TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

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Un interessante richiamo alla toponomastica si trova anche nella Legge 482 del 15 dicembre 1999, rubricata “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche”. La disposizione che qui ci interessa è il brevissimo art. 10, che stabilisce, in un unico comma: “Nei comuni di cui all'articolo 3, in aggiunta ai toponimi ufficiali, i consigli comunali possono deliberare l'adozione di toponimi conformi alle tradizioni e agli usi locali”. È un’importante disposizione a tutela della storia toponomastica di quei Comuni, sparsi in varie località d’Italia, che fanno parte di una minoranza linguistica; i quali, pur essendo situati in territorio italiano, hanno facoltà di indicare i toponimi anche nella propria lingua tradizionale. Per completezza, occorre dire che l’art. 3 specifica che questa legge è applicabile nei Comuni che siano stati riconosciuti di minoranza linguistica dalla Provincia competente, su richiesta di un certo numero di cittadini o di Consiglieri Comunali.
Il Maestrelli trova, però, una pecca in questa norma: egli infatti lamenta che l’art. 10 sembra considerare solo i toponimi, escludendo quindi gli odonimi. Tuttavia, a ben vedere, non pare che i suoi timori siano fondati. Il legislatore (consapevolmente o meno) ha invero utilizzato il solo termine “toponimi”, che risulta il più possibile inclusivo ed onnicomprensivo. I toponimi, essendo nomi di luoghi, ricomprendono anche gli odonimi, poiché le aree di circolazione sono nient’altro che un luogo. La disposizione fa dunque riferimento a tutti i toponimi, cioè nomi di località, montagne, frazioni, fiumi, laghi; ma anche vie, viali, vicoli e piazze.
 
 
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