio Cetego (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da prima di Via dei Gracchi a dopo Via Coriolano.
Il toponimo ricorda il politico romano Marco Cornelio Cetego, che tentò di bonificare le Paludi Pontine e fece realizzare la Fossa Cetega, un canale parallelo alla Via Appia per evitare che questa si allagasse.
 
Corradini, Pietro Marcellino (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Pionieri della Bonifica a Via del Metano.
La via è intitolata al cardinale e diplomatico sezzese Pietro Marcellino Corradini (1658-1743), dichiarato Venerabile nel 2021. Prima di ricevere la porpora, ricoprì diversi incarichi di responsabilità: fu, infatti, arcivescovo di Atene e Prefetto della Sacra Congregazione del Concilio, deputata a vigilare sulla corretta interpretazione dei canoni del Concilio di Trento. Nella natia Sezze, creò un ente benefico per l’educazione delle ragazze, il Conservatorio Corradini, retto da una congregazione religiosa da lui appositamente fondata, le Suore Collegine della Santa Famiglia. Uomo di vastissima cultura, compì anche diversi studî archeologici sulla sua terra d’origine, raccolti poi nell’opera Vetus Latium prophanum et sacrum.
L’odonimo era stato anche utilizzato, negli anni ‘80, per una via di Borgo Piave:
Corradini, Pietro Marcellino (Via)
Borgo Piave
Area rinominata: ora corrisponde a VIA ARTURO CODIGNOLA.
Tuttavia, per evitare confusione con l’omonima via di Campo Boario, le fu presto mutato il nome.
 
Corridoni, Filippo (Via)
Rione Goretti (R4)
Va da Viale Giulio Cesare a Piazzale Gorizia.
Filippo Corridoni (1887-1915) è stato un sindacalista marchigiano. Egli fu un acceso interventista e si arruolò volontario nella I Guerra Mondiale. Morì nel tentativo di difendere la famosa Trincea delle Frasche e fu decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare. La sua città natale, Pausula, venne ribattezzata Corridonia in suo onore nel 1931.
Il toponimo, attribuito con la delibera del Podestà 302/1935, fu tra i primi ad essere cambiati dopo la caduta del regime fascista: la delibera podestarile 248/1943 dedicò la via al patriota Goffredo Mameli, scelta poi confermata dalla Giunta comunale con delibera 2-1/1944. Si trattò, però, di un cambiamento di breve durata: nel 1951 la via riacquisì il nome originario, mentre a Goffredo Mameli fu intitolata la via che ancor oggi lo ricorda.
 
Corsica (Viale)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora corrisponde a VIALE DELLE MEDAGLIE D'ORO.
La Corsica è un’isola francese nel Mar Mediterraneo, situata a nord della Sardegna, che fu però possedimento genovese fino al 1768. Fu sempre al centro di lotte autonomiste, che raggiunsero l’apice nel XVIII secolo sotto la guida del carismatico generale Pasquale Paoli; a partire dai primi anni del ‘900, poi, fu anche sede di movimenti irredentisti che ne caldeggiavano l’annessione all’Italia.
Si tratta di una delle strade più tribolate della città, dal punto di vista dei cambiamenti toponomastici. Intitolato con delibera podestarile 283/1934, per il viale fu scelto questo nome in perfetta coerenza con quelli delle vie che circondano Piazza della Libertà, riferite perlopiù alle terre irredente. Dopo la caduta del fascismo, la delibera di Giunta 2-1/1944 lo dedicò al politico Giovanni Amendola; successivamente, nel 1948, diventò Viale Giuseppe Garibaldi; infine, con delibera consiliare 10/1951, ritornò a chiamarsi Viale Corsica. L’intitolazione alle Medaglie d’Oro, come segnala Massimo Porcelli, è successiva ed è stata attribuita in stretta connessione logica con il Monumento ai Caduti situato al centro dei giardini pubblici, presumibilmente tra il 1956 (anno in cui la realizzazione dell’opera fu commissionata ad Oriolo Frezzotti) ed il 1965 (anno in cui il monumento fu inaugurato).
 
Corsira (Strada)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Cooperativa a Strada dell'Intossicata.
La denominazione deriva dalla Cooperativa Agricola Corsira, esistente già dagli anni ‘50, che si trova lungo la strada. Essa si chiama così in omaggio all’isola di Pantelleria (anticamente detta Cossyra), luogo d’origine dei fondatori.
 
Corta (Strada)
Borgo Isonzo
Va da Strada della Rosa a Via Ferdinand Gregorovius ed oltre.
L’odonimo fa riferimento alla lunghezza della strada, ch’è abbastanza breve se posta in relazione con la più estesa Strada Lunga.
 
Cortopassi, Domenico (Via)
Borgo Sabotino
Va da Strada Foce Verde senza uscita.
Domenico Cortopassi (1875-1961) è stato un compositore e direttore d’orchestra ligure. Le sue composizioni più note sono Marion e l’opera lirica Santa Poesia.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008: curiosamente, è l’unica nel raggio di chilometri a ricordare un musicista.
 
Cosimi, Sante (Largo)
Borgo Montello
Si trova lungo Strada Minturnae.
Lo slargo antistante il campo sportivo di Borgo Montello ricorda il giovane Sante Cosimi (1988-2015), figura popolare nel mondo sportivo locale. Nato con una anomalia genetica, era un acceso tifoso della squadra del borgo, che ha di frequente coinvolto in eventi di ambito sociale, grazie alle varie associazioni benefiche cui era legato. A lui è dedicato anche un trofeo calcistico.
L’intitolazione è stata richiesta dagli abitanti di Borgo Montello con una raccolta di firme ed è stata andata a sostituire la vecchia denominazione di Largo San Lidano d’Antena, con delibera di Consiglio n. 28 del 2021. Benché la delibera indichi erroneamente che l’area si trova tra il campo sportivo e “Strada San Lidano d’Antena” (che non esiste, poiché al santo era dedicato il parcheggio), nella planimetria allegata è evidenziato con chiarezza che la nuova denominazione riguarda l’intero largo e sopprime, dunque, il toponimo precedente.
 
Costa (Strada della)
Acciarella-Valmontorio
Va da prima a dopo Strada del Passo.
Il toponimo ricorda una località dell'Agro Pontino.
 
Costa, Andrea (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Corso della Repubblica a Piazza della Libertà.
La via ricorda il politico imolese Andrea Costa (1851-1910), che fu il primo deputato socialista eletto in Italia, nel 1882. Egli, per riunire l’opposizione parlamentare di sinistra, fondò insieme ad alcuni colleghi il Fascio della Democrazia; fu successivamente Vicepresidente della Camera dei Deputati.
Al tempo della fondazione, la via era dedicata all’agronomo e politico Alberto Cencelli. Poi, dopo la Liberazione, ebbe per breve tempo il nome di Gioacchino Gesmundo, insegnante ucciso alle Fosse Ardeatine (anche se la delibera dell’epoca ne sbagliò il cognome in “Gismondo”). Solo più tardi, con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951, ricevette il nome attuale.
Negli anni del secondo dopoguerra, però, era un’altra via ad avere questo nome:
Costa, Andrea (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: corrisponde attualmente a VIA EUGENIO DI SAVOIA.
L’odonimo venne sostituito con la caduta della monarchia, ma la Deputazione Romana di Storia Patria dette parere contrario alla modifica. La delibera di Consiglio 10/1951, perciò, restituì il nome originario a Via Eugenio di Savoia e conferì il nome di Andrea Costa alla via parallela, che ancor oggi lo porta.
 
Cottignoli, Felice (Largo)
Rione Goretti (R4)
Area senza nome: è un anonimo parcheggio lungo Via San Carlo da Sezze.
Il largo, un parcheggio con annessa area verde situato lungo Via San Carlo da Sezze, nel tratto tra Viale Carturan e Via Montenero, era intitolato al Brigadiere Forestale Felice Cottignoli (1938-1973). Egli morì nell’adempimento del suo dovere a Sezze, in località Casali, mentre tentava di spegnere un incendio boschivo.
L’area ricevette questa denominazione con delibera di Giunta 461/2003, con l’intenzione di celebrare il trentesimo anniversario della scomparsa del forestale. L’Amministrazione, però, dopo pochissimo tempo ritornò sui proprî passi, trasferendo l’intitolazione a Cottignoli nel Quartiere Nuova Latina, dove egli è ricordato assieme al collega Giuseppe Petrucci con un’area verde. Il parcheggio oggetto dell’iniziale intitolazione è, ad oggi, privo di un nome specifico.
 
Cozzi, Tullio (Strada Privata)
Borgo San Michele
Va da Strada Bassianese senza uscita.
Il toponimo ricorda un pioniere della bonifica, di origine friulana, che in questa zona aveva il suo podere.
La delibera di Consiglio 5/2008, per la verità, ha intitolato questa strada a Gaetano Di Giacomo, ma ad oggi la precedente targa non è stata sostituita con quella nuova.
 
Creta (Strada della)
Borgo Piave
Area rinominata: ora è denominata VIA MATILDE SERAO.
Come le altre strade di Borgo Piave, anche questa era intitolata a sedimenti rocciosi: la creta è infatti un tipo di argilla. Negli anni ‘90, tuttavia, le denominazioni stradali dei Borghi latinensi sono state sostituite in massa, in una sorta di “civilizzazione” di toponimi considerati poco adatti: se nel caso specifico la sostituzione del toponimo non appare problematica, in altri casi i risultati sono stati discutibili e s’è registrata la cancellazione di toponimi legati alla storia locale.
Benché la strada abbia mutato nome, nel 2017 può ancora vedersi il cartello con la vecchia denominazione, mentre il nuovo toponimo non è in alcun modo segnalato.

Il cartello di Strada Creta ancora al suo posto, nonostante la via abbia cambiato nome da tempo.

 
 
Crocifisso (Strada del)
Borgo Piave, Farneto, Borgo Santa Maria
Va da Via Piave a Strada Santa Maria.
La denominazione ricorda la presenza di una croce nelle vicinanze.
 
Crollalanza, Araldo (Piazzale), vedi alla D di Di Crollalanza.
 
Crotallo (Strada)
Latina Scalo
Va da Strada dell'Aeroporto all'Aeroporto Militare Enrico Comani.
Il nome della strada ricorda il Fosso Crotallo, che nasce nei pressi della ferrovia e sfocia nel Collettore Acque Medie.
 
Cucchiarone (Strada)
Santa Fecitola
Va da Strada del Fosso a Strada delle Congiunte Sinistre.
L’odonimo ricorda un’antica riserva situata in zona.
 
Cuneo (Largo)
Quartiere Italia (Q1)
Si trova lungo Viale Walter Tobagi.
Cuneo è una città italiana, capoluogo dell'omonima provincia piemontese. La città fu, nei secoli, feudo dei Saluzzo, dei Visconti ed infine dei Savoia.
 
Cupido (Via)
Latina Scalo
Va da Viale della Stazione a Viale Marco Aurelio ed oltre.
Il Fosso Cupido è un corso d'acqua che nasce sotto Piazzale Seneca (la sorgente corrisponde ad un grosso tombino) e che, unendosi col Fosso Bottino, dà origine al Fosso del Truglio. Il dio dell'amore latino non c'entra nulla: “Cupido” è infatti la resa italiana di un antico toponimo dialettale, cioè Cupiddu.
 
Cures (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Montello senza uscita.
La via ricorda l’antichissima città sabina di Cures, identificabile oggi con Fara in Sabina, che secondo la leggenda venne fondata dal condottiero Modio Fabidio: egli dedicò il nuovo insediamento alla propria lancia, che in lingua sabina si diceva curis.
Questa via, benché ancora adesso sia raffigurata su tutte le mappe del Comune di Latina ed anche su alcune mappe stradali su internet, praticamente non esiste più: infatti è da tempo stata incorporata in una proprietà privata.
 
Curio Dentato (Via)
Borgo Bainsizza
Va da Strada dello Scopeto a Via Cincinnato.
Manio Curio Dentato (330 a.C. - 270 a.C.) fu un militare romano, più volte eletto console. Egli è ricordato per aver sconfitto definitivamente i Sanniti nel 290 a.C., mettendo fine ad una lunghissima guerra. Nonostante le molte vittorie, rifiutò ogni onorificenza e divenne un emblema di incorruttibilità.
 
Cursori della Palude (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Via Minturnae senza uscita.
L’odonimo ricorda una particolare figure professionale diffusa nella Palude. I cursori erano una sorta di infermieri che giravano per le paludi a prestare soccorso a chi avesse contratto la malaria. Erano detti cursori per il percorso ricorsivo che facevano ogni volta.
 
Curtatone (Via)
Rione Goretti (R4)
Va da Via Villafranca a Viale Vittorio Veneto.
La via ricorda il comune in Provincia di Mantova dove, il 29 maggio 1848, in località Montanara, si tenne una delle più note battaglie della I Guerra d’Indipendenza italiana; che fu però vinta dall’esercito austroungarico.
Il toponimo è stato istituito con delibera di Consiglio 10/1951.
 
Custoza (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Corso Giacomo Matteotti senza uscita.
Custoza è una località in Provincia di Verona, dove si tennero due famose battaglie della storia risorgimentale, entrambe però vinte dalle truppe austriache: la prima battaglia avvenne nel 1848, la seconda nel 1866.
Questa via, che nelle intenzioni iniziali doveva congiungersi ad angolo con Via Milazzo, è stata intitolata dalla delibera di Giunta n. 2308 del 1996.
 
 
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