TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

HOME

STORIA TOPONOMASTICA

SUDDIVISIONI TERRITORIALI INDICI ALFABETICI
STATISTICHE

LEGISLAZIONE

DOCUMENTI CONTATTI
 
 
M
 
Macchia (Strada della)
Borgo Piave
Va da Strada del Crocifisso a Strada dell’Acqua Bianca.
La denominazione si riferisce ad una selva che un tempo esisteva nella zona. Anche oggi la località si caratterizza per una folta pineta, attraversata proprio dalla strada in questione.
 
Macchia di Piano (Strada)
Piscinara
Va da Strada Quartaccio senza uscita.
Il toponimo ricorda una vasta pianura boscosa situata tra Sabaudia e Terracina.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Macchia Grande (Strada)
Acciarella-Valmontorio, Borgo Santa Maria, Borgo Bainsizza
Va da Strada Valmontorio al Comune di Cisterna, dove prosegue come Via di Prato Cesarino.
Il toponimo ricorda un bosco che anticamente si trovava nei pressi. Esiste anche un Fossetto di Macchia Grande, un piccolo corso d’acqua affluente del Fosso di Sant'Elmo.
 
Macchia San Giovanni (Strada)
Borgo Sabotino
Va da Strada del Pantanello senza uscita.
La denominazione fa riferimento ad un bosco posto al confine tra i comuni di Latina, Aprilia e Cisterna.
È stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Macchia Serena (Strada)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea senza uscita.
Il toponimo ricorda un affluente del Fosso Cicerchia, che nei pressi di Borgo Grappa si divide in 2 rami, detti Macchia Serena Destra e Macchia Serena Sinistra.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Madera (Strada)
Piscinara
Va da Strada dell'Uccellara senza uscita.
Il Fosso di Madera, detto anche Fosso Setino, è un affluente dell'Ufente che nasce in territorio di Sezze.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Madonna Giulia (Strada)
Casal Traiano
Va da Strada Migliara 45 senza uscita.
L’odonimo ricorda uno scopeto che, prima della Bonifica Pontina, era situato poco lontano.
Inizialmente la strada aveva però un altro nome: si chiamava infatti Strada Bellaguardia.
 
Madonnetta (Strada)
Piscinara
Va da Strada Quartaccio senza uscita.
Il toponimo si riferisce ad una località dell'Agro Pontino.
È stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Madrid (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Varsavia senza uscita.
La via ricorda la città di Madrid, capitale della Spagna sin dal 1561, ch’è uno dei centri turistici più noti d’Europa.
 
Maenza (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Aprilia senza uscita.
Maenza è un comune dei Monti Lepini, in Provincia di Latina. Secondo la leggenda, la cittadina fu fondata da un militare etrusco esiliato, di nome Magenzio, del quale si parla anche nell’Iliade.
 
Maestri (Largo dei)
Rione Littoria (R0)
Si trova alla confluenza di Via Fabio Filzi, Via Pietro Verdesca Zain, Via Spalato e Via Angelo Tomassini.
Il largo si trova alle spalle della Scuola Elementare Oddino Montiani di Piazza Dante, il primo edificio scolastico della città, e, come si legge nella delibera di intitolazione, è dedicato in particolar modo “ai maestri che negli anni si sono alternati nella scuola [….], a testimonianza e ricordo della cittadinanza per l’impegno profuso per la crescita culturale della città”.
È stato intitolato con delibera di Giunta 146/2003.
 
Mafai, Mario (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Largo Umberto Boccioni senza uscita.
Mario Mafai (1902-1965) è stato un pittore romano. Egli fu il fondatore, con la moglie Antonietta Raphael e l’amico Scipione Gino Bonichi, della Scuola Romana, un movimento artistico aderente all’espressionismo che fu attivo fino al 1945.
 
Magenta (Via)
Rione Goretti (R4), Rione Torre La Felce (R5)
Va da Piazzale Mentana a Via Villafranca ed oltre.
Magenta è un comune in Provincia di Milano dove, il 4 giugno 1859, durante la II Guerra d’Indipendenza, si tenne una famosa battaglia. Qui le truppe piemontesi, affiancate dai francesi di Napoleone III, sconfissero pesantemente l'esercito austriaco.
Il toponimo è stato istituito con delibera del Consiglio comunale n. 10 del 1951.
 
Magnolia (Via della)
Latina Scalo
Va da Via del Murillo senza uscita.
La magnolia è un genere di alberi della famiglia delle Magnoliacee, dai grandi fiori rosa o bianchi. Il nome deriva da quello del botanico francese Pierre Magnol.
 
Magra (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave a Via Calore.
La Magra è il principale fiume della Liguria, lungo 70 chilometri. Essa nasce dal Monte Borgognone e sfocia nel Mar Ligure, presso il paese di Ameglia.
 
Maira (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave senza uscita.
La Maira è un fiume del Piemonte, lungo 110 chilometri. Esso nasce dal Col Maurin, nelle Alpi Cozie, e sfocia nel Po, nei pressi di Lombriasco; lungo il suo percorso si trovano la maestose cascate di Stroppia, le più alte d’Italia.
 
Mais (Strada del)
Borgo Podgora
Area rinominata: si tratta dell’attuale VIA EVANGELISTA TORRICELLI.
In coerenza con l’origine contadina dei coloni di Borgo Podgora e dell’Agro Pontino in genere, questa strada ricordava uno dei cereali fondamentali nell’alimentazione, noto anche coi nomi di granturco e meliga. Il toponimo è stato cambiato negli anni ‘90, assieme a tutte le altre denominazioni stradali circostanti.
 
Malaparte, Curzio (Via)
Borgo Piave
Va da Strada della Chiesuola senza uscita.
Curzio Malaparte (1898-1957), pseudonimo di Kurt Suckert, è stato uno scrittore italiano, nato in Toscana da padre tedesco e madre milanese. Egli aderì giovanissimo al fascismo, dal quale però si allontanò gradualmente, fino ad entrare nel Partito Comunista Italiano negli anni ‘50. I suoi romanzi più noti sono Maledetti toscani, La pelle e Kaputt.
Fino agli anni '90 la via si è chiamata Strada dell'Argilla.
 
Malconsiglio (Strada del)
Argilla-Malconsiglio
Va da Strada Migliara 45 a Strada della Segheria.
Il Passo del Malconsiglio era un boschetto con annesso villaggio di lestre che, prima della Bonifica, si trovava nella zona: il nome gli veniva dalla brutta reputazione del luogo.
 
Malipiero, Gian Francesco (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Ottorino Respighi all'incrocio tra Via Benedetto Marcello, Via Alessandro Scarlatti e Via Francesco Provenzale.
L’odonimo ricorda il compositore veneziano Gian Francesco Malipiero (1882-1973). Egli scrisse varie opere liriche, come L'Orfeide, Tre commedie goldoniane e Giulio Cesare; nonché alcune opere sinfoniche, come Sinfonia del mare, Sinfonia degli eroi e Sinfonia del silenzio e della morte.
 
Malossi, Dino (Strada)
Borgo San Michele
Va da Strada Bassianese senza uscita.
Il toponimo ricorda un ingegnere bolognese che partecipò attivamente ai lavori di bonifica nei comuni di Littoria e di Pontinia.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Malta (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Leone Zeppieri a Piazza della Libertà.
Malta è un'isola del Mar Mediterraneo, anticamente conosciuta come Iperia. Essa è la principale dell’arcipelago detto Isole Calipsèe; è indipendente dal 1964 e la sua capitale è La Valletta. Fu al centro di accese lotte irredentiste, che ne promovevano l’annessione all’Italia, fino agli anni ‘30, quando il Regno Unito, che possedeva l’isola, vietò l’utilizzo della lingua italiana.
È stata intitolata con delibera del Podestà n. 283/1934 e da allora ha mantenuto tale nome, eccettuata una breve parentesi nel dopoguerra, tra il 1944 ed il 1951, in cui fu intitolata ad Antonio Gramsci.
 
Mambrin (Strada)
Farneto
Va da Strada Lunga senza uscita.
Il toponimo ricorda la famiglia di pionieri cui fu concesso dall’O.N.C. il podere 254, che si trova al principio della strada. Si tratta, però, di una denominazione attribuita dai residenti in via non ufficiale, non recepita da alcuna delibera comunale.
 
Mameli, Goffredo (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Piazzale Natale Prampolini a Via IV Novembre.
Il genovese Goffredo Mameli (1827-1849) fu un patriota italiano, che morì a seguito delle ferite riportate mentre difendeva la Repubblica Romana dall’assedio francese. Egli è però ricordato soprattutto per aver scritto le parole dell'Inno d'Italia (la musica è, invece, di Michele Novaro).
La via ha assunto questo nome nel dopoguerra, con la delibera di Consiglio 10/1951. In precedenza, invece, il nome di Goffredo Mameli era stato ricordato altrove:
Mameli, Goffredo (Via)
Rione Goretti (R4)
Area rinominata: oggi è VIA FILIPPO CORRIDONI.
La via – già in origine intitolata al sindacalista morto nella I Guerra Mondiale – aveva cambiato nome con la delibera podestarile 248/1943; l’anno dopo, la delibera di Giunta 2-1/1944 aveva confermato il cambio di toponimo. Come accennato, però, nel 1951 il nome di Corridoni è tornato ad indicare quella via ed all’autore dell’inno nazionale è stata intitolata la strada che ancor oggi lo commemora.
 
Mammucari, Alessandro (Rotatoria)
Rione Prampolini (R3)
Area senza nome: è tornata ad essere un'anonima rotatoria alla confluenza tra Via Quarto e Via Polusca.
Questa bella rotonda alberata era stata intitolata alla memoria del giovane latinense Alessandro Mammucari (1957-1990), prematuramente scomparso e sempre molto attivo nell’ambito sociale cittadino. Aderente sin da giovane al movimento dei Focolarini, egli si dedicò con costanza al prossimo come volontario presso il Campo Profughi di Latina e presso la Chiesa dell’Immacolata, nonché durante il terremoto in Irpinia. Nel 2003 è stata anche fondata un’associazione culturale in sua memoria.
L’intitolazione è stata disposta con delibera di Consiglio 72/2017 e non ha, sostanzialmente, fatto notizia sino a poche settimane prima della cerimonia di inaugurazione, fissata per il 29 marzo 2018. Infatti il 20 marzo le testate giornalistiche hanno dato spazio ad una lettera del signor Domenico Tassone, figlio dell’imprenditore vivaistico che ha curato la manutenzione della rotatoria sin dal 2005, che ha scatenato una polemica di dimensioni imprevedibili.
Per una migliore comprensione di quanto accaduto, ripercorriamo i fatti dall’inizio. Nel 2005, nell’ambito di un’iniziativa denominata “I salotti della città”, ideata dal sindaco Vincenzo Zaccheo, ad alcuni imprenditori viene chiesto di dedicarsi alla manutenzione di varie aree verdi sparse per Latina, in cambio di una sponsorizzazione (realizzata apponendo delle targhette metalliche con il nome dell’imprenditore o con il marchio dell’azienda interessata): dell’aiuola al centro di questa rotatoria si prende carico Ercole Tassone, titolare di un vivaio nella zona di Tor Tre Ponti. Nel 2011, il signor Tassone, purtroppo, muore ed i suoi familiari appongono una piccola targa di marmo sotto uno degli ulivi che egli aveva piantato, dandone informale comunicazione al Comune. Successivamente, l’azienda vivaistica chiude ma il figlio del signor Tassone, Domenico, visto il particolare legame che sussisteva tra suo padre e l’area in questione, continua a dedicarsi al decoro di quest'ultima. Nel 2018, Domenico Tassone, venuto a conoscenza dell’intitolazione della rotonda ad Alessandro Mammucari, scrive una lettera alle principali testate locali per segnalare la propria amarezza in quanto, a suo avviso, l’Amministrazione avrebbe dovuto consultarlo, o quantomeno informarlo di persona: per questo motivo, annuncia che smetterà di prestare manutenzione all’area verde e rimoverà la targa precedentemente installata. Da qui, è iniziata una polemica incredibilmente aspra, con il sindaco Damiano Coletta accusato di superficialità, di mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, di non conoscere la storia della città e di essersi “dimenticato” la presunta intitolazione ad Ercole Tassone. L’opposizione ha colto l’occasione per domandare di convocare una seduta straordinaria della Commissione Governo del Territorio per chiedere come mai, quando l’intitolazione venne decisa, non emerse che la rotatoria era già dedicata a Tassone.
Ebbene, la risposta risulta evidente, anche senza convocare una Commissione apposita: la cosa non è emersa perché la rotonda NON è mai stata intitolata a Tassone. Dal 2011 (data della morte di Tassone) ad oggi non sembra esservi alcuna delibera in merito e, del resto, anche la targa apposta dalla famiglia non aveva lo scopo di intitolargli l’area: lo ammette lo stesso Domenico Tassone nella sua lettera, ove scrive che la targa “non aveva lo scopo di intitolare l’area al ricordo di mio padre; era solo un modo molto intimo e assolutamente non pubblico di ricordarlo”. Senza contare poi che, anche se questa intitolazione vi fosse stata, l’Amministrazione avrebbe ben potuto modificarla in ogni momento: Via Leone X è stata rinominata in memoria di Mattia Pompili senza tanto sgomento popolare.
È bene sottolineare che una eventuale intitolazione ad Ercole Tassone non sarebbe stata certo scandalosa, anzi: volendo, sarebbe stata anche comprensibile, visto l’impegno da lui profuso nel mantenere il decoro dell’area verde al centro della rotonda. Però la rotonda, vale la pena ripeterlo, un nome non lo aveva, non è mai stata intitolata a Tassone né ad altri. La polemica suscitata sul fatto si è dimostrata, come spesso accade, francamente inutile.
Ad ogni modo, la stessa Associazione Alessandro Mammucari ha chiesto di riconsiderare la questione, per evitare che il nome del giovane attivista finisse per dividere, invece che unire, la cittadinanza. L’Amministrazione comunale, dal canto suo, ha accolto la richiesta, scegliendo di sospendere la cerimonia in attesa di trovare un nuovo spazio da dedicare al giovane.
Il nuovo spazio è stato, alla fine, individuato in un'altra rotatoria, non molto distante da quella oggetto della prima intitolazione:
Mammucari, Alessandro (Rotatoria)
Lottizzazione Agora, Quartiere Persicara (Q3)
È situata alla confluenza di Viale San Marino, Viale Veneto e Via Arturo Tosi.
La rotatoria ha ricevuto la sua nuova intitolazione con delibera di Consiglio 49/2018. Anche questa deliberazione desta, però, qualche perplessità: infatti, per qualche motivo, nel testo della delibera l’arteria su cui insiste la rotonda viene identificata come “Via Salvatore Marino”, invece che con la corretta denominazione di Viale San Marino.
 
Manerotto (Strada)
Argilla-Malconsiglio
Va da Strada del Malconsiglio senza uscita.
Il toponimo ricorda un vicino canale di bonifica. Il nome potrebbe derivare dal dialetto trentino, dove la parola "manerotto" indica una piccola accetta.
 
Mangano (Strada del)
Borgo San Michele
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina senza uscita.
L’odonimo ricorda il Fosso del Mangano, che nasce in località Malconsiglio e sfocia nel Collettore delle Acque Medie.
 
Mantegna, Andrea (Via)
Rione Prampolini (R3)
Area non più esistente: andava da Via Guido Reni a Via Achille Porfiri.
Andrea Mantegna (1431-1506) fu un pittore ed incisore veneto, pittore di corte dei Gonzaga a Mantova. Proprio per celebrare la famiglia dei suoi mecenati, realizzò alcune delle sue opere più note, come il ciclo di affreschi della Camera degli sposi, che adorna una camera del castello di San Giorgio, e gli affreschi che decorano lo studiolo della marchesa Isabella d’Este. Da menzionare sono anche la serie di dipinti monumentali detta I trionfi di Cesare, la Pala di San Zeno a Verona ed il San Sebastiano.
La via, così intitolata dalla delibera di Consiglio n. 10 del 1951, è stata demolita quasi subito, poiché già negli anni ‘60 in quell’area venne edificato il nuovo ospedale Santa Maria Goretti.
 
Manuzio, Aldo (Piazza)
Rione Isonzo (R6)
Sta tra le Vie Luigi Pirandello, Ada Negri, Cesare Pascarella, Nicolò Tommaseo e Giuseppe Parini.
Aldo Manuzio (1449-1515) fu un tipografo italiano, nativo di Bassiano o forse di Sermoneta. Egli è famoso per aver introdotto numerose innovazioni in tipografia: è infatti universalmente considerato l’inventore del corsivo e codificò la punteggiatura così come noi la usiamo oggi.
 
Manzoni, Alessandro (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Viale Cesare Augusto a Viale Francesco Petrarca.
Alessandro Manzoni (1785-1873) fu uno scrittore italiano, considerato uno dei massimi autori dell'Ottocento. Il suo romanzo più noto è I promessi sposi, ma scrisse anche varie tragedie storiche quali Il conte di Carmagnola e L'Adelchi; nonché diversi inni religiosi, frutto di una repentina conversione al cattolicesimo, tra i quali vanno ricordati Il nome di Maria, Il Natale e La Resurrezione. Fu anche Senatore del Regno d’Italia.
La via ha ricevuto questa denominazione con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951. La stessa delibera, nel contempo, sopprimeva il precedente odonimo riferito allo scrittore milanese, ossia:
Manzoni, Alessandro (Viale)
Rione Littoria (R0), Rione Frezzotti (R1), Rione Piccarello (R2)
Area rinominata: si tratta di VIALE DELLO STATUTO.
Questa intitolazione era stata disposta con l’avvento della forma di governo repubblicana per sostituire il richiamo allo Statuto Albertino, che rimandava alla carta costituzionale monarchica. Come accennato, però, nel giro di pochi anni il viale riacquistò il suo nome: la Deputazione Romana di Storia Patria, infatti, aveva espresso parere negativo al mutamento, probabilmente ritenendo che nel toponimo potesse farsi genericamente rientrare anche la nuova Costituzione repubblicana.
 
Maone (Strada)
Borgo San Michele
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini senza uscita.
Il toponimo ricorda un affluente del Canale Acque Medie, che nasce nei pressi di Borgo San Michele.
 
Mar Adriatico (Via)
Borgo Grappa
Va da Via Mar Ligure senza uscita.
Il Mare Adriatico è il mare che bagna ad est la Penisola Italiana, dividendola dalle coste della Dalmazia. Il nome gli deriva dalla città di Adria, in Veneto, che anticamente era un importantissimo snodo commerciale e che era ritenuta il punto più rilevante cui si potesse arrivare attraversando questo mare.
 
Mar Caspio (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea senza uscita.
Stretto tra l'Iran, il Caucaso e la Russia, il Mar Caspio è il più grande lago del mondo.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Mar di Marmara (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea a Via Golfo degli Aranci.
Il Mar di Marmara, detto anche Propontide, è un piccolo specchio d'acqua che fa da collegamento tra il Mar Nero ed il Mar Egeo. Prende nome dall’isola più grande che ospita, Marmara appunto, così chiamata per le sue rinomate cave di marmo.
L'accesso da Via Golfo degli Aranci è impedito da un cancello.
 
Mar Egeo (Via)
Borgo Grappa
Va da Via Golfo degli Aranci senza uscita.
Il Mar Egeo è una parte del Mar Mediterraneo, compresa tra Grecia, Turchia, Libano, Israele ed Egitto, caratterizzato dalle moltissime isole che vi si trovano. Esso prende nome dal padre di Perseo, che vi si gettò per disperazione credendo che il figlio fosse morto in guerra.
 
Mar Jonio (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea senza uscita.
Il Mar Jonio è il mare che bagna a sud est la Penisola Italiana, dividendo le regioni di Calabria, Basilicata e Puglia dalle coste della Grecia.
 
Mar Ligure (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada del Mare a Via Mar Adriatico ed oltre.
Il toponimo ricorda il mare che bagna la Liguria, che anticamente era anche chiamato Mar Toscano.
 
Mar Morto (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea senza uscita.
Il Mar Morto si trova in Israele ed è il lago salato più grande del mondo, nonché il più basso: si trova infatti 398 metri sotto il livello del mare. Proprio per la grande salinità delle sue acque e per le pochissime forme di vita che lo abitano, il lago ha ricevuto il suo nome attuale; in precedenza, era noto, soprattutto presso i Greci, come Lago Asfaltide.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Mar Nero (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea a Via Mar Nero medesima.
Il Mar Nero, o Ponto Eusino, è un mare che bagna Romania, Ucraina, Bulgaria, Georgia e Turchia; è collegato al Mar Mediterraneo dagli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Esso ha questo nome poiché, secondo un’antica tradizione turca, il colore nero è associato al nord.
La strada ha questo nome dai primi anni ‘90, quando la toponomastica dei Borghi subì un profondo processo di modifica ad opera della Giunta Comunale. In realtà, questa fu l’unica via di Borgo Grappa a cambiare nome, e più che di una “rivoluzione” (come invece accadde negli altri Borghi), in questo caso si trattò solo di uniformare la via a quelle già esistenti; e già da tempo dedicate ai mari del mondo.
 
Mar Rosso (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada del Mare senza uscita.
Il Mar Rosso è uno splendido mare stretto tra le coste egiziane e quelle arabe, il cui nome deriva dalla presenza di un’alga capace di creare chiazze rosse sulla superficie; e che, secondo quanto sostiene la Bibbia, fu attraversato da Mosè.
 
Mar Tirreno (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea senza uscita.
L’odonimo si riferisce al tratto di Mar Mediterraneo che bagna Lazio, Toscana, Campania, Calabria, la costa nord della Sicilia e la costa est della Sardegna.
Questa breve strada sterrata figura ancora sulle mappe ed esiste ancora una vecchia targa stradale di lamiera blu al suo ingresso, che la indica. Tuttavia, essa risulta chiusa da un cancello ed inclusa in una proprietà privata, tanto che le è stato attribuito anche un numero civico.
 
Marcaccio (Strada)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Strada Gorgolicino senza uscita.
Il toponimo ricorda un canale di bonifica.
 
Marcello, Benedetto (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Viale Giovanni Pierluigi da Palestrina all’incrocio tra Via Alessandro Scarlatti, Via Francesco Provenzale e Via Gian Francesco Malipiero.
L’odonimo ricorda il musicista veneziano Benedetto Marcello (1686-1739). Nato in una famiglia nobile decaduta, ma molto attiva in ambito culturale e letterario, egli compose molte opere teatrali (tra cui Arianna, Psiche e Fede riconosciuta) ma si dedicò anche alla musica sacra: rinomato è il suo Estro poetico armonico, nel quale sono messi in musica svariati brani del Libro dei Salmi. Secondo una leggenda, un fatto a dir poco curioso è responsabile della sua rottura col mondo della musica: infatti, un giorno, colto dall'ispirazione, si mise a comporre per strada, entrò senza accorgersene in una chiesa e cadde in una tomba aperta per dei lavori. I lavoranti, non accorgendosi di lui, lo chiusero dentro: vi restò imprigionato 4 giorni e, dando alla musica la colpa della disavventura, smise di comporre.
 
Marche (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Trentino a Via Alto Adige.
Le Marche sono una regione dell'Italia centrale, situata sulla costa adriatica. Il capoluogo è Ancona, ed altre città importanti sono Ascoli Piceno, Camerino, Jesi, Fermo, Macerata, Pesaro ed Urbino.
 
Marchi (Ponte)
Latina Scalo
Si trova lungo la linea ferroviaria Roma-Napoli.
Questo ponte ferroviario, che oltrepassa il Canale delle Acque Alte, deve il proprio nome all'ingegner Giuseppe Marchi. Egli fu un vero e proprio pioniere della Bonifica Pontina e fece sentire il proprio contributo in molti ambiti. Tra le altre cose, ideò la costruzione dei tre grandi canali che caratterizzano il nostro territorio, l'Acque Alte, l'Acque Medie e l'Acque Basse.
 
Marchiafava, Ettore (Via)
Rione Goretti (R4)
Va da Via Curtatone a Via Pasubio.
Il medico romano Ettore Marchiafava (1847-1935) è stato un eminente clinico, docente di anatomia patologica e malariologo. Compì diversi studî sulle diverse tipologie di malaria con l’igienista Angelo Celli, confluite nelle opere Sulle febbri malariche estivo-autunnali e L’infezione malarica. Nei primi anni del ‘900 descrisse per primo quello che da lui prese il nome di “morbo di Marchiafava”, una malattia degenerativa che colpisce gli alcolisti. Fu Vicepresidente della Croce Rossa.
La via ha ricevuto questo nome con delibera del Podestà 302/1935.
 
Marco Agrippa (Via)
Borgo Bainsizza
Va da Strada del Bosco senza uscita.
Marco Vipsanio Agrippa (63 a.C.-12 a.C.) fu un politico e generale romano. Grande stratega e combattente valoroso, è ricordato come l'artefice delle principali vittorie dell'esercito di Ottaviano Augusto. Egli è anche famoso per aver ideato e costruito il Pantheon, sulle cui rovine fu costruito l’attuale omonimo tempio, ch’è uno dei simboli di Roma.
 
Marco Antonio (Via)
Borgo Bainsizza
Area in progetto da Strada della Speranza a Via Fabio Massimo.
Marco Antonio (83 a.C.-30 a.C.) fu un politico e generale romano. Fu il fidato braccio destro di Giulio Cesare e, dopo la sua morte, si spartì il potere con Ottaviano e con Lepido, ma in seguito, divenuto amante di Cleopatra, entrò in conflitto col futuro imperatore Augusto ed iniziò una guerra civile. Alleatosi con l'amata sovrana d'Egitto, si suicidò assieme a lei poco dopo esser stato sconfitto nella battaglia di Azio.
 
Marco Aurelio (Viale)
Latina Scalo
Va da Via Cupido a Via Aristotele.
Marco Aurelio Antonino Augusto (121-180) fu imperatore romano dal 161 al 180. È ricordato come un sovrano illuminato e capace, anche se dovette affrontare numerosi conflitti con le popolazioni germaniche. Egli fu anche un importante filosofo, esponente della corrente dello stoicismo, ed ha lasciato ai posteri una raccolta di massime e pensieri intitolata A sé stesso.
 
Marconi, Guglielmo (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora LARGO GIOACCHINO ROSSINI.
Il toponimo ricordava il bolognese Guglielmo Marconi (1874-1937), uno degli scienziati italiani più famosi del mondo. Dopo numerosi esperimenti egli riuscì ad inventare, nel 1895, il “telegrafo senza fili”, che sfruttava le onde radio per la comunicazione: in pratica fu l’inventore della radio. Grazie a queste scoperte, vinse il Nobel per la fisica nel 1909.
Originariamente l’area era chiamata Piazza Ticino – in riferimento al cantone svizzero – e l’intitolazione allo scienziato italiano fu disposta nel 1939, con la delibera podestarile n. 103.
Nel dopoguerra, il nome del grande fisico fu utilizzato anche per un’altra area di circolazione:
Marconi, Guglielmo (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Viale XXI Aprile a Via Giotto.
La via ha avuto questo nome a seguito della delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Marcucci, Alessandro (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Ugo Todaro a Viale Giuseppe Mazzini.
Alessandro Marcucci (1876-1968) è stato uno scrittore italiano. È stato, assieme a Giovanni Cena, Duilio Cambellotti ed altri intellettuali italiani, uno dei pionieri dell'alfabetizzazione nelle Paludi Pontine e fu anche direttore dell’Ente Scuole per i Contadini.
La via è stata intitolata con D.G. 2308/1996: in precedenza era un tratto di Via Fratelli Bandiera.
 
Mare (Strada del)
Fogliano, Borgo Grappa
Va da Strada Lungomare a Strada Litoranea.
La denominazione ha un’origine abbastanza evidente, e si riferisce al fatto che la strada collega Borgo Grappa al mare.
Al tempo della bonifica si chiamava, però, Strada del Porto.
Va segnalato infine che, nel parlare comune, col nome di Via del Mare s’intende Via del Lido, poiché è la più importante via di collegamento tra la città e la Marina di Latina.
 
Maremma (Via)
Lottizzazione Agora
Area rinominata: la via si chiama ora VIA LUCIANO BONANNI.
La Maremma è una regione storica della Toscana e del Lazio, compresa tra le città di Livorno, Grosseto e Civitavecchia. Un tempo zona di briganti e di paludi malsane, essa venne bonificata a partire dall’800 dai Granduchi di Toscana.
La via ha perso la sua denominazione nel 1996, dopo che la delibera di Giunta n. 2308 dispose ch’essa fosse intitolata al caduto Luciano Bonanni.
 
Marenzio, Luca (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Girolamo Frescobaldi a Via Domenico Mazzocchi ed oltre.
La via ricorda Luca Marenzio (1553-1599), il musicista bresciano che, nella sua epoca, fu conosciuto soprattutto per la composizione di mottetti e madrigali. Egli lavorò al servizio di alcune importanti famiglie nobili italiane ed al termine della sua vita fu maestro di cappella del Re di Polonia, riscuotendo grande successo a livello europeo.
 
Margherita (Via della)
Latina Scalo
Area non più esistente: andava da Strada Gloria senza uscita.
Esisteva negli anni '70 una viuzza dedicata al noto fiore delle Asteracee, bianco o giallo, dal quale si ricava la camomilla. Tale via però è stata demolita.
 
Marinetti, Filippo Tommaso (Via)
Borgo San Michele
Va da Strada Migliara 43 a Via Salvatore Di Giacomo.
Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) è stato un poeta italiano, noto per essere il fondatore del Movimento Futurista. Egli è famoso in tutto il mondo per le sue poesie, soprattutto per quelle cosiddette “parolibere”, dove la sintassi e la lingua italiana vengono stravolte. Opere conosciute di Marinetti sono Le roi Bombance, Zang tumb tumb, L'aeroplano del papa, La donna è mobile, Come si seducono le donne, Elettricità sessuale e Firenze biondoazzurra sposerebbe futurista morigerato.
Il nome precedente della via era Strada del Passero, cambiato negli anni ‘90.
 
Marna (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Area rinominata: ora VIA FICANA.
La Marna è un fiume francese, il principale affluente della Senna, che durante la I Guerra Mondiale fu teatro di ben due battaglie. La prima, nel settembre 1914, portò ad una sonora sconfitta dell’esercito tedesco da parte delle truppe franco-britanniche. La seconda battaglia avvenne invece nell’estate del 1918 e condusse ad una nuova sconfitta della Germania imperiale, in seguito ad una controffensiva delle truppe francesi, inglesi, italiane e statunitensi.
Il toponimo, che come altri a Borgo Montello ricordava teatri di battaglie della I Guerra Mondiale, è stato eliminato negli anni ‘90 nell’ambito della “rivoluzione toponomastica” che ha colpito i Borghi: ora la strada è dedicata all’antica città di Ficana.
 
Marrucini (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via dei Cappuccini a Via dei Boi.
Questa via ricorda un’antica popolazione italica, stanziatasi sulle coste dell’Abruzzo, che aveva come capitale la città di Teate.
 
Marsala (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Legnano a Via Milazzo ed oltre.
Marsala è un comune in Provincia di Trapani, dove la Spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi riuscì a sbarcare l'11 maggio 1860 dopo un breve scontro con le truppe borboniche.
La via è stata così intitolata dalla delibera di Consiglio 10/1951.
 
Marsi (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Viale dei Volsci a Via degli Osci.
I Marsi furono un’antica popolazione dell’Italia, che abitava la zona compresa tra la piana del Fucino ed il fiume Liri.
 
Marsica (Via)
Borgo Santa Maria
Va da Strada Santa Maria a Via Brianza.
La Marsica è una regione montuosa dell'Abruzzo, anticamente abitata dai Marsi. Il suo centro più rilevante è Avezzano.
 
Marte (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via del Pantanaccio senza uscita.
Marte è il quarto pianeta del sistema solare, detto anche “pianeta rosso” per il caratteristico colore del suo terreno. Esso ha 2 satelliti, Deimos e Fobos.
 
Martiri delle Foibe (Piazzale)
Rione Frezzotti (R1)
Si trova tra Via Ezio e Via Plauto.
Il piazzale intende ricordare tutte le vittime delle stragi compiute tra il 1943 ed il 1945 a danno dei cittadini italiani, in Venezia Giulia ed in Dalmazia, ad opera dei partigiani jugoslavi. Le persone, dopo esser state sottoposte a torture o trattamenti degradanti, venivano di solito gettate (talvolta ancora vive) in alcune fosse carsiche, dette appunto “foibe” in dialetto locale.
Il piazzale è stato intitolato con la delibera di Giunta 2308/1996, la quale però riporta la denominazione "Piazzale delle Foibe".
 
Martiri delle Fosse Ardeatine (Corso dei)
Rione Littoria (R0), Rione Campo Boario (R7)
Area rinominata: oggi è CORSO DELLA REPUBBLICA.
Con questa intitolazione s’intendeva ricordare le vittime dell’eccidio perpetrato dalle truppe d’occupazione nazista il 24 marzo 1944 nella periferia di Roma, nelle cave di pozzolana situate lungo la Via Ardeatina. La strage, compiuta per rappresaglia ad un attentato partigiano in cui erano rimasti uccisi 33 militari altoatesini inquadrati nell’esercito tedesco, contò ben 335 vittime, scelte perlopiù tra ebrei in attesa della deportazione, oppositori ed appartenenti a movimenti clandestini di liberazione.
La delibera di Giunta n. 2-1 del 7 settembre 1944 volle utilizzare questa denominazione per sostituire Corso Vittorio Emanuele III, ma nel 1951 si preferì intitolare la strada principale del centro storico Corso della Repubblica.
 
Martiri di Belfiore (Viale)
Rione Littoria (R0), Rione Goretti (R4), Rione Campo Boario (R7)
Area rinominata: oggi è VIALE XVIII DICEMBRE.
Con questo nome viene ricordato un gruppo di patrioti del Risorgimento italiano, impiccati dagli austriaci nella valletta di Belfiore, appena fuori Mantova, in più occasioni tra il 1852 ed il 1855. In particolare, nel 1852 – per aver preso parte ad una congiura – furono giustiziati don Enrico Tazzoli, Carlo Poma, Angelo Scarsellini, Bernardo Canal e Giovanni Zambelli. L’anno successivo, con la medesima accusa, toccò a Tito Speri, don Bartolomeo Grazioli e Carlo Montanari; pochi giorni più tardi fu impiccato Pietro Domenico Frattini, accusato di aver partecipato ad un attentato contro un commissario di polizia. Nel 1855, infine, fu eseguita la condanna a morte di Pietro Fortunato Calvi, che aveva capeggiato una spedizione insurrezionale nel Cadore.
Il toponimo ha avuto breve vita: dopo la caduta del fascismo, la delibera di Giunta n. 2-1/1944 lo attribuì a Viale XVIII Dicembre, ma nel 1951 venne cancellato ed il ricordo della data d’inaugurazione della città ritornò al proprio posto.
 
Martiri di Dalmazia (Viale)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Nazario Sauro a Largo Fernando Bassoli.
Il viale, che si trova all’interno del Parco Falcone e Borsellino e che fino al 1998 faceva parte di Viale Pietro Metastasio, intende ricordare tutti i cittadini italiani che vivevano in Dalmazia e che furono trucidati a causa della propria italianità.
La Giunta Comunale dispose quest’intitolazione con D.G. 1302/1998, in occasione del 45° raduno nazionale dei Dalmati, tenutosi a Latina nel settembre 1998.
 
Martiri Fascisti (Viale dei)
Rione Goretti (R4), Rione Campo Boario (R7)
Area rinominata: si tratta degli attuali VIALE e PIAZZALE GIULIANO CARTURAN.
L'odonimo ricordava collettivamente tutti i simpatizzanti e militanti fascisti caduti nel compiere atti eroici oppure in azioni di guerra od ancora, più genericamente, caduti per difendere l’ideale fascista.
Intitolato con delibera del Podestà 620/1938, il viale, com’è facile immaginare, ha cambiato nome subito dopo la caduta del regime: segnatamente, con la delibera podestarile 248/1943, che lo ribattezzò Viale delle Forze Armate. Negli anni a seguire, cambiò nome altre volte: nel 1951 fu dapprima intitolato a Carlo Armellini, mentre negli anni ‘70 è stato dedicato al vigile del fuoco pontino Giuliano Carturan.
 
Mascagni, Pietro (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via Vincenzo Bellini a Via Gaetano Donizetti ed oltre.
Il toponimo ricorda il compositore livornese Pietro Mascagni (1863-1945), uno dei più famosi musicisti italiani del XX secolo. Le sue opere più note sono Cavalleria rusticana, L'amico Fritz, Pinotta, Iris e Parisina (quest’ultima scritta da Gabriele D’Annunzio).
 
Mascitti, Enrico (Via)
Borgo Piave
Va da Via Fedele Albanese senza uscita.
Il toponimo ricorda un imprenditore latinense, fondatore dell’omonima azienda vivaistica, alla quale la via conduce.
La via ha ricevuto questa denominazione, suggerita dagli stessi residenti, con la delibera di Consiglio 5/2008. Tuttavia, per un errore dell'Amministrazione comunale, inizialmente venne installata qui la targa di Strada Campolazzero (v. la relativa voce). L'errore è stato, in seguito, riparato dalla delibera di Giunta 95/2009.
 
Masi (Strada dei)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa senza uscita.
La strada ricorda il Pantano dei Masi, che si trova nei pressi di Capoportiere. Esiste anche il Fosso dei Masi, che collega il Canale della Colmata con il Canale di Mastropietro.
L'intitolazione è stata disposta dalla delibera di Giunta 2308/1996.
 
Masiero, Guido (Strada)
Borgo Isonzo
Va da Strada del Piccarello senza uscita.
Guido Masiero (1895-1942) è stato un aviatore padovano, decorato con 3 Medaglie d'Argento ed una Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Egli morì in un volo di prova scontrandosi con il collega Francesco Agello, intestatario di una strada nelle vicinanze.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008. Sulla targa stradale, il cognome è erroneamente scritto "Masieri".

Il cartello che riporta il cognome errato.

 
 
Massaccesi, Adriano (Piazzale)
Borgo Sabotino
Si trova lungo Strada Foce Verde.
Il piazzale è dedicato al dottor Adriano Massaccesi, che fu il primo medico pubblico di Borgo Sabotino. Egli fu anche un discreto pittore.
Il piazzale è stato intitolato con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Massaro (Strada del)
Borgo Podgora
Area rinominata: ora VIA GALILEO FERRARIS.
Il massaro, nell’epoca precedente i lavori di bonifica, era il fattore che presiedeva all’amministrazione dei poderi che sorgevano nei dintorni delle Paludi Pontine. Si trattava di una figura sovraordinata rispetto al buttero.
Al principio degli anni ‘90, il caratteristico toponimo fu sostituito – al pari della gran parte delle denominazioni stradali nei borghi – con l’intitolazione al fisico Galileo Ferraris.
 
Massaro, Giuseppe (Via)
Foce Verde
Va da Strada Foce Verde a Strada Casilina Sud.
Questa importante arteria di comunicazione è dedicata al giornalista e storico Giuseppe Massaro (1904-1978). Egli si occupò soprattutto dell’Agro Pontino e della sua bonifica ed è autore di alcuni saggî come I due imperi ed Il Duce nella storia della Terra Pontina.
La strada, quando era ancora in progetto, era chiamata Via Marco Polo, forse per la vicinanza di Piazzale Vasco De Gama, dedicato ad un altro esploratore e navigatore. L’intitolazione a Giuseppe Massaro è, invece, arrivata ufficialmente con la delibera 780/2004.
 
Materiale (Ponte)
Acciarella-Valmontorio
Si trova lungo il tracciato di Strada Ponte Materiale.
Non si hanno precise indicazioni su perché questo ponte sul fiume Astura abbia tale nome.
 
Mattatoio (Via del)
Rione Torre La Felce (R5)
Area rinominata: ora si chiama VIA ADDA.
Il toponimo si giustifica con la circostanza che la via conduceva al mattatoio comunale. Esso aveva sede in un podere in località Torre La Felce, che tuttavia già alla fine degli anni ‘40 era considerato insufficiente a garantire un regolare andamento del servizio, sia per le dimensioni che per i danni subiti durante il conflitto. Per tali ragioni, successivamente fu spostato in un capannone di nuova costruzione a Campo Boario.
 
Mattei, Pasquale (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Aprilia a Via Giuseppe Verdi.
Il Barone Pasquale Mattej (1813-1879) fu uno storico ed archeologo, dedito soprattutto allo studio degli usi e costumi di Formia, sua città natale. Egli fu anche poeta e pittore.
 
Matteotti, Giacomo (Corso)
Rione Littoria (R0), Rione Frezzotti (R1), Rione Campo Boario (R7)
Va da Piazza del Popolo a Strada Epitaffio.
Giacomo Matteotti (1885-1924) è stato un politico italiano. Egli era segretario del Partito Socialista Unitario, ed in veste di Deputato denunciò in Parlamento alcune illegalità compiute dall’allora nascente regime fascista: venne perciò rapito ed assassinato.
La strada, che corrisponde all’antico Stradone del Principe, è stata intitolata al politico antifascista dalla delibera di Giunta 2-1/1944: in epoca precedente, a partire dal 1932, si chiamava Corso Principe Umberto.
 
Matto (Strada del)
Borgo San Michele
Area rinominata: ora si chiama VIA CHIENTI.
Il toponimo ricordava il Fosso Pozzo del Matto, o semplicemente del Matto, un torrentello che nasce nel territorio di Cisterna e sfocia nel Fosso Spaccasassi.
Questa stradina campestre ha mutato nome in seguito alla delibera di Consiglio n. 87 del 26 novembre 2018, che ha recepito una petizione dei residenti mirata proprio a cambiare il toponimo, evidentemente avvertito come sconveniente od offensivo. Resta da capire perché, nello scegliere la nuova denominazione, la Commissione incaricata si sia orientata sul fiume Chienti (pur non essendovi altre strade dedicate a fiumi nelle vicinanze, se si eccettuano alcune intitolazioni riguardanti canali di bonifica) e non abbia, invece, ripreso il nome di qualche fosso o di qualche località vicina che ancora non è ricordato nella toponomastica della città.
 
Mazzacornuta (Strada)
Farneto
Va da Strada Lunga a Strada Mazzacornuta medesima.
Il toponimo ricorda un casale, ancora esistente, all'incrocio tra la Via Appia e Strada della Chiesuola. Esiste anche un canale di bonifica con tale nome, affluente del Fosso della Banditella.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008, in una località lontana chilometri dal suddetto casale e dal fosso (è, purtroppo, un problema comune a molte strade della campagna latinense, che s’è aggravato proprio a seguito della delibera in questione). Il toponimo comunque non è inedito, poiché negli anni passati è esistita:
Mazzacornuta (Strada)
Latina Scalo
Area rinominata: che ora però si chiama STRADA DELL'AEROPORTO.
Il toponimo questa volta si trovava al posto giusto, nelle vicinanze del Casale Mazzacornuta, ma è stato poi cambiato; probabilmente perché avvertito come sconveniente o per dare più evidenza alla vicina infrastruttura aeroportuale.
 
Mazzini, Giuseppe (Viale)
Rione Littoria (R0)
Va da Piazza Dante Alighieri a Piazza Bruno Buozzi.
Giuseppe Mazzini (1805-1872) fu un politico e patriota italiano, uno dei principali artefici dell’unità nazionale. Egli fondò la Giovine Italia, un'organizzazione patriottica che sosteneva l'unità italiana, ed in seguito la Giovine Europa, per l'unione dell'Europa. Visse gli ultimi anni della sua vita in esilio, per via di alcune condanne a morte che gli derivavano dalle insurrezioni e dagli attentati cui aveva partecipato da giovane, e morì a Pisa sotto falso nome, nascosto in casa di amici.
Questo ampio viale alberato ha subito diversi mutamenti di nome nel corso del tempo. Originariamente, dal punto di vista odonomastico, esso era diviso in due: il primo tratto, che oggi va da Piazza Dante Alighieri a Via Alessandro Marcucci, si chiamava Via Guglielmo Oberdan; mentre la restante parte, fino a Piazza Bruno Buozzi, era stata denominata Viale Adua nel 1935. Il toponimo attuale è stato attribuito nell’immediato dopoguerra, con la delibera di Giunta n. 2-1 del 1944, e successivamente confermato con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Mazzocchi Alemanni, Nallo (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Va da Via del Lido a Viale Pierluigi Nervi.
Nallo Mazzocchi Alemanni (1889-1967) è stato un ingegnere umbro, molto attivo nell’ambito della Bonifica Pontina. Egli fu nominato dall’O.N.C. Ispettore Centrale dell’Agro Pontino ed ebbe l’idea di creare alcuni poderi sperimentali, per far sì che non venissero coltivati solo cereali e frutta, ma anche altro (ad esempio tabacco, cotone, barbabietola da zucchero, etc.). Scrisse anche alcune opere storiche sull’argomento, come I rurali nello Stato fascista, La riforma agraria ed il memoriale La conquista. Ricoprì ruoli di rilievo anche nella bonifica del latifondo siciliano.
La via è stata intitolata con la D.G. 2308/1996: in precedenza era il II tratto di Via dell’Agora.

Mazzocchi, Domenico (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Luca Marenzio a Via Girolamo Frescobaldi.
Domenico Mazzocchi (1592-1665) fu un compositore italiano, autore soprattutto di musica sacra. Egli è pure famoso per aver inventato i segni grafici del piano e del forte.
 
Mazzoni, Angiolo (Piazzale)
Rione Littoria (R0)
Si trova tra Via Emanuele Filiberto, Via Luigi Carlo Farini e Piazzale dei Bonificatori.
Il bolognese Angiolo Mazzoni Del Grande (1894-1979) è stato un architetto italiano. Egli è stato uno dei più noti esponenti del movimento razionalista ed uno degli architetti più rappresentativi del periodo fascista. Progettò svariate stazioni ed ufficî postali in tutta Italia ed anche all’estero, e tra le sue opere più famose vi sono le Poste (vicino a cui il piazzale si trova) e la Stazione di Latina. A lui si deve anche il rifacimento della stazione Termini di Roma.
 
Meda, Filippo (Via)
Borgo Piave
Va da Via Gaetano Salvemini senza uscita.
Filippo Meda (1869-1939) è stato un giornalista e politico italiano, più volte Ministro del Tesoro. Egli fu presidente della Banca Popolare di Milano ed è uno dei fondatori dell’Università del Sacro Cuore.
 
Medaglie d’Oro (Piazza delle)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: oggi è PIAZZALE DEI BONIFICATORI.
Per breve tempo, questa denominazione ha identificato la vasta piazza con giardini che ospita le poste centrali, l’attuale Piazzale dei Bonificatori. Il toponimo è stato attribuito con delibera podestarile 248/1943 in sostituzione di Largo XXVIII Ottobre, la precedente intitolazione d’epoca fascista, ed è poi nuovamente cambiato nel settembre 1944, quando la delibera di Giunta n. 2-1 di quell’anno intitolò il largo all’antifascista Carlo Rosselli. Qualche anno più tardi, l’area divenne Piazzale dei Bonificatori.
Le medaglie d’oro sono, tuttavia, ricordate attualmente con un’altra area di circolazione:
Medaglie d'Oro (Viale delle)
Rione Littoria (R0)
Va da Piazza della Libertà alla confluenza tra Viale dello Statuto, Viale Cesare Augusto e Viale XXI Aprile.
Il toponimo intende ricordare tutte le persone che, per i loro atti di eroismo, sono state insignite della medaglia d’oro. La denominazione si riferisce ad una vastissima platea di soggetti, ricordando sia i militari di qualsiasi condizione e qualità che, anche in tempo di pace, si sono segnalati per eroismo, abnegazione e virtù militari, insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare; sia i civili che, con atti di significativo coraggio e per tenere alti il nome ed il prestigio della Patria, abbiano esposto la propria vita a repentaglio manifestando non comuni virtù civiche, decorati con la Medaglia d’Oro al Valor Civile.
La denominazione all’epoca della fondazione della città era Viale Corsica, in perfetta coerenza con i toponimi delle vie che circondano Piazza della Libertà, riferiti alle terre irredente. Poi, per breve tempo, dopo la caduta del regime, si chiamò Via Giovanni Amendola, prima di tornare alla denominazione originaria. L’attuale toponimo, come segnala Massimo Porcelli, è stato attribuito successivamente in stretta connessione logica con il Monumento ai Caduti situato al centro dei giardini pubblici, presumibilmente tra il 1956 (anno in cui la realizzazione dell’opera fu commissionata all’architetto Frezzotti) ed il 1965 (anno in cui il monumento fu inaugurato). Tale collegamento ideale è temporaneamente scomparso nel maggio 2021, in quanto il tratto compreso all'interno del Parco Falcone e Borsellino, che conduceva al Monumento ai Caduti, è stato intitolato ad Altiero Spinelli. Tale intitolazione, tuttavia, non era stata formalizzata da alcuna delibera comunale – risultando, dal punto di vista amministrativo, inesistente – e l’Amministrazione, dopo alcune polemiche, ha deciso di rimeditare la questione.
 
Mediana (Via)
Borgo Piave, Quartiere Europa (Q2), Quartiere Persicara (Q3), Quartiere Nuova Latina (Q4), Quartiere Nascosa (Q5), Borgo Isonzo, Argilla-Malconsiglio
Area assorbita dalla Strada Regionale 148 Pontina.
Ha questo nome in quanto attraversava, tagliandolo idealmente a metà, l'Agro Pontino.
Con la costruzione della Pontina negli anni '50, la vecchia Via Mediana è diventata sostanzialmente un prolungamento di essa, ed è compresa nella codificazione S.S. 148. Tuttavia, ancora molti latinensi distinguono i due tratti.
 
Medusa (Strada della)
Borgo Sabotino
Va da Strada Sabotino a Strada della Medusa medesima.
Il toponimo ricorda il noto mollusco urticante, appartenente alla famiglia degli Cnidari.
La strada è stata intitolata con D.C. 97/2008.
 
Melega, Remo (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via San Francesco d'Assisi senza uscita.
La via porta il nome del geometra bolognese Remo Melega (1909-1982), che contribuì attivamente alla bonifica dell’Agro Pontino e, negli anni ‘40, fu poi in Albania, ad occuparsi delle bonifiche di Durazzo. Egli fu anche nominato Commendatore al Merito della Repubblica.
Questa stretta via è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Menotti, Ciro (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Viale XVIII Dicembre a Via Cesare Battisti.
La via ricorda il patriota romagnolo Ciro Menotti (1798-1831). Egli si fece promotore di una sollevazione popolare di stampo liberale nel Ducato di Modena e Reggio, ma fu arrestato con 57 altri cospiratori e successivamente impiccato per ordine di Francesco IV d’Austria-Este. È considerato un precursore dei moti risorgimentali ed in suo onore Garibaldi chiamò il suo primogenito Menotti.
Alla via è stato conferito questo nome dalla delibera di Consiglio n. 10 del 1951. In precedenza, per pochi anni, tale nome era stato attribuito ad un’altra strada:
Menotti, Ciro (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora si chiama VIA NEGHELLI.
La delibera consiliare 23/1948 aveva dedicato a Menotti l’attuale Via Neghelli, per eliminare il riferimento alle guerre coloniali, considerato politicamente scomodo. Tuttavia, nel 1951, Via Neghelli riacquisì il proprio toponimo e, come accennato, a Ciro Menotti fu intitolata un’altra strada poco distante.
 
Mentana (Piazzale)
Rione Goretti (R4)
Si trova alla confluenza tra le Vie Giovanni Battista Grassi, Curtatone, Magenta e Montebello.
Mentana è un comune in Provincia di Roma dove l'esercito garibaldino fu sconfitto il 3 novembre 1867 dalle truppe francesi, giunte in soccorso delle guardie pontificie. Lo scontro segnò il fallimento del tentativo d’invasione del Lazio da parte dei volontarî italiani e ritardò di tre anni l’annessione di Roma al Regno d’Italia.
L’odonimo è stato istituito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Mercadante, Saverio (Piazza)
Quartiere Nascosa (Q5)
Si trova all'interno del Parco San Luca.
Il toponimo ricorda il compositore Giuseppe Saverio Raffaele Mercadante (1795-1870), che fu per un trentennio direttore del Conservatorio di Napoli. Fu un autore molto prolifico: oltre a numerose opere liriche, come Elisa e Claudio, Il giuramento, I briganti e La vestale, compose anche balletti, sinfonie e musica sacra.
Questa piazza pedonale è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Mercanti (Piazzale dei)
Rione Isonzo (R6)
Si trova tra Piazzale della Fiera, Via Cisterna e Via Minturno.
L’odonimo intende ricordare i commercianti ambulanti che, periodicamente, si riuniscono nell’attiguo Piazzale della Fiera con le bancarelle su cui vendono la propria merce.
 
Mercantini, Luigi (Largo)
Borgo San Michele
Area in progetto lungo la Via omonima.
Mercantini, Luigi (Via)
Borgo San Michele
Va da Strada Capograssa senza uscita.
Luigi Mercantini (1821-1872) fu un poeta marchigiano, noto soprattutto come autore di componimenti patriottici. Egli è infatti conosciuto per a poesia La spigolatrice di Sapri, ma sue opere sono anche L’inno di Garibaldi e Patrioti all’Alpe andiamo. Si dedicò anche al giornalismo, dirigendo svariati periodici tra cui il Corriere delle Marche, da lui fondato nel 1860 ed oggi noto come Corriere Adriatico.
Il largo, un grosso piazzale di forma tondeggiante che figura nei piani urbanistici del Borgo sin dagli anni '70, non è ancora stato realizzato, così come il prolungamento della via, che dovrebbe arrivare fino a Via Vittorio Locchi.
 
Mercato (Piazza del)
Rione Littoria (R0)
Si trova tra Viale Don Giuseppe Morosini e Via Giosuè Carducci.
La piazza ha questo nome in quanto vi si affaccia l’ingresso dell’edificio che, anni fa, ospitava il mercato coperto di Latina. Attualmente, l’edificio è in stato di abbandono, in attesa di alcuni lavori di ristrutturazione mai cominciati e la sede del mercato è ora in Via Don Minzoni, nel fabbricato ove un tempo si trovava il Consorzio Agrario.
Nata col nome di Piazza Predappio, l’area ha ricevuto un nuovo toponimo alla caduta del regime fascista: la denominazione attuale le fu attribuita dalla delibera podestarile 248/1943 e fu confermata dalla delibera di Giunta 2-1/1944.
 
Mercurio (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via del Pantanaccio a Strada Congiunte Sinistre.
Mercurio è il primo pianeta del sistema solare, nonché il più piccolo. Esso non ha alcun satellite.
Al tempo della bonifica, questa via era un tratto di Via del Pantanaccio; la quale, a differenza di oggi, compieva un percorso a L.
Via Mercurio aveva anche 4 traverse numerate, 3 delle quali sono state dotate di autonoma denominazione con la D.C. 98/2019; si tratta, in particolare, di:
- Via Mercurio I Traversa, che ha mantenuto questa denominazione;
- Via Mercurio II Traversa, ora VIA CASSIOPEA;
- Via Mercurio III Traversa, ora VIA DEL SOLE;
- Via Mercurio IV Traversa, ora VIA DELLA TERRA.
 
Merlo (Strada del)
Borgo San Michele
Area rinominata: ora VIA FRANCESCO CHIESA.
La strada era dedicata al comunissimo volatile dei Turdidi, caratterizzato dal colore nero lucido e dal becco di un acceso tono giallo-aranciato. Ha un canto sonoro, consistente in un caratteristico fischio, e notevoli capacità di imitazione dei suoni.
Negli anni ‘90, quando le denominazioni viarie dei Borghi di Latina furono cambiate, è stata dedicata allo scrittore Francesco Chiesa.
 
Merluzzo (Strada del)
Borgo Isonzo
Area rinominata: è l’attuale VIA ASCANIO FENIZI.
Il merluzzo è un pesce di fondale, appartenente alla famiglia dei Gadidi, di cui esistono molte specie diverse. Di colore variabile, verdastro o bruno, esso è diffuso e pescato principalmente nel Mare del Nord e nel Mar Baltico.
Anche questo odonimo ittico non esiste più, vittima degli sconvolgimenti toponomastici che hanno riguardato i borghi latinensi negli anni ‘90, ed oggi la via è intitolata all’ingegnere idraulico Ascanio Fenizi. A differenza che in altri borghi, nel caso di Borgo Isonzo il cambio di nome non ha fatto gravi danni, visto che le insulse intitolazioni riferite a pesci e molluschi sono state sostituite con altre molto più significative per il territorio.
 
Messapi (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via San Francesco d'Assisi a Via degli Elleni.
Il toponimo ricorda un’antichissima popolazione della Puglia, che risiedeva nel Salento già dal 1000 a.C. e che venne, in seguito, assoggettata ai Romani.
 
Messina (Via)
Rione Isonzo (R6)
Area in progetto da Via Dottor Vincenzo Rossetti a Via Isonzo.
Il toponimo avrebbe dovuto ricordare la città sicula, capoluogo dell'omonima provincia, anticamente chiamata Zancle, dalla quale prende nome il notissimo Stretto di Messina. Probabilmente si tratta di un odonimo “di progetto”, utilizzato per indicare la via temporaneamente: considerando infatti che nei dintorni non vi sono aree di circolazione dedicate a città italiane e che Latina non ha particolari collegamenti con Messina, è poco probabile che la Commissione Toponomastica abbia deciso di intitolare a quest’ultima una strada così importante.
Proprio come il ponte sullo stretto, anche questa strada, che doveva essere un'importante arteria di collegamento, non è mai stata iniziata, né sembra che la sua costruzione sia in programma negli anni futuri.
 
Metalli, Ercole (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Isonzo a Via Pietro Fedele.
L’odonimo ricorda lo storico romano Ercole Metalli, ricordato soprattutto per il trattato Usi e costumi della Campagna Romana, in cui, tra l’altro, descrive le usanze ed i costumi del territorio pontino prima della Bonifica.
 
Metano (Via del)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Milazzo a Via Pietro Marcellino Corradini.
La via prende nome dagli stabilimenti Italgas che vi si trovano, all’angolo con Via Corradini.
 
Metastasio, Pietro (Viale)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Fabio Filzi a Largo Fernando Bassoli.
Il romano Pietro Trapassi, detto Metastasio (1698-1782), fu un poeta, il più famoso esponente dell'Accademia dell'Arcadia. Egli compose tragedie in versi che furono musicate dai più grandi musicisti dell'epoca, tra cui Didone abbandonata, Catone in Utica, L’Olimpiade, Attilio Regolo e La Betulia liberata.
Il viale, ubicato all’interno del Parco Falcone e Borsellino, è stato intitolato con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951: inizialmente, il toponimo comprendeva anche gli odierni Viale Martiri di Dalmazia e Largo Giovanni Giacomini.
 
Meucci, Antonio (Largo)
Borgo Podgora
Area in progetto sulla Via omonima.
Meucci, Antonio (Via)
Borgo Podgora
Va da Strada Podgora a Via Thomas Edison.
Antonio Meucci (1808-1889) fu un prolifico inventore fiorentino. La sua invenzione, tanto più nota quanto discussa, è il telefono, che fu poi sostanzialmente plagiato dagli americani Bell e Gray e la cui paternità è stata al centro di accesi dibattiti: questi sono culminati in una risoluzione del Congresso USA del 2002, che ufficialmente attribuisce l’invenzione a Meucci. Egli inventò anche molte altre cose, tra cui una specie di sugo per pasta, delle bevande frizzanti ed uno speciale procedimento per fabbricare candele.
La via era in origine un tratto di Strada della Barbabietola.
 
Micara, Clemente (Piazzale)
Rione Prampolini (R3)
Si trova lungo Via dei Mille.
Clemente Micara (1879-1965) è stato un cardinale italiano. Egli fu Vescovo di Velletri, e proprio in queste vesti consacrò molte chiese di Latina. Fu anche Cardinale Vicario della Diocesi di Roma.
Questo piazzale, che funge da parcheggio del Palazzetto dello Sport cittadino, ha ricevuto questa denominazione con la delibera di Giunta 443/2002.
 
Michelangelo (Viale)
Rione Piccarello (R2), Rione Prampolini (R3)
Va da Viale XXI Aprile a Via Dottor Vincenzo Rossetti.
Michelangelo Buonarroti Simoni (1475-1564) fu un pittore, scultore ed architetto italiano, ricordato come uno dei maggiori artisti del Rinascimento. In campo scultoreo regalò all'Italia opere del calibro del David e della Pietà, mentre in ambito pittorico lo si ricorda per gli affreschi che decorano la Cappella Sistina.
Il toponimo è stato istituito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Michetti, Francesco Paolo (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Duilio Cambellotti a Largo Plinio Nomellini.
L’odonimo ricorda l’artista abruzzese Francesco Paolo Michetti (1851-1929), pittore e fotografo. Egli fu molto ammirato da D’Annunzio, che fu entusiasta del dipinto Corpus Domini e che fu ispirato, nello scrivere l’omonima tragedia, dal quadro La figlia di Iorio. Fu anche nominato Senatore del Regno.
 
Migliara 41 (Strada)
Pantano d'Inferno
Va da Strada delle Congiunte Sinistre a Via Appia.
La strada ha questo nome poiché si trova in corrispondenza del miglio 41 della Via Appia.
 
Migliara 41 e 1/2 (Strada)
Pantano d'Inferno
Va da prima a dopo di Strada Trasversale.
La strada ricorda il miglio 41,5 della Via Appia, presso cui essa si trova.
 
Migliara 42 (Strada)
Pantano d'Inferno
Va da prima a dopo di Strada Trasversale.
La strada è in corrispondenza del quarantaduesimo miglio della Via Appia.
 
Migliara 42 e 1/2 (Strada)
Pantano d'Inferno, Borgo Faiti
Va da Via Appia a Strada Trasversale ed oltre.
L’odonimo si riferisce al fatto che la via segna il miglio 42,5 della Via Appia.
 
Migliara 43 (Strada)
Borgo San Michele
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina a Strada Capograssa.
La strada ricorda il miglio 43 della Via Appia.
 
Migliara 43 e 1/2 (Strada)
Casal Traiano
Va da prima a dopo di Strada Trasversale.
La strada ha questa denominazione perché coincide col miglio 43,5 della Via Appia.
 
Migliara 44 (Strada)
Casal Traiano
Va da prima a dopo di Strada Trasversale.
La denominazione ricorda il quarantaquattresimo miglio della Via Appia.
 
Migliara 44 e 1/2 (Strada)
Casal Traiano
Va da prima a dopo di Strada Trasversale.
La strada si trova in corrispondenza del miglio 44,5 della Via Appia.
 
Migliara 45 (Strada)
Borgo Grappa, Borgo San Michele, Casal Traiano
Va da Strada Litoranea a Via Appia.
La denominazione deriva dal fatto che la strada è situata in corrispondenza del miglio 45 della Via Appia.
 
Milano (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Va da Via del Lido a Viale Pierluigi Nervi.
Milano è una città italiana, capoluogo della Lombardia e dell'omonima provincia. Ha 1 milione di abitanti ed è in continua espansione: dai 18 ettari originari, ora misura 181 kmq. È ritenuta la capitale economica e finanziaria d'Italia.
 
Milazzo (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Corso Giacomo Matteotti all’incrocio tra Viale Giulio Cesare, Via Giuseppe Sirtori e Via Coriolano.
Milazzo è un comune in Provincia di Messina dove i Mille, guidati da Giuseppe Garibaldi ed aiutati dall’esercito del Regno di Sardegna, sconfissero i soldati borbonici nel luglio 1860. Tuttavia, le truppe garibaldine riportarono moltissime perdite.
La via ha ricevuto questo nome con la delibera di Consiglio 10/1951.
 
Mille (Via dei)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Aspromonte a Largo del Fair Play.
Il toponimo ricorda la storica spedizione che, nel 1860, guidata da Giuseppe Garibaldi, partì da Quarto per sbarcare in Sicilia e consentire l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Piemonte; fornendo di conseguenza un notevole contributo per favorire l’unità d’Italia. Il nome della spedizione deriva dal numero dei componenti, anche se è stato calcolato che furono impegnate in questa impresa complessivamente 1.126 persone.
Il toponimo è stato istituito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Millefoglio (Via del)
Latina Scalo
Va da Via Gorgia di Leontini a Via Democrito.
Il millefoglio è un fiore delle Asteracee, dai fiori di colore bianco o rosa. È conosciuto anche come Achillea, poiché secondo il mito, fu utilizzata da Achille per curare alcuni commilitoni feriti.
La via è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Mimose (Via delle)
Latina Scalo
Va da Via Carrara a Via degli Anemoni.
Le mimose sono alberi delle Fabacee di cui esistono oltre 400 specie. I suoi caratteristici fiori gialli sono il simbolo delle donne.
 
Mincio (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Vittorio Cervone a Via Adda ed oltre.
Il Mincio è un fiume ubicato al confine tra Veneto e Lombardia. Esso è lungo 75 chilometri: nasce dal Lago di Garda e sfocia nel Po, dopo aver attraversato la città di Mantova.
Il collegamento con Via Vittorio Cervone è costituito da una breve gradinata.
 
Minturnae (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Piazzale Don Cesare Boschin a Strada della Sterpara.
La via ricorda un’antica città portuale fondata dagli Aurunci, di cui restano un teatro, un foro ed un imponente acquedotto. La città si trovava a pochi chilometri da Scauri, al confine con la Campania, nell’odierno comune di Minturno.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008: in precedenza era un tratto di Strada della Sterpara.
 
Minturno (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Roccagorga a Via Cisterna.
Minturno è un comune della Provincia di Latina, al confine con la Campania. Si tratta di un tipico “comune sparso”, poiché è formato da frazioni ed agglomerati più o meno estesi: la sede comunale si trova nell’antico borgo di Traetto, ed altre importanti frazioni sono Scauri, Puclherini e Marina di Minturno. Il comune riprende il nome di un’antica città aurunca che esisteva nella zona.
La via è stata intitolata con delibera di Giunta 2308/1996.
 
Minzoni, Don Giovanni (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Leone Zeppieri a Viale XXI Aprile.
Il religioso ravennate Don Giovanni Minzoni (1885-1943) è una delle figure più importanti dell’antifascismo cattolico in Italia. Dopo aver combattuto nella I Guerra Mondiale, venendo anche decorato con una Medaglia d’Argento al V.M., divenne uno strenuo oppositore del fascismo, finendo assassinato in un agguato da alcuni squadristi. Egli fu inoltre uno dei primi ad importare il fenomeno dello scautismo in Italia.

La targa murale con l'iniziale sbagliata.

Sulla targa in pietra installata all’angolo con Viale XXI Aprile, è erroneamente indicata una V come iniziale del nome.
Originariamente la via costituiva il tratto finale di Via Malta e, durante la II Guerra Mondiale, venne intitolata all’irredentista maltese Carmelo Borg Pisani. Il nome attuale è stato attribuito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
In precedenza, il sacerdote era stato ricordato con l’intitolazione di altri luoghi della città:
Minzoni, Don Giovanni (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora si chiama VIA ALFREDO ORIANI.
Dal momento che il pensiero di Oriani era ritenuto da molti anticipatore dell’ideologia fascista, dopo la caduta del regime la via che portava il suo nome fu intitolata dapprima al partigiano Alfonso Casati, poi, dopo una ventina di giorni, la delibera di Giunta 5-6/1944 la ribattezzò appunto Via Don Minzoni. Solo successivamente il nome dello scrittore Oriani tornò ad indicare la via che gli era stata intitolata, mentre a Don Minzoni fu riservata una collocazione diversa:
Minzoni, Don Giovanni (Viale)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora è VIA EMANUELE FILIBERTO.
La delibera di Consiglio 23/1948, con l’avvento della repubblica, aveva cercato di eliminare i toponimi che richiamassero personalità d’ogni epoca legate alla vecchia casa regnante, tra cui il Duca d’Aosta. La Deputazione Romana di Storia Patria, però, non avallò alcune delle modifiche contenute nella delibera, perciò il Consiglio, con la delibera n. 10 del 1951, decise di revocare la deliberazione del 1948, dedicando a Don Minzoni la via che ancor oggi lo ricorda e ripristinando l’intitolazione ad Emanuele Filiberto.
 
Mirto (Via del)
Latina Scalo
Va da Via dell'Iris senza uscita.
L’odonimo ricorda il mirto, un arbusto della famiglia delle Mirtacee, famoso per il liquore che se ne produce.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Missiroli, Mario (Via)
Borgo Piave
Va da Strada del Crocifisso a Strada Sabotino.
Mario Missiroli (1886-1974) è stato un giornalista italiano, fortemente critico nei confronti del fascismo. Fu direttore del Messaggero e del Corriere della Sera.
 
Modica (Strada)
Borgo Montello-Le Ferriere
Area rinominata: il nome attuale è STRADA PONTE ALTO.
Il toponimo riprendeva una denominazione locale.
 
Modigliani, Amedeo (Largo)
Quartiere Persicara (Q3)
Si trova tra Via Giorgio Morandi e la Via omonima.
Modigliani, Amedeo (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via del Lido a Viale Giorgio De Chirico.
Il largo e la via ricordano il livornese Amedeo Modigliani (1884-1920), pittore italiano noto per i lunghi colli che caratterizzavano i suoi personaggî. Morì giovanissimo per una meningite tubercolotica, aggravata dall’abbondante uso di droghe ed alcool che il pittore faceva.
La via è la spina dorsale di un quartiere costruito negli anni ‘80, la cui realizzazione ha comportato la demolizione di alcune strade dedicate a città italiane (l’unica superstite è Via Viterbo). Il largo ha in pratica assorbito la vecchia Via Siena, mentre Via Modigliani corrisponde pressappoco, nel suo tracciato, alla scomparsa Via Pisa.
 
Molara (Strada)
Foce Verde
Va da Strada Valmontorio senza uscita.
La strada ricorda un’isola a nord della Sardegna, in Provincia di Sassari, non visitabile ed ormai disabitata (anche se nel Medioevo vi si trovava un piccolo centro abitato, di cui rimane qualche rovina).
La strada è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Mole (Strada delle)
Argilla-Malconsiglio
Va da Strada Migliara 45 senza uscita.
L’odonimo ricorda il Fosso delle Mole, un torrente affluente dell'Astura che per un tratto segna il confine tra i comuni di Latina ed Aprilia.
È stata intitolata dal Consiglio Comunale con la delibera 5/2008.
 
Molise (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Lazio a Via Emilia.
Il Molise è una regione dell'Italia meridionale, che è stata aggregata all'Abruzzo fino al 1961. Il capoluogo è Campobasso, ed altri centri importanti sono Isernia e Termoli.
 
Moncenisio (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Cervino a Via Monte Soratte ed oltre.
La via è dedicata al Colle del Moncenisio, un valico alpino situato tra l'Italia e la Francia e compreso nella Provincia di Torino. Esso ha un’altitudine di 2.083 metri e costituisce il confine tra le Alpi Cozie e le Alpi Graie. Di grande importanza strategica, vi sono state edificate numerose fortificazioni fino alla II Guerra Mondiale, oggi perlopiù in territorio francese.
La via è separata in due tratti da un notevole dislivello, all’altezza di Via Pionieri della Bonifica. Il primo tratto va da Via Monte Cervino a Via Pionieri della Bonifica; il secondo invece va da Via Monte Agnello a Via Monte Soratte ed oltre. Altra particolarità è il cartello apposto nel 2008, che sotto al nome riporta l’errata didascalia “catena montuosa delle Dolomiti". Ignoro per quale motivo il Comune di Latina voglia farci credere che un colle del Piemonte sia in realtà una catena montuosa del Veneto.

Il cartello che riporta la didascalia sbagliata.

 
 
Monfalcone (Strada di)
Borgo Santa Maria, Borgo Bainsizza, Acciarella-Valmontorio, Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Piazzale Don Cesare Boschin a Strada Santa Maria.
La denominazione non si riferisce alla famosa città in Provincia di Gorizia, ma ad un'altura che si trova a sud di Borgo Montello, detta appunto Monte Falcone o Colle Falcone.
 
Montale, Eugenio (Via)
Borgo San Michele
Va da prima a dopo di Via Salvatore Quasimodo.
La via ricorda il poeta genovese Eugenio Montale (1896-1981), famoso per la raccolta Ossi di seppia e le poesie Le occasioni e Xenia. Fu anche autore di saggî, raccolti nel libro Auto da fè. Egli fu premiato col Nobel per la letteratura nel 1975 e fu, poi, nominato Senatore a Vita nel 1967.
 
Monte Acuto (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Gran Sasso d'Italia senza uscita.
Il Monte Acuto, alto 926 metri, è il monte che caratterizza il paesaggio della città di Umbertide, in Provincia di Perugia.
Fino al 2011 era una strada sterrata senza uscita lunga poche decine di metri, ma è stata poi allungata ed asfaltata con la costruzione di alcuni nuovi condominî.
Precedentemente era nota come Via Monti Lepini, ma il nome fu cambiato per evitare confusioni con la SS 154.
 
Monte Agnello (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Gran Sasso d'Italia a Via Moncenisio.
Il Monte Agnello (2.357 metri) è un monte delle Dolomiti, situato in Provincia di Trento.
 
Monte Amiata (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da prima di Via degli Appennini a dopo Via Monte Cristallo.
La via ricorda il Monte Amiata, che coi suoi 1738 metri d’altitudine è il monte più alto della Toscana. Esso si trova fra le province di Siena e Grosseto.
 
Monte Artemisio (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Gennaro senza uscita.
Il Monte Artemisio, alto 812 metri, è un monte della Provincia di Roma, che domina la città di Velletri.
 
Monte Bernina (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via degli Appennini senza uscita.
Il Monte Bernina (4.049 metri) è un monte delle Alpi Retiche, posto al confine tra l'Italia e la Svizzera.
 
Monte Bianco (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Cervino a Strada Epitaffio.
L’odonimo ricorda il monte più alto d’Europa (4.810 metri), situato nelle Alpi Graie, al confine tra l'Italia e la Francia. Per via della sua altezza, è anche detto “tetto d’Europa”. La prima scalata fu compiuta nel 1786 dai valdostani Giacomo Balmat e Michele Paccard.
 
Monte Cervino (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Moncenisio a Via Gran Sasso d'Italia.
Il Monte Cervino (4.478 metri) è una montagna delle Alpi Pennine, al confine tra Italia e Francia. Esso è la terza montagna più alta delle Alpi. Il nome deriva dal latino mons sylvanus, “monte delle selve”, poi diventato servin in francese.
 
Monte Circeo (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Marano senza uscita.
Il Monte Circeo, alto 541 metri, è un promontorio della Provincia di Latina. Secondo la leggenda vi aveva sede la maga Circe, resa famosa dall’Odissea di Omero.
 
Monte Cristallo (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Amiata senza uscita.
Il Monte Cristallo, alto 3.221 metri, è un monte delle Dolomiti, situato in Provincia di Belluno.
 
Monte Fumaiolo (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via degli Appennini senza uscita.
Il Monte Fumaiolo è una montagna dell’Appennino Emiliano, alta 1.407 metri, sulla quale si trovano le sorgenti del Tevere: per questo motivo, nel 1923, Mussolini fece spostare i confini tra Toscana ed Emilia-Romagna al fine di far ricadere il monte in Provincia di Forlì, dov’era nato.
 
Monte Gemma (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Gennaro senza uscita.
Il Monte Gemma (1.271 metri) è un monte dei Lepini, situato a cavallo tra le province di Latina e Roma.
 
Monte Gennaro (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Strada Epitaffio a Via Monte Artemisio ed oltre.
Il Monte Gennaro (conosciuto anche come Monte Zappi) è una montagna di 1.271 metri appartenente ai Monti Lucretili, in Provincia di Roma. È famoso come punto panoramico, poiché dalla sua cima si gode una splendida vista di Roma.
La targa toponomastica installata nel 2008 contiene, come altre targhe dello stesso rione, un errore. Infatti, la didascalia posta sul cartello, che dovrebbe spiegare ai passanti a chi o che cosa si riferisce l'intitolazione, definisce il Monte Gennaro non come "monte in Provincia di Roma" o con altre diciture simili, ma lo innalza addirittura al rango di "catena montuosa".

La targa che riporta la didascalia sbagliata.

 
 
Monte Giove (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Amiata senza uscita.
La via ricorda l’altura di 227 metri, il cui nome ufficiale è però Monte Sant’Angelo, che si trova a Terracina e su cui sorge il Tempio di Giove Anxur.
 
Monte Livata (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da prima a dopo di Via degli Appennini.
L’odonimo ricorda una montagna di 1.400 metri d’altezza, situata in Provincia di Roma (più esattamente nel Comune di Subiaco) ed appartenente ai Monti Simbruini.
 
Monte Lupone (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Terminillo senza uscita.
Il Monte Lupone (1.378 metri) è un monte dei Lepini situato in Provincia di Latina, presso la città di Cori.
 
Monte Marano (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via del Gionchetto a Via Monte Circeo ed oltre.
Il Monte Marano è un’altura dei Monti Lepini, di circa 520 metri d’altitudine, situata nei pressi di Itri.
 
Monte Orlando (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Gran Sasso d'Italia senza uscita.
La via ricorda il promontorio situato nei pressi di Gaeta, alto 171 metri, noto anche come Montagna Spaccata per una grossa fenditura che vi si trova.
 
Monte Petrella (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Terminillo senza uscita.
Il Monte Petrella (1.533 metri) è una montagna dei Monti Aurunci, a cavallo tra le province di Latina e Frosinone.
 
Monte Rosa (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da prima a dopo di Via degli Appennini.
Il Monte Rosa (4.634 metri) è il secondo monte più alto delle Alpi e si trova sul confine italo-svizzero. Il nome non deriva dal particolare colore che prendono le nevi al tramonto, come comunemente si dice; bensì viene dal latino rosia, “ghiacciaio”.
 
Monte Semprevisa (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Monte Amiata senza uscita.
Il Monte Semprevisa, alto 1.536 metri, è il monte più alto dei Lepini e si trova nel Comune di Bassiano, al confine con la Provincia di Roma.
 
Monte Soratte (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Gran Sasso d'Italia a Via Moncenisio.
Il Monte Soratte (691 metri) è un monte della Provincia di Roma, che caratterizza il paesaggio di Sant’Oreste.
 
Monte Terminillo (Via)
Rione Gionchetto (R10)
Va da Via Moncenisio a Via del Gionchetto ed oltre.
Il Monte Terminillo, alto 2.217 metri, si trova nell’Appennino Laziale, in Provincia di Rieti; è una stazione turistica e sciistica conosciuta in tutta Italia.
 
Montebello (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via dei Mille a Piazzale Mentana.
La via - intitolata con delibera consiliare 10/1951 - ricorda il comune in Provincia di Pavia dove il 20 maggio 1859 l’esercito franco-sabaudo guidato dal generale Forey sconfisse pesantemente gli austriaci, segnando uno dei momenti più rilevanti della II Guerra d’Indipendenza. In ricordo di questo avvenimento, dal 1958 la città ha ufficialmente preso il nome di Montebello della Battaglia.
 
Montecarlo (Largo)
Quartiere Europa (Q2)
Si trova lungo Via Amsterdam.
Montecarlo (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Amsterdam senza uscita.
Montecarlo è il quartiere più antico del Principato di Monaco, ed è comunemente considerato il capoluogo di questa città-stato posta a sud della Francia. In realtà, però, la sede del governo si trova nel vicino quartiere di Monaco Vecchia
 
Montecristo (Strada)
Foce Verde
Va da Strada Lungomare a Strada Panarea ed oltre.
L’odonimo ricorda un’isola dell’Arcipelago Toscano, situata in Provincia di Livorno. Era anticamente chiamata Oglasia, ed il nome attuale le fu attribuito dai monaci che vi si insediarono nel Medioevo.
 
Montello (Strada)
Borgo Montello-Le Ferriere, Borgo Podgora
Va da Strada delle Ferriere al Comune di Cisterna, dove si chiama Via Conca, per poi rientrare nel Comune di Latina fino a Strada Acque Alte.
La strada ha questo nome poiché collega Borgo Podgora a Borgo Montello. Il borgo ha questo nome in ricordo del colle in Provincia di Treviso dove l'esercito italiano resistette eroicamente all’attacco delle truppe austriache in una battaglia avvenuta il 15 giugno 1918.
 
Montemezzi, Italo (Largo)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Si trova tra Viale Nicolò Paganini e Largo Jacopo Peri.
Montemezzi, Italo (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Area rinominata: ora VIA GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI.
Italo Montemezzi (1875-1952) fu un compositore italiano, di origine veneta. Compose diverse opere liriche, come Giovanni Gallurese, La notte di Zoraima e L'amore dei tre re.
La denominazione di questa strada è oggetto di un’intricata vicenda. Originariamente si trattava di una parte di Strada Lunga, che poi venne divisa dagli altri tratti (v. Strada Lunga per approfondire). I residenti quindi, ritenendo opportuno che la strada avesse un nome a sé, mutuarono quello del piazzale da cui essa parte: si trattava di un toponimo informale, certo, ma comunque molto utilizzato (il nome “Via Italo Montemezzi” comparve su giornali, documenti ufficiali del Comune, persino su Google Maps); nulla ostacolava dunque un’eventuale ufficializzazione del toponimo, attraverso una delibera comunale. Tuttavia, la delibera 5/2008 del Consiglio Comunale ha fornito la strada di un nome ufficiale diverso da quello auspicato, ossia Via Giovanni Battista Pergolesi. La cosa strana è che una Via Pergolesi a Latina già esisteva, e conseguentemente a questa nuova intitolazione è divenuta una traversa di Via Antonio Vivaldi: in altre parole, il Comune ha tolto il nome ad una strada, lasciandola senza, per metterlo ad un’altra strada, che invece un nome già lo aveva, anche se solo ufficiosamente.
Anche il largo ha una sua particolarità negativa, poiché il cartello stradale apposto dal Comune è scritto in maniera alquanto discutibile: come si può vedere nella foto sotto, la targa riporta la dicitura “l.go i. monte mezzi”.

Il cartello di Largo Montemezzi con le spaziature messe a caso.

 
 
Montenero (Via)
Rione Goretti (R4)
Va da Via San Carlo da Sezze a Via Antonio Amodio.
La via ricorda un monte della Slovenia che fu conquistato dalle truppe italiane il 16 giugno 1915 e che ritornò in territorio jugoslavo nel 1947.
Il toponimo è stato attribuito dalla delibera consiliare 10/1951.
La didascalia esplicativa che si trova sulla targa stradale dice, invece, che si tratta di una frazione del Comune di Livorno: in verità esiste una località con tale nome, ma non vedo che senso avrebbe intitolarle una strada, visto che non è stata teatro di battaglie (come invece le altre località ricordate nelle strade circostanti).

Uno dei cartelli di Via Montenero che riporta la didascalia errata.

 
 
Montesanto (Via)
Rione Littoria (R0), Rione Goretti (R4)
Va da Viale XVIII Dicembre a Piazza Angelo Celli.
Il Monte Santo è un’altura di 681 metri, oggi situata in Slovenia, ma che è stata italiana dal 1921 al 1947. Vi si tennero diversi scontri di rilievo durante la I Guerra Mondiale.
La via è stata così denominata dalla delibera di Consiglio 10/1951 e fino al 2002 comprendeva anche una parte dell’attuale Via Antonio Amodio.
 
Monteverdi, Claudio (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via Antonio Vivaldi a Via Ruggero Leoncavallo.
Il toponimo ricorda il compositore cremonese Claudio Monteverdi (1567-1643), ricordato per essere l’autore del primo melodramma nella storia della musica,L’Orfeo. Altre sue opere sonoL'incoronazione di Poppea, L’Arianna, Il ballo delle ingrate; più alcuni madrigali e composizioni di musica sacra.
 
Monti Lepini (Strada Statale 156)
Rione Piccarello (R2), Borgo San Michele, Pantano d'Inferno, Casal Traiano, Borgo Faiti
Va da Strada del Piccarello al Comune di Sezze.
Questa importante via di comunicazione, che collega Latina a Frosinone, deve il suo nome alla catena montuosa che attraversa, i Monti Lepini.
Fino agli anni ‘70, però, la catena montuosa che caratterizza la Provincia di Latina era ricordata in un’altra via situata nel territorio comunale, e cioè:
Monti Lepini (Via dei)
Rione Gionchetto (R10)
Area rinominata: ora si chiama VIA MONTE ACUTO.
La denominazione fu sostituita proprio per evitare che sorgessero confusioni con la Strada Statale.
 
Monti, Vincenzo (Via)
Rione Littoria (R0), Rione Frezzotti (R1)
Va da Via Antonio Rosmini a Viale dei Volsci.
Vincenzo Monti (1754-1828) fu uno scittore e poeta italiano. La sua opera più nota è Il ritorno di Astrea, ma è universalmente ricordato come traduttore dell'Iliade, anche per il metodo non proprio ortodosso che seguì: egli infatti non sapeva il greco, così si limitò a rielaborare poeticamente traduzioni fatte da altri. Ciononostante, la sua versione dell’Iliade è una delle più conosciute ed apprezzate. Scrisse anche un poema incompiuto, La Feroniade, sulla bonifica delle Paludi Pontine iniziata da Pio VI.
Questo toponimo è stato istituito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951. Nel 2000 due tratti di questa via furono intitolati ai pionieri della bonifica Roberto Fratini ed Antonio Nalin, ma l’iniziativa trovò in disaccordo i residenti di quei tratti di strada: in breve tempo i due pionieri trovarono un’altra collocazione nella toponomastica cittadina e Via Vincenzo Monti è ritornata allo stato originario.
 
Moracee (Strada delle)
Farneto
Va da Strada del Crocifisso senza uscita.
Il nome si riferisce ad una specie botanica molto diffusa in zona. La cosa strana di questo toponimo è che non ricorda un determinato tipo di pianta (ad es. Via del Moro o Via del Gelso), ma direttamente tutta la famiglia di piante e fiori. Gli unici altri esempî sembrano essere Via delle Asteracee, nella periferia di Ardea, ed a partire dal 2023 anche Via delle Tigliacee, nelle campagne di Latina.
La curiosa denominazione è stata attribuita con delibera di Consiglio 97/2008.
 
Morandi, Giorgio (Largo)
Quartiere Persicara (Q3)
Si trova tra la Via omonima, Via Carlo Carrà e Via Massimo Campigli.
Morandi, Giorgio (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va dal Largo omonimo a Largo Amedeo Modigliani.
Giorgio Morandi (1890-1964) fu un pittore ed incisore bolognese, conosciuto soprattutto per le sue nature morte. Egli fu inoltre un apprezzato incisore.
 
Moro, Aldo (Piazza)
Rione Piccarello (R2)
Si trova tra Via Don Carlo Torello, Via degli Aurunci, Via dei Latini e Via dei Siculi.
Aldo Moro (1919-1978) è stato un politico italiano. A lungo segretario della Democrazia Cristiana, è stato Presidente del Consiglio dal 1963 al 1968 e dal 1974 al 1976. Fu rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse.
 
Morosini, Don Giuseppe (Viale)
Rione Littoria (R0)
Va da Piazza della Libertà a Viale XXIV Maggio.
L’odonimo ricorda il religioso ciociaro Don Giuseppe Morosini (1913-1944), figura di spicco della Resistenza romana. Cappellano militare in Jugoslavia durante la II Guerra Mondiale, dopo i bombardamenti di Roma nel 1943 si adoperò per aiutare gli sfollati e curare i feriti dei numerosi combattimenti con gli occupanti tedeschi. Vicino agli ambienti della Resistenza, fu processato per spionaggio e possesso di armi clandestine e venne fucilato a Forte Bravetta: è Medaglia d’Oro al Valor Militare. Egli fu anche musicista ed autore di componimenti sacri.
In origine intitolato al sindacalista fascista Luigi Razza, il viale ha poi subito diversi mutamenti a livello toponomastico: chiamato Viale Indipendenza dalla delibera podestarile 248/1943, divenne Viale Risorgimento l’anno successivo, per opera della delibera di Giunta 2-1/1944; ricevette il nome attuale soltanto qualche anno più tardi, con la delibera consiliare 10/1951.
Ciononostante, il sacerdote di Ferentino non era stato dimenticato dalla rivoluzione toponomastica seguita alla caduta del regime; era semplicemente intestatario di un’altra via:
Morosini, Don Giuseppe (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: è tornata a chiamarsi VIA SPALATO.
Sempre nel 1944, infatti, un’altra delibera di Giunta (la n. 5-6) aveva attribuito il nome di Don Morosini a Via Spalato, una breve traversa di Piazza della Libertà che aveva avuto quel nome nel 1934. Qualche anno dopo, però, come accennato, il nome di Don Morosini passò al viale, mentre Via Spalato riacquisì il toponimo iniziale.

Mortellette (Strada delle)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa a Strada Cicerchia.
Il Fosso delle Mortellette è un affluente del Canale Cicerchia che nasce nei pressi di Borgo Isonzo. La mortelletta è un arbusto diffuso nelle zone palustri; non ha radici, ma si aggrappa alle ginestre, diventando un parassita.
Il toponimo è stato attribuito alla strada con delibera di Giunta 2308/1996: in precedenza si chiamava genericamente Strada Privata Podere 142.
 
Mosca (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale John Fitzgerald Kennedy a Via Bucarest ed oltre.
La via ricorda la città che fu capitale dell’Unione Sovietica e che oggi è capitale della Russia.
 
Moscarello (Strada del)
Borgo Bainsizza
Va da Strada Macchia Grande al Comune di Cisterna, dove mantiene il nome.
Il Fosso Moscarello è un corso d’acqua, in parte prosciugato durante la bonifica: oggi il canale inizia a Borgo Flora e sfocia nel Canale Mussolini. Esso era noto nelle paludi per il suo corso instabile e soprattutto per la sua foce, che ad ogni alta marea veniva bloccata dai detriti e si faceva spazio tra le altre dune.
Questo odonimo si riferiva, in passato, ad un’altra strada nelle vicinanze, ossia:
Moscarello (Strada del)
Acciarella-Valmontorio, Borgo Santa Maria
Area rinominata: oggi infatti si chiama STRADA SANTA MARIA.
 
Mughetto (Via del)
Latina Scalo
Va da Via del Murillo a Via Zenone di Elea.
Il mughetto è un fiore delle Asparagacee, molto profumato, caratterizzato da piccole corolle bianche.
 
Mugilla (Via)
Quartiere Italia (Q1), Rione Prampolini (R3)
Va da Via Albalonga a Via Aspromonte.
Mugilla è un'antica città del Lazio, fondata dalla gens Papiria e localizzabile nei pressi di Marino.
 
Murillo (Via del)
Latina Scalo
Va da Viale della Stazione al Comune di Sermoneta, dove mantiene il nome.
L’odonimo si riferisce ad un corso d’acqua, il Fosso del Murillo, un affluente del Fiume Teppia che scorre nel territorio di Sermoneta.
 
Murri, Augusto (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Arrigo Serpieri a Via Cesare Battisti.
Questa breve via è dedicata al medico fermano Augusto Murri (1841-1923), che fu autore di importanti studî sulle lesioni cerebrali e sul ruolo del chinino nella cura della malaria. Fu anche deputato dal 1890 al 1891.
Il toponimo è stato attribuito con la delibera consiliare n. 10 del 1951.
 
Musco, Mario (Piazza)
Borgo Bainsizza
È la rotonda tra Strada del Bosco, Strada della Speranza, Strada dello Scopeto e Viale Giovanni Paolo II.
L’odonimo ricorda il tenente dei bersaglieri Mario Musco (1912-1940), nativo di Ponza. Funzionario di prefettura a Firenze, egli venne chiamato in servizio presso il 5° Reggimento Bersaglieri, col quale partecipò a diverse battaglie durante la campagna di Grecia. Il tenente Musco cadde in combattimento presso Borgo Tellini, sul fronte greco, colpito dalle schegge di un colpo d’artiglieria e venne insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Alla sua figura è stato dedicato, nel 2007, il volume di Aldo Lisetti intitolato Il santo dal cappello piumato.
 
Mussolini (Ponte)
Latina Scalo
Area rinominata: ora è detto PONTE ACQUE ALTE.
Il nome di questo ponte sull'Appia derivava da quello del corso d'acqua sottostante, il Canale Mussolini.
 
Mussolini, Arnaldo (Piazzale)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora è LARGO FERNANDO BASSOLI.
Questa piazza circolare era dedicata ad Arnaldo Mussolini (1885-1931), fratello minore del più conosciuto Benito. Egli insegnò agraria in Friuli e si dedicò al giornalismo, dirigendo tra l’altro il Popolo d'Italia. Da sempre molto coinvolto nelle tematiche ambientali, soprattutto nell'ambito delle opere di bonifica che il regime stava allora attuando, egli divenne anche il primo presidente del Comitato Nazionale Forestale ed ebbe un ruolo chiave nell’organizzazione della Milizia Forestale.
Il toponimo venne istituito con delibera podestarile 620/1938 e riprendeva la denominazione del parco circostante, già dedicato al fratello di Mussolini nel 1934. Caduto il regime, la delibera di giunta 2-1/1944 provvide a sopprimere anche questo toponimo, senza attribuirne uno nuovo ma ricomprendendo il piazzale nella generica definizione di “parco comunale”. Successivamente, l’area fu intitolata all’architetto Oriolo Frezzotti, autore del monumento ai caduti che si trova al centro del largo. Nel 2024, però, s’è assistito ad un nuovo avvicendamento onomastico: l’area è stata infatti dedicata al primo sindaco di Latina, Fernando Bassoli.
 
Mussolini (Viale)
Rione Littoria (R0), Rione Frezzotti (R1), Rione Piccarello (R2), Rione Prampolini (R3), Rione Goretti (R4) Rione Campo Boario (R7)
Area rinominata: si tratta della circonvallazione, costituita dai VIALI XVIII DICEMBRE, XXIV MAGGIO, DELLO STATUTO, XXI APRILE, ALFONSO LAMARMORA e VITTORIO VENETO e da PIAZZALE GORIZIA e PIAZZALE NATALE PRAMPOLINI.
L’odonimo – istituito con delibera podestarile n. 3/1932 – ricordava Benito Mussolini (1883-1945), il dittatore italiano che fu fondatore e capo del Partito Nazionale Fascista ed a cui si deve l’impulso dei lavori che hanno portato alla bonifica delle Paludi Pontine ed alla nascita del primo nucleo di Littoria.
L’intera circonvallazione ebbe questo nome fino a quando Mussolini stesso ordinò che non gli venissero intitolati luoghi pubblici: egli stabilì, invece, che tutti i suddetti luoghi avrebbero dovuto essere intitolati a date importanti della storia d'Italia e del regime fascista. La delibera del Podestà 8/1935 attribuì, dunque, all’arteria che delimita il centro storico il nome di Viale XVIII Dicembre, che ancora oggi sopravvive in parte (agli altri tratti della circonvallazione sono stati dati, nel tempo, altri nomi).
 
Muzio Scevola (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da prima di Via dei Gracchi a dopo Via Coriolano.
La via ricorda l’eroe leggendario romano Quinto Muzio Cordo Scevola. Egli fu incaricato dal Senato romano di uccidere il re etrusco Porsenna, ma sbagliò bersaglio e venne catturato. Per dimostrare il proprio coraggio al re nemico, si bruciò la mano destra, che aveva ucciso l’uomo sbagliato, mettendola su di un braciere acceso: Porsenna, impressionato, lo liberò ed iniziò delle trattative di pace con Roma.
 
 
L HOME INDICE N