TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

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La circolare 4 del 10 febbraio 1996, sempre del Ministero dell’Interno, spende qualche considerazione sulla possibilità di intitolare aree di circolazione a persone morte da meno di 10 anni. La circolare prende atto che la l. 1188/1927, all’art. 4, dà al Ministro dell'Interno la facoltà di derogare al divieto posto dai precedenti articoli 2 e 3 d’intitolare vie, piazze ed altri luoghi pubblici a persone che siano decedute da meno di dieci anni. Un decreto ministeriale del 1992 ha poi delegato ai Prefetti questa competenza, “per meglio valutare le intitolazioni a persone con rilevanza principalmente locale, nell'intesa che, comunque, questo Ministero dovesse essere puntualmente aggiornato sull'attività autorizzatoria svolta in forma decentrata”.
La circolare lamenta però che, in alcuni casi, quest’aggiornamento non ha avuto luogo, l’informazione è stata carente e lacunosa e che il Ministero è venuto a sapere “di episodi inerenti l'intestazione di strade o luoghi pubblici a mezzo della stampa, ovvero, incidentalmente, in occasione della trattazione di pratiche aventi riferimento ai dati toponomastici”. Si fa l’esempio delle intitolazioni in dialetto: infatti le Regioni e Province Autonome, laddove abbiano competenza esclusiva sulla toponomastica, hanno comunque l’obbligo di rispettare le norme d'attuazione degli statuti d’autonomia speciale. Il bilinguismo è infatti previsto solo in alcuni territorî, e va escluso “nelle iscrizioni toponomastiche, l'uso di dialetti che non godono, allo stato attuale della legislazione, di alcuna tutela in tal senso”.
Altra reprimenda che la circolare muove all’indirizzo delle amministrazioni comunali riguarda la variazione dei toponimi. Si legge infatti che “spesso, i comuni procedono in modo del tutto autonomo a variare i toponimi” senza chiedere l’approvazione dei Prefetti come imposto dalla legge. Perciò la circolare richiama l’attenzione dei Sindaci sulla “corretta applicazione” della legislazione in materia di toponomastica, che risponde “a precise esigenze di ordine pubblico”. Si richiede poi d’evitare “il ricorso generalizzato e frequente al mutamento dei toponimi esistenti, cui si procederà solo in base ad effettive necessità”, che dovranno essere valutate col concorso di Prefetti e Ministero, “considerati i disagi che tali iniziative possono arrecare ai cittadini per l'aggiornamento dei documenti in loro possesso e l'aggravio di lavoro a carico dei servizi comunali”.
Per tutti questi motivi, la circolare fa presente ai Prefetti che, ogni 6 mesi, dovranno provvedere ad inviare al Ministero l’elenco delle autorizzazioni concesse.
 
 
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