TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

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DOCUMENTI CONTATTI
 
 
S
 
Saba, Umberto (Via)
Borgo San Michele
Va da Strada Migliara 43 a Via Giovannino Guareschi ed oltre.
La via ricorda il poeta triestino Umberto Saba (1883-1957), pseudonimo di Umberto Poli. Egli scrisse molte poesie, raccolte poi nel Canzoniere, in cui rifiutava il verso libero nato nel ‘900 e si rifaceva alle strutture ed agli stili ottocenteschi. Scrisse anche un romanzo autobiografico, Ernesto, rimasto incompiuto.
In precedenza, prima cioè che la toponomastica dei Borghi venisse rivisitata profondamente negli anni ‘90, la via si chiamava Strada della Quaglia.
 
Sabaudia (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Aprilia a Via Cisterna.
La via ricorda il comune in Provincia di Latina, fondato nel 1933 durante la Bonifica Pontina e così battezzato in onore della famiglia reale. La città è oggi sede del Parco Nazionale del Circeo, ed è una delle più famose destinazioni turistiche italiane, anche per le sue spiagge.
 
Sabelli (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Viale dei Volsci a Via degli Elleni.
L’odonimo ricorda un’antica popolazione dell’Abruzzo, appartenente alla stirpe dei Sanniti, coi quali vengono spesso identificati.
 
Sabini (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via dei Cappuccini senza uscita.
La via è intitolata ad un’antica popolazione italica, che abitava l’attuale provincia di Rieti, il cui centro più rilevante era Cures Sabini. Furono sconfitti dai Romani nel 290 a.C. e furono da questi assimilati nel giro di pochi anni.
 
Sabotino (Strada)
Borgo Sabotino, Cicerchia, Farneto, Borgo Piave
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina alla Rotatoria Giorgio Almirante.
La strada ha questo nome poiché collega Borgo Piave a Borgo Sabotino. Quest’ultimo a sua volta deve il nome al Monte Sabotino, che oggi si trova al confine tra l’Italia e la Slovenia e che fu teatro di alcuni combattimenti nella I Guerra Mondiale.
 
Sacco (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Area non più esistente: andava da Via Carlo Romagnoli a Via Mincio ed oltre.
La via ricordava il Sacco, chiamato anche Tolero, fiume del Lazio che scorre nelle province di Roma e Frosinone. Esso nasce presso Capranica Prenestina e, dopo un percorso di circa 90 chilometri, sfocia nel fiume Liri all’altezza di Arce.
La via è stata demolita con la costruzione dell’ultimo tratto di Viale Le Corbusier (l’attuale Via Vittorio Cervone).
 
Saffi, Aurelio (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Piazzale Gorizia a Corso della Repubblica.
Il forlivese Aurelio Saffi (1819-1890) fu un politico e patriota italiano. Egli fu un acceso seguace di Mazzini, ed insieme a lui ed a Carlo Armellini fu triumviro della Repubblica Romana tra il 1848 ed il 1849. Fu successivamente eletto alla Camera dei Deputati del Regno d’Italia.
La via ha ricevuto questo nome nel Dopoguerra, con la delibera di Consiglio 10/1951: precedentemente era stata intitolata a Don Bosco e poi, per un paio d’anni, ai Fratelli Bandiera. Inoltre, per breve tempo, il patriota romagnolo è stato ricordato anche da un’altra via di Latina:
Saffi, Aurelio (Via)
Rione Littoria (R0)
Area non più esistente: è stata assorbita da PIAZZALE DEI BONIFICATORI.
La delibera di Giunta n. 2-1/1944 aveva dedicato a Saffi la breve via ubicata dietro le Poste, che congiunge l’odierno Piazzale Agnolo Mazzoni con Via Duca del Mare, in sostituzione del vecchio toponimo – Via XVIII Novembre, data delle sanzioni inflitte all’Italia per l’invasione dell’Etiopia – politicamente troppo marcato. Quando, però, la denominazione di Aurelio Saffi è stata spostata, la via in questione non ha ricevuto un nuovo nome, finendo incorporata in Piazzale dei Bonificatori.
 
Salento (Via)
Lottizzazione Agora
Area rinominata: ora si chiama VIA GIORGIO COCCHI.
Il Salento è una regione della Puglia meridionale, che costituisce la “punta” estrema del tacco d’Italia e corrisponde alle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Alla via è stato cambiato nome con la delibera di Giunta 2308/1996.
 
Salici (Via dei)
Latina Scalo
Va da Via del Murillo al Comune di Sermoneta, dove diventa Via Carrara.
Il toponimo ricorda i salici, degli alberi appartenenti alla famiglia delle Salicacee di cui esistono oltre 300 specie. Il tipo di salice più conosciuto è il salice piangente, così chiamato per la forma discendente della sua chioma.
In precedenza costituiva un tratto di Strada Carrara.
 
Salieri, Antonio (Piazzale)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Si trova tra Via Giovanni Battista Pergolesi e Via Antonio Caldara.
Questo grande piazzale ricorda il compositore veneto Antonio Salieri (1750-1825). Egli è oggi conosciuto, più che per la sua musica, per la sua rivalità col musicista austriaco Mozart; tanto che, secondo alcuni, Salieri l’avrebbe addirittura avvelenato per invidia (tuttavia gli storici smentiscono queste voci poichè Salieri era, all’epoca, molto più apprezzato di Mozart, ed una tale invidia sarebbe stata immotivata). Salieri compose circa 40 opere, tra cui Armida, Le Danaidi, Prima la musica e poi le parole ed Il mondo alla rovescia.
Il piazzale è stato intitolato con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Salina (Via)
Foce Verde
Va da Strada Tremiti senza uscita.
Salina è un'isola in Provincia di Messina, appartenente alle Isole Eolie. Anticamente essa era chiamata Dìdime, che in greco vuol dire "gemella", per via dei due vulcani presenti sull'isola. Il nome attuale invece viene da un piccolo lago da cui, nell’antichità, si estraeva il sale.
 
Sallustio (Via)
Borgo Carso
Va da Via Appiano a Piazza Giovanni Stefanato.
La via è dedicata allo storico latino Gaio Sallustio Crispo (86 a.C.-34 a.C.). Egli, dopo aver intrapreso la carriera politica con scarsissimo successo, iniziò a scrivere opere storiche che, in breve tempo, lo fecero diventare famoso. Tra queste vanno ricordate La congiura di Catilina, le Storie ed il Bellum Iugurthinum.
Fino agli anni ‘90 la via costituiva un tratto di Strada Campominore.
 
Salso (Via)
Rione torre La Felce (R5)
Va da Via Adda senza uscita.
La via ricorda il Salso, fiume siciliano detto anche Imera Meridionale, che coi suoi 144 chilometri si conquista il primato di fiume più lungo della Sicilia. Esso nasce dal Pizzo Catarineci, nella catena delle Madonie, e sfocia nel Mar Mediterraneo nei pressi della città di Licata.
 
Saltarin, Rinaldo (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Filippo Ferrazza a Via Emerico Bolognini ed oltre.
L’intitolazione ricorda il pittore Rinaldo Saltarin (1893-1969). Egli ha dipinto numerose opere sull'Agro Pontino e sulla città di Latina, come Mercatino e La Casa del contadino.
La via, fino agli anni ‘90, ha avuto il nome di Strada della Triglia.
 
Salvemini, Gaetano (Via)
Borgo Piave
Va da Strada della Chiesuola a Strada Acque Alte.
Gaetano Salvemini (1873-1957) è stato uno storico e giornalista italiano, autore del saggio La politica estera dell'Italia dal 1870 al 1914.
 
Sammartini, Giovanni Battista (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Adriano Banchieri alla medesima.
La via ricorda il milanese Giovanni Battista Sammartini (1700-1775), che fu un compositore ed organista noto per alcune opere liriche, come Memet, Agrippina moglie di Tiberio e L’ambizione superata dalla virtù. Compose anche molte musiche sacre.
 
San Benedetto (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Compresa tra Via Cesare Battisti, Via Emanuele Filiberto, Via Augusto Murri e Via Cavalieri di Vittorio Veneto.
Il nome di questo grande parcheggio ricorda la chiesa del vecchio ospedale, demolita nel 1987, che era appunto dedicata a San Benedetto. Essa fu praticamente la prima chiesa della città, essendo stata costruita per gli abitanti del primissimo insediamento di Cancello del Quadrato.
La piazza è popolarmente detta anche Piazza dell’Ospedale Vecchio, proprio in ricordo di quest’antica struttura, nata nel 1923 come semplice infermeria e stazione antimalarica e poi ampliata negli anni ‘30. Nel 1964, con la costruzione del nuovo Ospedale Santa Maria Goretti, negli edificî del vecchio ospedale si insediò il Liceo Scientifico G.B. Grassi, fino al 1987, quando tutto venne demolito per lasciare spazio alla piazza.
 
San Carlo da Sezze (Via)
Rione Goretti (R4), Rione Campo Boario (R7)
Va da Viale Giulio Cesare a Via Giuliano Carturan.
La via ricorda il frate francescano Giancarlo Marchionne (1613-1670), originario di Sezze, di cui è patrono. Egli fu anche un letterato molto attivo e scrisse varie opere, soprattutto di argomento teologico. Fu beatificato nel 1882 e santificato nel 1959.
In origine, si chiamava Via di Campo Boario.
 
San Dalmazzo (Largo)
Quartiere Italia (Q1)
Si trova lungo Viale Walter Tobagi.
Questo modesto parcheggio ricorda Borgo San Dalmazzo, un paesino in Provincia di Cuneo, un tempo noto come Pedona, dove ebbe sede, tra il 1943 ed il 1944, un campo di concentramento per gli ebrei.
 
San Francesco (Piazza)
Denominazione non ufficiale, vedi PIAZZALE TRIESTE.
 
San Francesco d'Assisi (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini a Strada Tor Tre Ponti.
La via ricorda la vicina chiesa di San Francesco (che si trova però su Via dei Cappuccini). Questa chiesa, costruita nel 1967, è la sede dell’ordine francescano a Latina.
 
San Giuseppe (Piazza)
Latina Scalo
Si trova lungo Viale delle Industrie.
La piazza deve il proprio nome alla chiesa di San Giuseppe Lavoratore, costruita nel 1947, che qui si trova.
 
San Lidano d'Antena (Largo)
Borgo Montello-Le Ferriere
Area rinominata: si tratta dell'attuale LARGO SANTE COSIMI.
Il parcheggio del campo sportivo di Borgo Montello era intitolato all’abate abruzzese San Lidano d’Antena (1026-1118), patrono di Sezze dal 1606. Egli faceva parte dell’ordine dei benedettini e può ritenersi uno dei pionieri della bonifica delle Paludi Pontine: infatti risanò un piccolo territorio ai piedi dei Monti Lepini, dove costruì un monastero dedicato a Santa Cecilia, nella località oggi nota come Archi di San Lidano.
A seguito di una raccolta di firme, il largo è stato rinominato in memoria del giovane Sante Cosimi con delibera di Consiglio n. 28 del 2021. Benché la delibera indichi che l’area intitolata si trova tra il campo sportivo e “Strada San Lidano d’Antena” (che non esiste), nella planimetria allegata è evidenziato con chiarezza che la nuova denominazione riguarda l’intero largo e cancella, di conseguenza, il toponimo precedente riferito al santo patrono di Sezze.
 
San Marco (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Sta tra Corso della Repubblica, Via Padre Reginaldo Giuliani e Via Sisto V.
La piazza prende nome dalla cattedrale di San Marco, che vi si affaccia. Essa è uno degli edificî storici più importanti di Latina: fu costruita su progetto di Oriolo Frezzotti nel 1933, un anno dopo la fondazione della città, e venne dedicata al santo patrono di Venezia, in omaggio alle famiglie dei bonificatori veneti.
Il nome è stato attribuito dalla delibera di Giunta 2-1/1944: il toponimo precedente era Piazza Savoia.
 
San Marino (Viale)
Lottizzazione Agora, Quartiere Persicara (Q3)
Va da Viale Giorgio De Chirico alla Rotatoria Alessandro Mammucari.
Il toponimo ricorda la Serenissima Repubblica di San Marino, uno degli Stati più piccoli al mondo, situato nella penisola italiana al confine tra Marche ed Emilia-Romagna. La valuta corrente è l’euro, ma a fini collezionistici viene coniato anche il cosiddetto scudo sammarinese.
 
San Michele Arcangelo (Piazza)
Borgo San Michele
Si trova lungo Strada Migliara 43.
Il toponimo ricorda il patrono di Borgo San Michele (che però prende nome dal monte della Venezia Giulia su cui si combatterono alcune battaglie durante la I Guerra Mondiale). Curiosamente la piazza non si trova, come ci si potrebbe aspettare, dinanzi alla chiesa, anch’essa dedicata al santo: la piazza della chiesa è dedicata al dottor Vito Fabiano, mentre Piazza San Michele Arcangelo è un giardinetto che si trova qualche centinaio di metri dietro la chiesa.
 
San Paolo Apostolo (Piazza)
Borgo Faiti
Sta tra Via dei Conti d’Aquino e Via Foro Appio.
Il toponimo ricorda il santo originario di Tarso, che evangelizzò i pagani del medio oriente e che per questo fu detto “apostolo dei gentili” (gentili era un sinonimo di “pagani”). San Paolo è una figura importantissima per Borgo Faiti, poiché negli Atti degli Apostoli è scritto ch’egli soggiornò brevemente nell’antico villaggio di Foro Appio, proprio dove oggi sorge il borgo.
 
San Tommaso d'Aquino (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Isonzo a Via Aprilia.
L’odonimo ricorda il frate domenicano Tommaso d'Aquino (1225-1274), che fu autore di varie opere teologiche (come la Summa Theologica e la Summa contra Gentiles) e che perciò è indicato dalla Chiesa cattolica col titolo di “Dottore della Chiesa”.
 
Sandolara (Strada della)
Rione Piccarello (R2)
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini senza uscita.
La Sandolara, o Sandalara, è un torrente affluente del Mazzocchio, situato nel territorio di Sezze. Il nome le viene dal fatto che vi potevano scorrere i “sandali”, delle imbarcazioni piatte molto usate per gli spostamenti in palude.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Sani, Angelo (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Franco Faggiana senza uscita.
La via ricorda il geometra Angelo Sani, che nel ‘700 fu incaricato da papa Pio VI di sovrintendere ai lavori di bonifica delle Paludi Pontine. Egli scrisse anche un’accurata relazione sulla situazione del territorio e sulla fattibilità dei lavori, la Relazione dell’accesso alle Paludi Pontine, seguita dal trattato Maniera di disseccare le Paludi Pontine. Sani era, inoltre, un valente cartografo e la sua carta delle Paludi fu fondamentale per lo svolgimento dei lavori.
 
Sanniti (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via Don Carlo Torello senza uscita.
I Sanniti furono un’antica popolazione italica che abitava la parte centrale e meridionale dell’Italia, e da cui discesero varie altre famose popolazioni, alcune ricordate dalle denominazioni stradali circostanti; ad esempio i Sabini, i Marsi, i Volsci e gli Osci.
 
Sant'Agostino (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Va da Via del Lido a Via Garigliano.
Sant'Agostino (354-430) fu un filosofo algerino. Egli narrò la sua vita nel libro Le Confessioni e scrisse anche diversi trattati e sermoni per commentare la Bibbia. Tra queste opere dottrinali, che gli valsero il titolo di “Dottore della Chiesa”, spicca La Città di Dio dove il conflitto fra bene e male è il protagonista.
La strada ricevette questo nome poiché vi si trova l’oratorio di San Massimo, gestito dai padri agostiniani della chiesa di Santa Rita. In precedenza però era un tratto di Via del Lido, ed al religioso-filosofo era dedicata un’altra via di minore importanza, ossia:
Sant'Agostino (Via)
Rione Isonzo (R6)
Area rinominata: ora si chiama STRADA PRIVATA BORTOLO TERZARIOL.
 
Sant'Antonio (Strada di)
Borgo Piave
Va da Strada Caporicciotto senza uscita.
L’odonimo ricorda un casale ed un laghetto che un tempo si trovavano nei dintorni di Borgo Bainsizza. Il lago, ch’è stato interrato negli anni ‘70, era utilizzato come vivaio di pesci e vi si praticava la pesca sportiva. Esiste oggi un Fosso di Sant’Antonio, sempre nelle vicinanze di Borgo Bainsizza.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Santa Chiara (Largo)
Rione Piccarello (R2)
Si trova tra Via dei Romani e Via degli Osci.
Il largo prospiciente alla nuova chiesa di Santa Chiara (costruita nel 2018) riprende il nome del grande edificio religioso. Il nome si riferisce alla religiosa italiana Chiara degli Scifi (1193-1253), che fu una fedele seguace di San Francesco d’Assisi e gli fornì un prezioso aiuto nella sua missione. Ella fondò l’ordine delle monache clarisse e fu canonizzata nel 1255: è santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni.
L'intitolazione è stata disposta con la delibera di Consiglio n. 99 del 2018.
 
Santa Croce (Strada)
Borgo Carso, Borgo Podgora
Va da Via Appia a Via Don Giuseppe Caselli.
La denominazione ricorda il Casale Santa Croce, che si trovava lungo la strada al tempo della bonifica.
 
Santa Fecitola (Strada)
Santa Fecitola
Va da Strada delle Congiunte Sinistre a Strada del Fosso.
La denominazione è la storpiatura popolare, derivante dal dialetto sezzese, del nome di una vicina tenuta, la Riserva di Santa Felicita. È un toponimo di origine antica, ma è ben radicata in alcuni la convinzione che si tratti di un nome di nascita recente, dovuto all’errore di scrittura o di comprensione di un non meglio identificato “funzionario” o “geometra del comune”.
 
Santa Maria (Strada)
Acciarella-Valmontorio, Borgo Santa Maria
Va da Strada Macchia Grande all'incrocio tra Strada Valmontorio, Strada Foglino e Strada Acciarella.
La strada ha questo nome perchè conduce a Borgo Santa Maria: questa piccola frazione, l’ultimo “borgo” in ordine di nascita, deve il nome alla chiesa attorno alla quale si è sviluppato, Santa Maria della Letizia.
Precedentemente la strada era anche nota con le denominazioni di Strada del Moscarello e Strada di Gnif Gnaf.
 
Santa Maria Goretti (Piazza)
Rione Littoria (R0), Rione Goretti (R4)
Si trova tra Via Ciro Menotti, Via Aurelio Saffi, Via Montesanto e Viale XVIII Dicembre.
Questa piazza pedonale si trova di fronte alla chiesa dedicata a Santa Maria Goretti, ed entrambe ricordano nel loro nome la santa patrona di Latina. Santa Maria Goretti (1890-1902) fu uccisa a soli 12 anni da un vicino di casa durante un tentativo di stupro nei pressi di Conca (l’attuale Borgo Montello): da allora, soprattutto in virtù del perdono concesso al suo assassino, la devozione verso la giovane crebbe sempre di più. Ella fu beatificata nel 1935 e fu poi canonizzata nel 1950.
 
Santi Pietro e Paolo (Piazzale)
Quartiere Europa (Q2)
Si trova lungo Via Londra.
Su questo piccolo parcheggio si apre il cancello d’ingresso della chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Essa fu costruita nel 1971, ricavandola dalla stalla in disuso di un podere, ed era dedicata al solo San Paolo.. Fu poi dedicata ad entrambi i santi nel 1986, quando si iniziò la costruzione del nuovo edificio.
 
Santo Stefano (Strada)
Foce Verde
Va da Strada Lungomare senza uscita.
L’odonimo ricorda l’isola dell’Arcipelago Pontino, facente parte del Comune di Ventotene, che anticamente era chiamata anche Partenope, Borca e Palmosa. L’isola è famosa soprattutto per il carcere di massima sicurezza che fu attivo dal 1795 al 1965 e che, durante il Ventennio, ospitò numerosi prigionieri politici.
La strada è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Santoro, Don Andrea (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Isonzo senza uscita.
La via ricorda il religioso privernese Don Andrea Santoro (1945-2006). Egli fu missionario nella città di Trebisonda, in Turchia, dal 2003 al 2006, quando morì ucciso a colpi di pistola da un integralista islamico.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Sanzio, Raffaello (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Viale Michelangelo Buonarroti a Viale Cesare Augusto.
Raffaello Sanzio (1483-1520) fu un pittore italiano, detto anche “l’Urbinate” dal suo luogo di nascita. Egli fu uno degli artisti più rappresentativi del Rinascimento. Tra i numerosi dipinti che realizzò, i più famosi sono Madonna col Bambino, Ritratto di Agnolo Doni, Sposalizio della Vergine, Madonna del cardellino, Deposizione Borghese, La scuola di Atene ed il Ritratto di Giulio II. Fu attivo anche in architettura e lavorò alla realizzazione della Basilica di San Pietro.
Il toponimo è stato istituito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Saraceno (Strada del)
Borgo Piave, Saraceno
Va da Strada della Chiesuola a Strada delle Congiunte Destre.
L’odonimo ricorda il Collettore del Saraceno, un affluente del Collettore delle Acque Medie che scorre nelle vicinanze.
 
Sardegna (Via)
Lottizzazione Agora
Area chiusa al pubblico transito: andava da Via Lombardia a Via Sicilia.
La Sardegna è una regione insulare dell'Italia, situata nel Mar Tirreno. Il capoluogo è Cagliari, ed altre città di rilievo sono Carbonia, Oristano, Nuoro, Lanusei, Sassari, Villacidro ed Olbia.
La via è stata inclusa in una proprietà privata assieme a Via Sicilia e Via Friuli: oggi è praticamente un sentiero all'interno di un bosco.
 
Sardi (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via Don Carlo Torello a Via degli Ernici.
Il toponimo ricorda l'antica popolazione della Sardegna, caratterizzata dalle antichissime e misteriose origini, forse discendenti dalla civiltà minoica.
 
Sarno (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave senza uscita.
La via ricorda il Sarno, un fiume campano lungo 24 chilometri. Esso nasce nell’omonima città di Sarno, dal Monte Saro, e sfocia nel Mar Tirreno.
 
Sartorio, Giulio Aristide (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Isonzo a Via Ascanio Fenizi ed oltre.
Giulio Aristide Sartorio (1860-1932) è stato un pittore e scultore romano, autore di svariate opere sull'Agro Pontino come Malaria e Foro Appio. Egli è anche stato uno scrittore, autore di svariati saggî sulla pittura e di un poema intitolato Sibilla. Fu anche sceneggiatore e regista.
La via fino agli anni ‘90 si chiamava Strada della Sogliola.
 
Satrico (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Albiola a Via Guglielmo Marconi.
Satrico è un antico insediamento volsco in Provincia di Latina, le cui rovine si trovano nei pressi di Le Ferriere. Era sede di un importante tempio dedicato alla Mater Matuta, di cui restano oggi pochi resti.
Inizialmente, quando vennero edificate le prime palazzine, la via si chiamava Strada Privata Danesin, dal nome della famiglia proprietaria del terreno.
 
Satta, Sebastiano (Via)
Borgo San Michele
Va da Strada Capograssa senza uscita.
Sebastiano Satta (1867-1914) è stato un poeta e giornalista nuorese. Abbandonata l’attività forense dopo esser stato colpito ancor giovane da un’improvvisa paralisi, realizzò varie raccolte di poesie in lingua sarda, come Canti barbaricini, Versi ribelli e Muttos, divenendo una delle più rilevanti figure letterarie della Sardegna.
 
Saturno (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via del Pantanaccio senza uscita.
L’odonimo ricorda Saturno, il sesto pianeta del sistema solare, famoso per i voluminosi anelli di ghiaccio e polvere che lo circondano. Esso ha ben 88 satelliti, di cui il più importante è Titano.
 
Saulo (Via)
Borgo Faiti
Area rinominata: ora si chiama VIA DEI CONTI D'AQUINO.
Come tutte le denominazioni stradali di Borgo Faiti, anche questa aveva a che fare con la figura di San Paolo: infatti Saulo è il nome ebraico originale del santo, che lo cambiò dopo la conversione al cristianesimo.
L’odonimo è stato però soppresso negli anni ‘90, quando gli amministratori comunali decisero di revisionare completamente la toponomastica dei Borghi di Latina, spesso con esiti poco rispettosi della storia e delle tradizioni locali (come in questo caso).
 
Sauro, Nazario (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Viale XXI Aprile a Via Leone Zeppieri.
La via è intitolata al Tenente di Vascello Nazario Sauro (1880-1916), uno dei maggiori esponenti del movimento irredentista istriano. Egli fu impiccato dall’esercito austriaco per alto tradimento, dopo aver cercato di portare a termine un sabotaggio a Fiume.
Al tempo della fondazione di Littoria, la delibera podestarile 3/1932 aveva intitolato al patriota istriano il tratto stradale oggi corrispondente a Via Fabio Filzi, ma con la progettazione del parco cittadino ed il cambiamento del piano regolatore, la denominazione si era di fatto estesa all’intera strada che circondava i giardini. La delibera del Podestà 620/1938 – che mirava al riordino ed alla revisione completa della toponomastica – la suddivise, per maggior praticità, in più tratti con nomi a sé stanti, intitolando Via Silvio Pellico, Via Tito Speri ed appunto Via Fabio Filzi. Il nome di Nazario Sauro, così, rimase ad indicare la strada parallela di Via Filzi.
 
Savinio, Alberto (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Gerardo Dottori senza uscita.
Alberto Savinio (1891-1952), pseudonimo di Andrea De Chirico, è stato un pittore, scrittore e compositore italiano. Egli dipinse svariati quadri sulla scia del fratello Giorgio (come La sposa fedele, Atlante, Orfeo e Sodoma). Egli è stato, però, più apprezzato come scrittore, grazie ad opere come Achille innamorato e Tragedia dell'infanzia. Fu anche musicista e compose diversi balletti.
Fino agli anni ‘80 la via era dedicata alla città di Livorno.
 
Savoia (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: ora PIAZZA SAN MARCO.
La denominazione, cambiata nel 1946 con la fine della monarchia, intendeva celebrare l’allora famiglia reale italiana. La dinastia dei Savoia, una delle più antiche d’Europa, ebbe il suo capostipite in Umberto I Biancamano, morto nel 1048, e governò per secoli la regione francese da cui aveva preso il nome e parte dell’Italia settentrionale. Dopo l’unificazione italiana, la famiglia regnò sulla penisola dal 1861 al 1946.
La piazza ha avuto questo nome dal 1932 – quando la delibera n. 3 istituì il toponimo – al 1944: nel settembre di quell’anno, infatti, la delibera di Giunta 2-1/1944 cancellò buona parte delle denominazioni riferite alla monarchia e sostituì questa in particolare con il nome che ancor oggi la connota.
 
Savoia, Caio (Via)
Borgo Sabotino
Va da Strada Alta senza uscita.
La via è dedicata all’ingegnere mantovano Caio Savoia, che fu direttore tecnico dell’O.N.C. ed ideò i progetti di molti centri abitati fondati durante il Ventennio, tra cui Marina di Ginosa e la borgata di Montegrosso, presso Andria. Egli fu anche, assieme ad Oriolo Frezzotti, l’autore del piano regolatore di Littoria.
Originariamente, il toponimo era stato attribuito ad un’altra via di Borgo Sabotino:
Savoia, Caio (Via)
Borgo Sabotino
Area rinominata: ora è un tratto di VIA DON VINCENZO ONORATI.
Si trattava della strada che conduce alle scuole del borgo, che successivamente alla morte di Don Onorati nel 1989 venne a lui intitolata assieme alla via che costituiva la prosecuzione di Via Caio Savoia, l’allora Via Enrico Nasi.
 
Scalmo (Strada dello)
Capoportiere
Va da Strada del Fiocco a Strada della Randa.
Lo scalmo è una protuberanza metallica che si trova sulle barche e che serve per appoggiare i remi.
L'odonimo è stato attribuito dalla delibera di Consiglio 97/2008.
 
Scaravelli, Lucia (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Piazzale Donatori di Sangue all’incrocio tra Via Giotto, Via Aprilia e Via Achille Porfiri.
Questa via ricorda una benemerita educatrice latinense, che fu maestra a Borgo Podgora dal 1928 al 1933 e che, in seguito, fu la prima maestra di Littoria.
La via, intitolata nel 1996 con la delibera di Giunta numero 2308, era in precedenza un tratto di Via Antonio Canova.
 
Scarfoglio, Edoardo (Via)
Borgo Piave
Va da Via Fedele Albanese senza uscita.
Edoardo Scarfoglio (1860-1917) è stato un giornalista italiano, di origini abruzzesi, che assieme alla moglie Matilde Serao fondò il quotidiano napoletano Il Mattino. Egli scrisse anche resoconti di alcuni dei suoi moltissimi viaggî (come Viaggio in Abissinia, pubblicato postumo).
 
Scarlatti, Alessandro (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via del Lido a Via Gian Francesco Malipiero.
Il palermitano Alessandro Scarlatti (1660-1725) fu un compositore barocco, considerato tra i fondatori della scuola musicale napoletana. Egli fu uno dei compositori più apprezzati della sua epoca, e compose molte opere liriche come Analinda, Il Ceccobimbi, Griselda, Tigrane, Clearco in Negroponte ed Il trionfo dell’onore.
Il primo tratto della via costituiva, assieme ad una parte di Via Alessandro Stradella, un tratto di Strada Lunga, prima che questa venisse frammentata a seguito della costruzione dei quartieri Nuova Latina e Nascosa.
 
Schiazza (Strada)
Farneto
Va da Strada Sabotino senza uscita.
La Schiazza è un importante canale di bonifica che nasce in località Ponte Corradini e sfocia dopo 15 chilometri nella Linea Pio.
 
Scipione l'Africano (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Giulio Cesare a Via Silla.
L’odonimo ricorda il condottiero romano Publio Cornelio Scipione (235 a.C.-183 a.C.) che venne detto Africano dopo aver sconfitto il sovrano cartaginese Annibale a Zama, determinando la fine della II Guerra Punica. Prima di allora, egli aveva già combattuto valorosamente contro i Cartaginesi in Spagna.
In origine, la via s’incrociava con Via Tiberio e proseguiva per qualche metro finendo in un prato. Dal 2012 però, con la costruzione di alcuni condominî e del prolungamento di Via Silla, la strada non è più senza uscita.
 
Scirocco (Pontile)
Fogliano
Area non più esistente: si trovava lungo Strada del Mare.
Lo scirocco è un vento caldo che, nella rosa dei venti, soffia da sud-est. Esso deve il proprio nome alla Siria, regione da cui si dice che tale vento abbia origine.
Era un piccolo approdo di legno, dove attraccavano i pescatori di Rio Martino. È stato smantellato nel 2014.
 
Scopeto (Strada dello)
Borgo Bainsizza
Va da Strada Piano Rosso a Piazza Mario Musco.
La strada ricorda la presenza nelle vicinanze, prima della bonifica, di uno scopeto, ossia di un terreno caratterizzato da piante di scopa e da altri arbusti simili.
 
Scrivia (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave a Via Amerigo Vespucci.
L’odonimo ricorda il fiume dell’Italia settentrionale, che nasce a Montoggio, in Liguria, dall’unione di più torrenti, e sfocia nel Po dopo aver attraversato il Piemonte e la Lombardia. Lo Scrivia è lungo 117 chilometri.
 
Scuole (Via delle)
Latina Scalo
Va da Viale della Stazione a Via dei Gerani ed oltre.
La via ha questo nome poiché conduce alle scuole elementari di Latina Scalo, dedicate a Camillo Caetani.
 
Secchia (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave senza uscita.
La Secchia è un fiume lungo 172 chilometri, che nasce dall'Alpe di Succiso, presso il paese di Collagna, e sfocia nel Po dopo aver bagnato i territorî di Emilia-Romagna e Lombardia.
 
Segantini, Giovanni (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Amedeo Modigliani senza uscita.
Giovanni Segantini (1858-1899) fu un pittore italiano, nativo del Trentino. Egli fu un esponente di spicco della corrente del Divisionismo, e sue famose opere sono La natura, L’angelo della vita, Savognino d’inverno e Le due madri.
 
Segheria (Strada della)
Argilla-Malconsiglio
Va da Via Isonzo alla Strada Regionale 148 Pontina.
La denominazione ricorda la presenza di una segheria nelle vicinanze, al tempo della bonifica.
 
Selcella (Strada della)
Borgo San Michele
Va da Strada Migliara 45 senza uscita.
La strada ricorda un canale di bonifica che nasce nel territorio di Sezze e sfocia nel fiume Ufente, in località Mazzocchio.
 
Sele (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale John Fitzgerald Kennedy senza uscita.
Il Sele è un fiume della Campania che nasce dal Monte Paflagone, nei pressi di Caposele, e sfocia nel Mar Tirreno, dopo un percorso di 64 chilometri di lunghezza.
Fino ai primi anni 2000, Via Sele arrivava fino a Via Bruxelles, facendo un percorso a L: tuttavia, l'ultimo tratto è stato in seguito recintato, ed essendo sterrato è diventato ben presto un prato incolto.
 
Selene (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Strada Epitaffio a Via Cerere ed oltre.
Il toponimo si riferisce alla divinità greca della Luna, figlia di Iperione e Teia e sorella del Sole e dell’Aurora. Ella ebbe 50 figlî dall’amato Endimione, che poi fu condannato ad un sonno eterno dal geloso Zeus.
Fino al 2014 la via era senza uscita, ma poi è stato aperto un collegamento con Strada Pantanaccio: quest'ultimo ha assunto, nel 2019, il nome di Via Cerere.
 
Sellan, Anna (Via)
Borgo Grappa
Va da Strada Litoranea senza uscita.
Anna Sellan è stata la prima maestra di Borgo Grappa, ove insegnò per oltre 40 anni.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Selmo (Strada)
Acciarella-Valmontorio
Va da Strada Alta senza uscita.
Il toponimo ricorda il vicino Fosso di Sant'Elmo, nome poi contratto in Selmo. È un affluente dell'Astura, che nasce in località Nucleo Quadrato.
 
Senarco (Via)
Borgo Carso
Va da Strada Gialla senza uscita.
L’odonimo ricorda il commediografo greco Senarco (IV sec a.C.), delle cui opere ci restano pochissimi frammenti e qualche titolo.
La via, benché compaia su tutte le mappe cartacee e virtuali, in realtà è oggi parte del parcheggio di un ristorante.
 
Seneca (Piazzale)
Latina Scalo
Si trova tra Via Aristotele e Viale Marco Aurelio.
Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-65 d.C.) fu un filosofo latino, autore di trattati filosofici, come i Dialoghi, le Lettere a Lucilio, I trattati, Questioni naturali; ma scrisse anche alcune tragedie (come Tieste ed Ercole furente). Egli fu il precettore dell'imperatore Nerone: fu proprio quest'ultimo che lo costrinse al suicidio, poichè accusato di aver preso parte alla congiura dei Pisoni.
 
Senofane (Via)
Latina Scalo
Va da Via dei Salici a Via Simplicio ed oltre.
Senofane di Colofòne (570 a.C.-475 a.C.) fu un filosofo greco, di cui abbiamo pochissime notizie. Si sa che fu anche poeta e che scrisse dei lunghi poemi intitolati La fondazione di Colofone e La colonia di Elea.
 
Serao (Strada Privata)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Viale Nicolò Paganini alla Strada Regionale 148 Pontina.
La strada prende nome dal proprietario della rivendita di materassi Seranflex, che si trovava alla fine della strada e che nel 2010 è stata demolita dopo un lungo periodo di abbandono.
Nel 2016, con la travagliata costruzione del Centro Commerciale Globo, è stato aperto un collegamento con la Strada Regionale Pontina: prima la strada era senza uscita.
 
Serao, Matilde (Via)
Borgo Piave
Va da Strada della Chiesuola a Via Giorgio La Pira ed oltre.
La via ricorda la scrittrice e giornalista napoletana Matilde Serao (1856-1927). Ella è famosa per alcune opere di narrativa come Un'isterica in collegio, Vecenziella e La monaca e la casa chiusa; ma è ricordata soprattutto per esser stata la prima donna italiana a fondare un giornale: si tratta de Il Mattino, quotidiano con sede a Napoli creato assieme col marito Edoardo Scarfoglio.
Benché la strada abbia mutato nome, può ancora vedersi il cartello con la vecchia denominazione di Strada della Creta, mentre il nuovo toponimo non è in alcun modo segnalato.

Il cartello con la vecchia denominazione di Strada Creta, ancora al suo posto dopo anni dal cambiamento di nome.

 
 
Serchio (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave senza uscita.
Il Serchio è un fiume della Toscana, lungo 111 chilometri. Esso nasce dal Monte Sillano e sfocia nel Mar Ligure.
 
Sermoneta (Strada di)
Santa Fecitola
Area rinominata: ora STRADA TORRENUOVA.
La via aveva in origine questo nome poiché, anticamente, conduceva fino a Sermoneta.
 
Sermoneta (Via)
Rione Isonzo (R6)
Area non più esistente: andava da Via Fondi a Via Bassiano.
Questa via, ch’è stata demolita negli anni ‘70 per far spazio a Piazzale della Fiera, era dedicata al comune dei Monti Lepini in Provincia di Latina, famoso per il suo castello.
 
Serpieri, Arrigo (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Luigi Carlo Farini a Via Augusto Murri.
La via ricorda l'economista e politico (1877-1960) che fu sottosegretario ai lavori pubblici e ch’è considerato uno dei principali fautori della Bonifica Pontina. Promosse una legge (che da lui prende il nome) che favorì la trasformazione fondiaria e la bonifica integrale. La sua attività legislativa riguardò anche l’istruzione professionale degli agricoltori.
Questa breve strada, priva di numeri civici, è stata intitolata al professor Serpieri dalla delibera di Giunta 819/2001: prima era l’ultimo tratto di Via Guglielmo Oberdan.
 
Serra, Enrique (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via Arturo Tosi a Via Dante Ricci.
La via è dedicata al pittore catalano Enric Serra Auqué (1859-1918). Egli fu autore di numerosi dipinti raffiguranti le Paludi Pontine, tra cui spiccano Alba sulle Paludi Pontine, Paludi Pontine e Tramonto sulle Paludi Pontine.
 
Serratore, Michele (Piazzale)
Rione Prampolini (R3)
Si trova su Piazzale Natale Prampolini.
Michele Serratore (1907-2003) è stato il primo presidente provinciale del CONI e fu, inoltre, segretario della sezione latinense dell'Associazione Italiana Arbitri per oltre 50 anni. È stato insignito della Stella d'Oro al Merito Sportivo.
Il piazzale è stato intitolato con delibera di Consiglio 5/2008: precedentemente era una parte di Piazzale Natale Prampolini.
 
Sesia (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Saturnino Piattella senza uscita.
La via è dedicata al fiume piemontese lungo 138 chilometri, famoso per le gare di canoa che vi si svolgono. Esso nasce dal Monte Rosa e sfocia nel Po, dopo aver bagnato le province di Vercelli e Novara.
 
Sessano (Strada)
Borgo Podgora
Va da Strada Cerretelli senza uscita.
L’odonimo ricorda la Torre di Sessano, ora scomparsa, che diede il nome al Villaggio Operaio di Sessano, agglomerato che verrà poi conosciuto come Borgo Podgora. La torre prende a sua volta nome da un toponimo di origine più antica che, secondo alcuni, potrebbe derivare addirittura dall'antica città di Suessa Pometia.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5 del 2008, riprendendo una denominazione che era stata soppressa negli anni ‘90, e cioè:
Sessano (Strada)
Borgo Podgora
Area senza nome: va da Via Padre Agostino Gemelli senza uscita.
Negli anni ‘90, quando la giunta comunale si mise all’opera per “civilizzare” i Borghi cambiandone radicalmente la toponomastica, pensò bene di eliminare anche questa denominazione, benché storicamente importantissima. Tuttavia, la Commissione Toponomastica si dimenticò di trovare un nuovo nome per questa via, che oggi è una semplice traversa “segue numerazione” di Via Padre Agostino Gemelli.
 
Sesto Properzio (Via)
Rione Frezzotti (R1)
Va da Via Ovidio senza uscita.
Sesto Aurelio Properzio (67 a.C.-14 a.C.) fu un poeta romano, nativo di Assisi. I suoi componimenti, circa 90 poesie elegiache che raccontano soprattutto l’amore contrastato con la ricca Cinzia, sono raccolti nelle Elegie.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Settimio Severo (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Giuseppe Sirtori senza uscita.
La via ricorda Lucio Settimio Severo (146-211), il politico romano di origine libica che fu eletto imperatore dalle sue legioni nel 193. Dopo aver sconfitto i due pretendenti al trono Clodio Albino e Pescennio Nigro, sostenuti da parte dell'esercito, egli mantenne il potere fino alla morte, nel 211, e fu il fondatore della dinastia severiana, continuata dai figlî Caracalla e Geta.
 
Severini, Gino (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Largo Umberto Boccioni senza uscita.
La via ricorda il pittore umbro Gino Severini (1883-1966), esponente di spicco del movimento futurista. Nei suoi quadri egli immortalò soprattutto l'atmosfera dei locali da lui frequentati; famosi dipinti sono Ballerina in blu, Primavera a Montmartre e La danza del pampan al Monico.
 
Sezze (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Sabaudia a Via Don Luigi Sturzo.
La via è dedicata al paesino di Sezze, sui Monti Lepini, che una leggenda popolare vorrebbe fondato da Ercole. È noto per una sagra del carciofo che vi si tiene ogni aprile, che attira turisti da tutta la provincia.
 
Sgambati, Giovanni (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Ildebrando Pizzetti a Via Antonio Bazzini ed oltre.
La via ricorda il compositore romano Giovanni Sgambati (1841-1914), che fu anche direttore del “quintetto di Sua Maestà”. Egli debuttò a soli sette anni e scrisse in particolar modo musica sacra e composizioni per pianoforte.
 
Sicani (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via Don Carlo Torello senza uscita.
Questa breve strada ricorda un'antica popolazione della Sicilia, che secondo alcuni storici antichi era originaria della Spagna.
 
Sicilia (Via)
Lottizzazione Agora
Area chiusa al pubblico transito: andava da Via Lombardia a Via Sardegna.
La Sicilia è una regione insulare dell'Italia. Il capoluogo è Palermo, ed altre località importanti sono Trapani, Agrigento, Enna, Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta e Gela.
La via è esistita come tale solo fino agli anni ‘80, quando venne chiusa al transito ed inserita in un vasto bosco privato: oggi, assieme alle vecchie Via Sardegna e Via Friuli, è ridotta ad un sentiero che si snoda tra gli alberi.
 
Siciliano, Mario (Via)
Borgo Piave
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina alla medesima.
Questa parallela della Pontina ricorda il professor Mario Siciliano (1941-1998), benemerito preside dell’Istituto Agrario San Benedetto, che fu anche premiato dalla Presidenza della Repubblica per la sua attività scolastica.
La via ha ricevuto questa denominazione con la delibera di Giunta 474/2000, adottata a seguito di una petizione degli allievi della scuola.
 
Siciolante, Girolamo (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Isonzo a Via Giuseppe Verdi.
La via ricorda il pittore sermonetano Girolamo Siciolante (1521-1580). Egli realizzò soprattutto affreschi, molti dei quali sono ancor oggi presenti in moltissime chiese di Roma. La sua opera più famosa è L'incoronazione della Vergine, situata nella chiesa di San Michele a Sermoneta.
 
Siculi (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va da Piazza Aldo Moro a Via dei Messapi ed oltre.
La via è intitolata ad un’antica popolazione della Sicilia centro-orientale, le cui origini sono dibattute. Secondo molti autori antichi, erano originarî dell’Italia centrale, da dove furono scacciati ad opera degli Umbri e degli Opici.
 
Siena (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Area non più esistente: andava da Via Viterbo senza uscita.
Questa via, che ricordava il capoluogo di provincia toscano, la cui più grande attrazione è il Palio dei cavalli, è stata demolita negli anni ‘80 in occasione della costruzione del nuovo Quartiere Persicara. Il suo tratto iniziale è stato assorbito da Via Giovanni Segantini.
 
Signorini, Telemaco (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Viale Pablo Picasso a Via Silvestro Lega.
La via ricorda il pittore fiorentino Telemaco Signorini (1835-1901). Egli fu un importante membro della corrente dei Macchiaioli, ed è ricordato soprattutto per opere come Piazzetta di Settignano, La sala delle agitate, Sulle colline a Settignano, Bagno penale di Portoferraio e Leith.
 
Silla (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Tacito a Via Scipione l'Africano.
Lucio Cornelio Silla Felice (138 a.C.-78 a.C.) fu un generale romano. Esponente del partito aristocratico, riuscì, dopo un’aspra lotta con Caio Mario, a prendere il potere. Fu eletto dittatore nell'82 a.C., instaurando un duro regime fondato sulle liste di proscrizione (che mettevano al bando ogni oppositore, offrendo anche laute ricompense a chi li avesse uccisi) e sul rigido controllo dello Stato da parte del Senato romano. Si ritirò dalla vita politica nel 79 a.C., avvertendo l’insofferenza dei Romani al suo regime.
La via in origine era senza uscita, ma nel 2012, a seguito della costruzione di alcuni palazzi, è stata allungata fino a raggiungere Via Scipione l’Africano.
 
Silone, Ignazio (Via)
Borgo Piave
Va da Via Piave alla Strada Regionale 148 Pontina.
Ignazio Silone (1900-1978) è stato uno scrittore ed attivista politico abruzzese. Le sue opere più note sono Pane e vino, Fontamara e L’avventura di un povero cristiano (che adattò anche per il teatro). Scrisse anche alcuni saggî politici, come Uscita di sicurezza e La scuola dei dittatori. Egli era membro del Partito Socialista Italiano, ma fu sempre abbastanza critico nei confronti dell’ideologia comunista.
 
Silvestrelli, Giulio (Via)
Borgo Isonzo
Va da Via Franco Faggiana senza uscita.
La via ricorda lo storico romano Giulio Silvestrelli (1853-1938), la cui opera maggiore è Città, castelli e terre della Regione Romana, che contiene numerose notizie storiche sulle Paludi Pontine.
 
Silvestri, Virgilio (Largo)
Rione Littoria (R0)
Si trova tra Viale delle Medaglie d'Oro, Via Silvio Pellico, Via Altiero Spinelli e Via Tito Speri.
Silvestri, Virgilio (Strada)
Borgo Sabotino
Va da Strada Le Vetiche senza uscita.
Sia la strada che il largo, situati in luoghi molto distanti tra loro, ricordano il genzanese Virgilio Silvestri (1891-1984), distintosi come bersagliere ardito durante la I Guerra Mondiale e più volte decorato al Valor Militare. Egli partecipò anche ai lavori della Bonifica Pontina ed è stato il fondatore del ristorante Impero, in Piazza della Libertà, il primo ristorante dell’allora Littoria.
Il largo è stato intitolato con delibera di Giunta 680/2001, in occasione dell’inaugurazione del monumento al Bersagliere in Piazza Roma e dell’intitolazione di un piazzale al bersagliere Ardigò Finestra. L’intitolazione fu richiesta al Comune dalla figlia Iris Silvestri, con una lettera del 24 febbraio 2001. La strada invece ha ricevuto questa denominazione con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Simeto (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Adda senza uscita.
Il Simeto è un fiume della Sicilia, di lunghezza pari a 113 chilometri. Esso nasce dall’unione di alcuni torrenti, alle falde dei Monti Nebrodi, e muore nel Mar Ionio, poco a sud di Catania.
 
Simplicio (Via)
Latina Scalo
Va da Via Senofane a Via Zenone di Elea ed oltre.
L’odonimo ricorda il filosofo greco Simplicio (490-560), che fu anche matematico e si dedicò in particolare allo studio della geometria. Egli scrisse anche alcuni commentarî alle opere dei suoi maestri.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Sinni (Via)
Borgo Piave
Va da Via Piave senza uscita.
Il Sinni è un fiume della Basilicata, lungo 94 chilometri. Esso nasce dal Monte Papa, nell’Appennino Lucano, e sfocia nel Mar Ionio.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Sirio (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via Mercurio senza uscita.
La via è dedicata alla stella Sirio, detta anche Stella del Cane, il cui nome viene dal greco sèirios, “brillante”: essa è infatti una delle stelle più brillanti che si possono osservare. Appartiene alla costellazione del Cane Maggiore.
 
Sironi, Mario (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Largo Giuseppe De Nittis a Via Filippo De Pisis ed oltre.
La breve via è intitolata al pittore sardo Mario Sironi (1885-1961), che appartenne prima al Futurismo e poi alla corrente metafisica. Famose sono le opere Periferia blu con tram, Pannello monumentale con camion, Il camion e Camion giallo. Egli si dedicò con successo anche alla pittura murale e realizzò numerosi affreschi, bassorilievi e mosaici in giro per l’Italia. Fu anche scenografo e costumista teatrale.
 
Sirtori, Giuseppe (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Milazzo a Via Settimio Severo ed oltre.
Giuseppe Sirtori (1813-1874) fu un generale e politico italiano. Egli, ancora ragazzo, si fece prete, ma presto lasciò gli ordini sacri per aggregarsi ai Mille di Garibaldi. Fu più volte Deputato, e venne incaricato di risolvere il problema del brigantaggio nel Sud Italia: a tal fine, adoperò metodi molto violenti, che lo resero particolarmente inviso all'opinione pubblica.
 
Sisto (Strada)
Borgo San Michele
Va da Strada Capograssa senza uscita.
La strada ricorda il canale di bonifica Linea Sisto, costruito da papa Sisto V nell’ambito dei suoi tentativi di bonifica. Esso nasce a sud di Ninfa e sfocia nel Mar Tirreno, nei pressi di Terracina, dopo aver sfiorato Borgo San Michele e Pontinia.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Sisto V (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Viale Alfonso Lamarmora a Piazza San Marco.
La via ricorda il cardinale marchigiano Felice Peretti (1521-1590), che divenne papa nel 1585 col nome di Sisto V e che tentò un ambizioso progetto di bonifica delle Paludi Pontine. Egli era molto amato dal popolo per la sua schiettezza e si rese protagonista di molti episodî particolari e comici; era tuttavia noto anche per la sua severità.
 
Socrate (Via)
Latina Scalo
Va da Viale della Stazione a Via Pitagora.
La via è intitolata ad uno dei più importanti filosofi dell’antica Grecia, Socrate (469 a.C.-399 a.C.), il cui pensiero ha influenzato tutta la tradizione filosofica occidentale. Egli è noto per non aver lasciato opere scritte (la sua filosofia ci è giunta grazie all'impegno dei suoi discepoli) e per essere stato costretto al suicidio dal regime di governo ateniese.
 
Sogliola (Strada della)
Borgo Isonzo
Area rinominata: attualmente si chiama VIA GIULIO ARISTIDE SARTORIO.
Questo odonimo ricordava il pesce della famiglia dei Soleidi famoso per il suo corpo molto allungato ed appiattito. La sogliola abbonda nei mari con fondali sabbiosi ed è pescata principalmente a fini gastronomici: le sue carni, povere di grassi, risultano infatti molto delicate e facilmente digeribili.
La strada ha però ricevuto una nuova denominazione negli anni ‘90, nell’ambito dell’opera di profondo “restauro” che ha subìto la toponomastica dei Borghi in quel periodo.
 
Sole (Via del)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via Mercurio senza uscita.
La via ricorda la più importante stella del nostro cielo, attorno alla quale orbitano i pianeti principali del sistema solare. Il Sole è una preziosa fonte di energia e consente la vita sul pianeta Terra come la conosciamo, avendo un grande impatto sui fenomeni climatici e meteorologici.
La via è stata così intitolata dalla delibera di Consiglio n. 98 del 2019.
 
Solferino (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Teano a Viale Enrico Galvaligi.
Solferino è un comune in Provincia di Mantova che fu teatro di un’importante e sanguinosa battaglia durante la II Guerra d’Indipendenza. Qui infatti il 24 giugno 1849 le truppe franco-piemontesi riuscirono a sconfiggere l’esercito austriaco, portando così all’armistizio di Villafranca.
Prima la via andava da Via Sant'Agostino senza uscita, ma il suo percorso è attualmente molto diverso. Infatti il primo tratto è stato assorbito da Via Enrico Galvaligi (si tratta della parte destra della “biforcazione” situata all’incrocio con Via Sant'Agostino); il secondo tratto è, invece, oggi una diramazione della nuova strada (anch’essa ricompresa nel toponimo “Via Solferino”) che collega Via Galvaligi e Via Teano.
 
Solidarietà (Via della)
Con questo significativo toponimo viene individuata la “via fittizia” del Comune di Latina, ossia una strada non esistente che l’Amministrazione – al pari di numerose altre in Italia, censite dalla Fio.Psd. – ha istituito per consentire alle persone senza fissa dimora di usufruire di un indirizzo specifico ogni volta che ve ne sia bisogno, ad esempio per la ricezione di atti o documenti a mezzo posta. Si tratta, insomma, di una denominazione stradale “virtuale”: un caso in cui la toponomastica si mette al servizio del prossimo affiancandolo nella salvaguardia dei suoi diritti.
 
Sonzini, Mario (Via)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: oggi corrisponde a VIA CARLO PISACANE.
Il toponimo ricordava Mario Sonzini (1897-1920), il giovane sindacalista di Oleggio trucidato per le sue simpatie nazionaliste e perciò annoverato, post mortem, tra i “martiri della rivoluzione fascista”. Decorato di guerra, egli era sindacalista presso gli stabilimenti FIAT di Torino e venne assassinato da alcuni esponenti dell’estrema sinistra nei disordini che infiammarono il capoluogo piemontese durante il “biennio rosso”. Nel 1932 gli venne anche dedicato un dragamine della Regia Marina.
La delibera del Podestà 620/1938 aveva ricordato il giovane intitolandogli una via, all’epoca ancora in corso di costruzione, che corrisponde all’attuale Via Carlo Pisacane, così denominata soltanto nel dopoguerra.
 
Sorbo (Strada del)
Borgo Isonzo
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina senza uscita.
La strada ricorda un canale di bonifica.
 
Sorgente (Via della)
Latina Scalo
Va da Viale della Stazione a Via dei Glicini ed oltre.
Il toponimo si riferisce alla sorgente Belladonna, che si trova tuttora nelle vicinanze, in fondo a Via Pitagora.
 
Spaccasassi (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa senza uscita.
La strada ricorda un corso d’acqua che fu molto utile durante la bonifica, il Fosso Spaccasassi. Esso nasce nel Comune di Lanuvio e sfocia nell'Astura, dando origine al Canale Allacciante Astura, il quale giunge fino al Canale delle Acque Alte.
 
Spagna (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Norvegia a Via Francia.
La Spagna è una nazione europea, situata nella Penisola Iberica. La valuta corrente è l'euro, che nel 1999 ha rimpiazzato la peseta. Altri centri rilevanti, oltre alla capitale Madrid, sono Barcellona, Valencia, Siviglia, Bilbao e Saragozza.
 
Spalato (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Piazza della Libertà a Largo dei Maestri.
La via è dedicata alla città dalmata di Spalato, che oggi si trova in Croazia, ma che fu parte della Repubblica di Venezia per varî periodi fino al 1806 e che, poi, fu italiana dal 1941 al 1946. Nell’800 fu anche sede di un attivissimo movimento irredentista, che promoveva la sua annessione all’Italia.
Questo odonimo è stato istituito con delibera del Podestà 283/1934. Per un breve periodo, dopo la caduta del fascismo, la via cambiò nome: con la delibera di Giunta n. 5-6 del 1944, infatti, si volle dedicarla al sacerdote antifascista Don Giuseppe Morosini. Alla fine, con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951, a Don Morosini fu intitolato il viale attuale, mentre Via Spalato tornò al nome originario.
 
Spallanzani, Lazzaro (Via)
Borgo Podgora
Va da Via Renato Cartesio a Via Galileo Galilei.
L’emiliano Lazzaro Spallanzani (1729-1799) fu un biologo italiano. Egli studiò approfonditamente la circolazione del sangue e si dedicò anche alla gastroenterologia.
 
Spargi (Strada)
Foce Verde
Va da Strada Isola del Giglio senza uscita.
La strada ricorda un’isola a nord della Sardegna, appartenente all’Arcipelago della Maddalena. Oggi è disabitata, ma fino alla II Guerra Mondiale fu sede di una fortezza.
È stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Speranza (Strada della)
Borgo Bainsizza
Va da Strada Macchia Grande a Piazza Mario Musco.
La strada ricorda il vicino Fosso della Speranza, che nasce presso Borgo Bainsizza e sfocia nel Canale Acque Alte.
 
Speri, Tito (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Via Fabio Filzi a Largo Virgilio Silvestri.
Il toponimo ricorda il patriota bresciano Tito Speri (1825-1853), che fu impiccato dagli austriaci a Belfiore per la sua fervente attività cospirativa. Egli è ricordato soprattutto come principale promotore dell’insurrezione nota come “Dieci Giornate di Brescia”.
La via – che in origine costituiva un tratto di Via Nazario Sauro – è stata intitolata con delibera del Podestà 620/1938.
 
Sperlonga (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Isonzo a Via Pontinia.
Sperlonga è un comune situato nella parte meridionale della Provincia di Latina, considerato uno dei borghi più belli d’Italia.
 
Spinaleto (Strada)
Borgo Sabotino
Va da Strada del Pantanello senza uscita.
Il toponimo ricorda una località al confine col Comune di Nettuno.
La strada è stata così intitolata con delibera di Giunta 2308/1996.
 
Spinelli, Altiero (Via)
Rione Littoria (R0)
Denominazione revocata: è tornata ad essere un tratto di VIALE DELLE MEDAGLIE D’ORO.
Altiero Spinelli (1907-1986) è stato un politico romano, ricordato come uno dei padri fondatori dell’Europa unita: egli infatti, durante il confino a Ventotene come prigioniero politico, nel 1941, assieme ad Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni scrisse il Manifesto per un’Europa libera ed unita. Dopo la caduta del regime fascista, Spinelli fondò, assieme ad altri, l’Unione dei Federalisti Europei. Nel 1976 fu eletto alla Camera dei Deputati come indipendente di sinistra, mentre dal 1979 al 1986 fu europarlamentare.
Il viale è stato intitolato nel maggio 2021 dopo un percorso abbastanza lungo e faticoso, fatto di ritardi, inciampi e superficialità assortite, che stonano con l’importanza ed il prestigio del personaggio. Tale percorso è cominciato nel 2014, quando, in risposta alla proposta d’intitolazione di una via a Giorgio Almirante, l’opposizione decise di presentare una mozione riguardante l’intitolazione di un’area di circolazione ad Altiero Spinelli: la mozione fu approvata con delibera di Consiglio 7/2015 (19 favorevoli, 1 contrario), ma non ebbe imediato seguito. Nel 2017, quindi, l’Amministrazione Comunale ha informalmente lanciato la proposta di dedicare al politico europeista il viale principale dell’allora Parco Arnaldo Mussolini. La notizia ha suscitato più di qualche polemica, poiché appariva incongruo intitolare ad un antifascista convinto una strada all’interno di un parco dedicato a Mussolini (sia pure Mussolini Arnaldo e non Benito). Alcuni polemisti social hanno allora fatto una controproposta, suggerendo d’intitolare a Spinelli l’intero parco, eliminando quindi la scomoda intitolazione al fratello del Duce; in più hanno anche ventilato l’idea di poter intitolare tutti gli altri viali all’interno del parco ai Padri Costituenti.
Nulla volendo togliere al prestigio ed allo spessore politico di Altiero Spinelli, tale proposta, così com’era stata formulata, appariva sbagliata. Non tanto per l’incongruenza di vedere Viale Spinelli nel Parco Mussolini – visto che nel frattempo il parco è stato intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – quanto perché il viale principale del parco aveva già un nome, ossia Viale delle Medaglie d’Oro, così come possiede già un nome anche buona parte degli altri viali interni (Pietro Metastasio, Istria, Zara, Martiri di Dalmazia, Pola, Dalmazia, Fiume); inoltre, a scanso di equivoci, ha un nome anche la piazza centrale, ossia Largo Oriolo Frezzotti. È vero che non ci sono cartelli a segnalare questi odonimi (sebbene regolarmente installati negli anni '90, nel tempo sono misteriosamente scomparsi), tuttavia anche senza cartello i nomi continuano ad esistere. Né sono toponimi tanto criticabili da dover essere per forza cancellati; anzi, in special modo l’intitolazione alle Medaglie d’Oro ha – come opportunamente segnala Massimo Porcelli – una sua ragion d’essere concettuale specificamente legata al tratto cui era stato cambiato nome: è proprio questo tratto, interno ai giardini pubblici, che conduce al Monumento ai Caduti realizzato dall’architetto Frezzotti a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60. Sarebbe bastato, quindi, semplicemente trovare un’altra area di circolazione da dedicare a Spinelli: magari, per uno dei principali fautori dell’unità europea, sarebbe stata adatta un’area nel Quartiere Europa, dove le denominazioni stradali si riferiscono a Paesi e città europee.
In ogni caso, nel 2021 l’Amministrazione comunale ha deciso di dare seguito alla mozione del 2014, intitolando ad Altiero Spinelli la direttrice principale del parco Falcone e Borsellino, che per l’occasione è stata anche declassata da viale a semplice via; alle Medaglie d’Oro è rimasto, invece, dedicato il breve tratto situato al di fuori del parco, che si ferma ben prima del Monumento ai Caduti. Alle polemiche sollevatesi in seguito alla mal ponderata decisione, si è aggiunto anche un pasticcio procedimentale di non poco conto: infatti, l’intitolazione si è fondata, come detto, esclusivamente sulla mozione approvata nel 2014, senza alcuna delibera comunale che ne ufficializzasse il contenuto e senza la necessaria approvazione della Prefettura. La mozione, in poche parole, è solo una richiesta avanzata da un consigliere per promuovere una discussione su argomenti di competenza del Consiglio Comunale e, quand’è approvata, pur assumendo la forma di una delibera, non ha alcun effetto giuridico immediato: è necessaria, a questi fini, una delibera, ossia lo strumento che effettivamente esprime l’indirizzo politico-amministrativo del Comune e che diviene esecutiva subito dopo la sua approvazione o nei successivi 15 giorni.
Mancando l’apposita delibera comunale, dunque, l’intitolazione di Via Altiero Spinelli – celebrata anche con una apposita cerimonia – finisce per essere, dal punto di vista amministrativo, un atto praticamente inesistente. In seguito, in un’apposita commissione, l’Amministrazione ha preso atto di ciò, scusandosi per l’errore commesso ed annunciando l’intenzione di rimeditare la questione.
 
Spontini, Gaspare (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Domenico Cimarosa a Via Adriano Banchieri ed oltre.
Gaspare Spontini, Conte di Sant'Andrea (1774-1851), fu un compositore marchigiano. Egli compose molte opere, di cui si ricordano soprattutto Milton, Fernando Cortez, Agnese di Hohenstaufen e La vestale. Meno conosciuta è la sua opera filantropica: infatti, alla morte, lasciò tutti i suoi averi in beneficenza. La sua città natale, Maiolati, in Provincia di Ancona, nel 1939 ha cambiato nome in suo onore, ed oggi si chiama Maiolati Spontini.
 
Stadio (Piazzale dello)
Rione Littoria (R0), Rione Prampolini (R3)
Area rinominata: corrisponde a PIAZZALE NATALE PRAMPOLINI ed a PIAZZALE MICHELE SERRATORE.
L’odonimo ricorda il campo sportivo della città, oggi dedicato a Domenico Francioni, che si affaccia proprio sul piazzale.
Attribuita con delibera di Consiglio n. 10 del 1951, la denominazione venne poi sostituita negli anni ‘60 con quella di Piazzale Natale Prampolini.
 
Statuto (Viale dello)
Rione Littoria (R0), Rione Frezzotti (R1)
Va dalla confluenza tra Viale XXI Aprile, Viale Cesare Augusto e Viale delle Medaglie d'Oro a Piazza Bruno Buozzi.
Il viale è intitolato alla Costituzione Italiana, in vigore dal 1-I-1948, che contiene 139 articoli: i primi 12 costituiscono i principî fondamentali della Repubblica.
L’intitolazione si riferisce allo “statuto” poiché è di epoca precedente all’entrata in vigore della Costituzione: il toponimo fu, infatti, istituito con delibera del Podestà 620/1938, quando il documento fondamentale su cui si reggeva il Regno d’Italia era appunto lo Statuto Albertino. Dopo l’avvento della Repubblica, la delibera consiliare n. 23 del 1948 dedicò il viale ad Alessandro Manzoni, per eliminare il riferimento monarchico. Tuttavia, nel 1951, la delibera di Consiglio n. 10 ripristinò la vecchia denominazione.
 
Stazione (Viale della)
Latina Scalo
Va da Via Appia a Piazzale Lelia Caetani.
Il viale ha questo nome poiché, semplicemente, conduce alla stazione ferroviaria di Latina Scalo.
 
Stefanato, Giovanni (Piazza)
Borgo Carso
Si trova tra Via Strabone, Via Sallustio, Via Erodoto e Strada Gialla.
La piazza principale di Borgo Carso è intitolata al fondatore dell’AVIS locale Giovanni Stefanato (1905-1966), al quale è stato anche eretto un busto nel vicino Parco Salvo D’Acquisto.
 
Steffani, Agostino (Largo)
Quartiere Nascosa (Q5)
Si trova lungo Viale Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Il largo è dedicato al compositore veneto Agostino Steffani (1655-1728). Egli scrisse soprattutto opere d’argomento religioso (visto che fu prima abate e poi vescovo), ma compose anche qualche opera lirica, come Marco Aurelio, Servio Tullio, Ascanio ed Audacia e rispetto. Tuttavia, la maggior parte delle sue opere ci è giunta incompleta e molte altre gli sono attribuite con qualche dubbio, poiché usava spessissimo degli pseudonimi.
 
Stella Alpina (Via della)
Latina Scalo
Va da Via del Murillo senza uscita.
La stella alpina è un fiore delle Asteracee, chiamato spesso anche col nome tedesco edelweiss. Esso è conosciuto per la sua rarità, tanto che quasi dovunque è vietato coglierlo.
 
Sterpara (Strada della)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Minturnae al Comune di Nettuno, dove diventa Via Nettuno.
La denominazione si riferisce ad una località dell'Agro Pontino.
Fino al 2010 comprendeva anche Strada Minturnae.
 
Stilicone (Via)
Borgo Bainsizza
Va da Strada della Speranza a Via Furio Camillo ed oltre.
Flavio Stilicone (359-408) fu un console e generale romano, di origine vandala. Egli fu il reggente dell’Impero Romano d’Occidente durante il governo del giovane imperatore Onorio e portò a termine svariate campagne militari contro i Visigoti e gli Ostrogoti.
La via ha questo nome a partire dagli anni ‘90: l’odonimo precedente era Strada della Fortuna, ed è rimasto vittima della revisione toponomastica che ha riguardato i Borghi latinensi.
 
Stoccolma (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Ubaldo Zani a Via Bucarest.
La via ricorda la capitale della Svezia, una delle città più grandi ed importanti della Scandinavia.
 
Strabone (Via)
Borgo Carso
Va da Via Fedro a Piazza Giovanni Stefanato.
Strabone (58 a.C.-25 a.C.) fu un geografo e storico greco. La sua opera più famosa è Geografia, un trattato in 17 volumi che descrive i luoghi ed i popoli del mondo allora conosciuto, con uno stile narrativo apprezzato da molti studiosi successivi. Egli scrisse anche una Storia universale in 47 volumi, di cui ci sono giunti pochissimi frammenti.
 
Stradella, Alessandro (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Alessandro Scarlatti alla medesima.
Alessandro Stradella (1639-1682) fu un compositore italiano, nativo di Nepi. Egli compose in special modo musica sacra e canzonette come Il barcheggio, Vola, vola in altri petti ed Il trespolo tutore.
Il primo tratto della via in questione (da Via Alessandro Scarlatti fino alla prima curva) costituiva in origine una parte di Strada Lunga, assieme al primo tratto della stessa Via Scarlatti.
 
Stradivari, Antonio (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Alessandro Scarlatti senza uscita.
La via ricorda il cremonese Antonio Stradivari (1644-1737), famosissimo costruttore di strumenti musicali. Egli realizzò soprattutto violini, violoncelli, chitarre ed arpe; la loro perfezione è tale che i suoi contemporanei dicevano li costruisse facendo uso della magia nera e di riti satanici.
 
Strambone (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Nascosa a Strada della Cicerchia.
La strada ricorda il Fosso Strambone, un canale di bonifica che nasce in località Malconsiglio e sfocia nel Canale Cicerchia.
 
Strasburgo (Viale)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale Pierluigi Nervi a Viale Le Corbusier.
Il viale è intitolato alla città francese di Strasburgo, posta al confine con la Germania. L’intitolazione vuol essere un omaggio alla Comunità Europea, di cui Strasburgo può esser considerata una sorta di capitale (assieme a Bruxelles, cui è intitolata una via parallela): qui infatti ha sede il Parlamento Europeo. Vi ha il suo quartier generale anche il Consiglio d’Europa, che non ha alcun legame con l’UE ma che ha contribuito alla promozione della democrazia e della libertà in Europa dopo la II Guerra Mondiale.
 
Strelitzie (Via delle)
Latina Scalo
Va da Via del Murillo a Via del Pioppeto.
Le strelitzie (anche chiamate sterlizie) sono un fiore della famiglia delle Strelitziacee. Il fiore è stato così chiamato in onore della Regina Carlotta d’Inghilterra, figlia del Duca di Meclemburgo-Strelitz.
La via è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Striscia (Strada della)
Santa Fecitola
Va da Strada Tor Tre Ponti a Strada delle Congiunte Sinistre.
Il toponimo ricorda il Canale della Striscia, che per un tratto corre parallelo alla strada.
Originariamente la strada si chiamava Strada Campolazzero, in ricordo di una vicina località.
 
Stromboli (Strada)
Foce Verde
Va da Strada Lungomare senza uscita.
Stromboli è un’isola in Provincia di Messina, appartenente alle Isole Eolie. Essa è famosa per il suo grande vulcano ancora attivo.
La strada è stata intitolata con D.C. 5/2008: prima si chiamava Strada Privata Zufferli.
 
Studi (Piazzale degli)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: oggi si chiama PIAZZALE ARALDO DI CROLLALANZA.
Questa grande piazza alberata prendeva nome dal Palazzo M, uno degli edificî più rappresentativi e famosi di Latina. Esso, infatti, oggi ospita la Guardia di Finanza, ma in precedenza è stato la sede di molti istituti scolastici, dal liceo classico all’istituto magistrale alle scuole medie.
Il piazzale ha visto mutata la propria denominazione nel 1996, quando la delibera di Giunta 2308/1996 ha sostituito il vecchio nome coll’intitolazione al politico Araldo di Crollalanza.
 
Stura (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Piave a Via Busento ed oltre.
La via è dedicata a non uno, non due, ma ben tre fiumi del Piemonte. In questa regione esistono infatti la Stura di Ala, che nasce dal Pian della Mussa e dopo 24 chilometri sfocia nella Stura di Lanzo; la Stura di Demonte, che nasce dal Lago Stura, in Provincia di Cuneo, e muore nel Tanaro dopo 115 chilometri; ed infine la Stura di Lanzo, che è lunga 68 chilometri, nasce dal Pian della Mussa e sfocia nel Po. In assenza di specificazioni, la via potrebbe riferirsi a ciascuno di questi fiumi.
 
Sturzo, Don Luigi (Via)
Rione Isonzo (R6)
Va da Via Isonzo a Via Sezze.
La via ricorda il prete e politico siciliano Don Luigi Sturzo (1871-1959). Egli fondò il Partito Popolare Italiano nel 1919, assieme ad Alcide De Gasperi, e ne fu segretario fino al 1924, quando si rifugiò a New York in seguito al suo disaccordo col nascente regime fascista. Ritornato in Italia a guerra finita, fu eletto all’Assemblea Regionale Siciliana e nel 1952 divenne Senatore a Vita.
 
Subiaco, Maurizio (Piazzale)
Quartiere Italia (Q1)
Si trova tra Via Sant'Agostino e Via Cerveteri.
Questo grande parcheggio ricorda l’insegnante Maurizio Subiaco (1897-1976), che fu tra i primi maestri ad insegnare nelle scuole rurali fondate dal gruppo di intellettuali guidato da Giovanni Cena. Egli poi fu sempre molto coinvolto nella salvaguardia dei diritti dei contadini e fondò a Latina la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti. Fu in seguito ideatore e presidente della Cassa Mutua dei Coltivatori Diretti, nonché vicepresidente del Consorzio Agrario e dirigente dell’INPS.
Il piazzale è stato intitolato con D.C. 5/2008.
 
Suessa Pometia (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Via Vescia senza uscita.
Suessa Pometia è un’antica città del Lazio, molto probabilmente fondata dai Volsci. La sua collocazione è ancora incerta, ma non ha alcun legame coll’odierna Pomezia: quest’ultima infatti ne riprende solo il nome.
Non si tratta di un toponimo inedito, visto che fino agli anni ‘70 esisteva a Latina un’altra via con questo nome, ossia:
Suessa Pometia (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Area non più esistente: andava da Via Polusca senza uscita.
Si tratta in pratica dell'odierna Via Veio, che ha visto il suo percorso leggermente modificato dai lavori che hanno interessato il Quartiere Italia negli anni ‘70. Non si capisce, però, perché si sia deciso di cambiarle anche nome, visto che la via non è stata demolita e ricostruita ma semplicemente ne sono stati variati i limiti iniziali e finali: se si reputava importante intitolare una via alla città di Veio, la Commissione Toponomastica avrebbe ben potuto attingere al gruppo di strade che erano state appena costruite e che erano ancora senza nome, invece di cambiarlo ad una via che già lo aveva.
 
Sulmo (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Va da Via Albalonga a Via Quarto.
L’odonimo ricorda Sulmo, un'antica città dei Monti Lepini identificabile con l'odierna Sermoneta.
 
Svetonio (Via)
Rione Frezzotti (R1)
Va da Via Ezio a Via Plauto.
La via, cui si accede da un sottopassaggio, ricorda lo scrittore romano Gaio Svetonio Tranquillo (70-126), uno dei più famosi biografi del suo tempo. Egli scrisse infatti la biografia dei primi 12 imperatori, intitolata Vite dei Cesari, fonte di ogni genere di notizie sul mondo imperiale. Suo è anche il De viris illustribus, che racconta le vite di intellettuali, poeti e filosofi romani.
 
Svezia (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Francia senza uscita.
La Svezia è una nazione europea sita in Scandinavia. Oltre alla capitale Stoccolma, vi sono altre città di qualche rilievo, come Goteborg, Malmo, Norrkoping ed Uppsala.
 
Svizzera (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Germania a Via Gran Bretagna.
La Svizzera è una nazione europea, con capitale Berna, famosa soprattutto come paradiso fiscale. La moneta utilizzata è il franco svizzero. Centri importanti situati in Svizzera sono Zurigo, Basilea, Ginevra e Losanna.
 
 
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