TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

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LEGISLAZIONE

DOCUMENTI CONTATTI
 
 
Angeli Scout (Oratorio)
Latina Scalo
L’oratorio della chiesa di San Giuseppe Lavoratore, nel 2015, è stato dedicato alla memoria di 4 giovani ragazzi scout di Latina Scalo: Tiziano Righetti ed i fratelli Silvia e Roberto Orsini (scomparsi in un incidente stradale nel 2000), e Stefania Ferrari (anch’ella tragicamente scomparsa nel 2013).
 
Borgo Bainsizza detto Casolare (Centro Sociale)
Borgo Bainsizza
Il centro sociale prende nome dal borgo in cui è situato, ossia Borgo Bainsizza, riprendendo però anche il toponimo che contraddistingueva la zona prima che iniziassero i lavori di bonifica, cioè Casolare.
 
Bosco, Don Giovanni (Oratorio)
Rione Littoria (R0)
Si tratta dell’oratorio della cattedrale di San Marco, gestita dai Salesiani. Il nome ricorda appunto il religioso piemontese Giovanni Bosco (1815-1888), fondatore della congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dei Salesiani. Egli fu santificato nel 1934, ma il toponimo non lo ricorda.
 
Bottoni, Stefano (Centro diurno per minori)
Latina Scalo
È stato così intitolato dalla delibera di Giunta 809/2002, in memoria di un giovane morto in un incidente stradale.
 
Lerose, Don Giovanni (Centro Sociale)
Borgo Podgora
L’intitolazione ricorda Don Giovanni Lerose (1929-2009), il “prete giornalista” che fu per molti anni parroco, prima a Doganella di Ninfa, quindi a Borgo Podgora dal 1996 al 2009. Egli era anche corrispondente del quotidiano cattolico Avvenire e direttore del periodico Chiesa pontina.
 
Minenna, Salvatore (Centro diurno per disabili)
Quartiere Italia (Q1)
Il toponimo ricorda Salvatore Minenna (1944-2007), detto “Salvatore il Bruscolinaro” o “Salvatore il Sindaco”; sicuramente uno dei personaggi più amati dai latinensi. Affetto da disabilità, era solito vendere, assieme al fratello Franco, lupini e bruscolini davanti alla Standa di Via Armando Diaz (della quale si era autoproclamato direttore). Si era poi autoproclamato anche Sindaco di Latina e comandante dei vigili urbani, e spesso lo si poteva vedere “dirigere” il traffico, causando anche qualche disguido a chi veniva da fuori Latina. Egli era poi solito portare il gonfalone del Comune nelle processioni più importanti, alternandosi col fratello.
L’intitolazione, deliberata con D.C. 99/2017, ha incontrato l’approvazione unanime della cittadinanza, che ancora porta nel cuore questo simpatico personaggio. L’idea è venuta al Consigliere comunale Fabio D’Achille ed è stata subito fatta propria anche dal Sindaco Coletta, che ha portato Salvatore Minenna ad esempio di come la città sia riuscita ad integrare una persona disabile.
 
Palumbo, Sante (Circolo Cittadino)
Rione Littoria (R0)
Sante Palumbo (1913-1981) è stato un politico e benefattore latinense, che fu assessore ai lavori pubblici. Egli era titolare di un'impresa edile che fu molto attiva nel Dopoguerra, nell’ambito della ricostruzione dei palazzi danneggiati dal conflitto, e si occupava anche di fabbricare ed esportare mattonelle, marmo e travertino. È stato anche dirigente del Latina Calcio.
 
Rivieccio, Padre Giorgio (Oratorio)
Tor Tre Ponti
L’oratorio della chiesa di San Paolo Apostolo a Tor Tre Ponti è dedicato alla memoria di Padre Giorgio Rivieccio (1935-2016), missionario dei Sacri Cuori. Dapprima sacerdote a Secondigliano, poi a Napoli ed Afragola, a partire dal 1986 è parroco di Tor Tre Ponti: egli svolgerà questo ministero fino al 1995, poi di nuovo dal 1998 al 2004 e dal 2007 al 2013. In quell’anno diviene rettore della comunità religiosa di Afragola, carica che aveva già ricoperto nei due intervalli tra il 1995 ed il 1998 e tra il 2004 ed il 2007.
 
San Massimo (Oratorio)
Quartiere Italia (Q1)
L’oratorio della chiesa di Santa Rita, gestito dai Padri Agostiniani, è intitolato ad un giovane martire agostiniano, San Massimo di Cartagine. Egli fu martirizzato dai Vandali nel 484, nel monastero di Gafsa, assieme ai confratelli Liberato, Bonifacio, Servo, Settimio, Rogato e Rustico. Sono ricordati dalla Chiesa cattolica come i Sette Santi Monaci di Gafsa.
 
 
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