TOPONOMASTICA LATINENSE

Enciclopedia online delle vie e piazze della città di Latina

HOME

STORIA TOPONOMASTICA

SUDDIVISIONI TERRITORIALI INDICI ALFABETICI
STATISTICHE

LEGISLAZIONE

DOCUMENTI CONTATTI
 
 
V
 
Vaccareccio (Strada del)
Argilla-Malconsiglio
Va da Strada del Malconsiglio senza uscita.
L’odonimo ricorda una località nei pressi di Doganella di Ninfa, ove scorre anche un fosso con questo nome. Col termine vaccareccio s’intende un prato di pascolo per le vacche, che evidentemente esisteva in zona.
 
Valerio Flacco (Via)
Rione Campo Boario (R7)
Va da Via Giuseppe Sirtori a Via Appio Claudio Cieco ed oltre.
La via è intitolata al poeta latino Caio Valerio Flacco Balbo Setino (I secolo d.C.), forse originario di Sezze. Nonostante fosse uno dei principali letterati della sua epoca, ci sono giunte pochissime notizie sulla sua vita: era di famiglia patrizia e morì intorno al 90 d.c. prematuramente. L’unica sua opera arrivata sino a noi è il poema epico Le argonautiche, la cui parte finale è però mancante.
Sui cartelli posizionati lungo la strada intorno al 2008, il nome del poeta viene storpiato in “Cairo” Valerio Flacco.

Una delle targhe che riportano il nome errato.

 
Valle d'Aosta (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Calabria senza uscita.
La Valle d'Aosta è la più piccola regione d’Italia, che si trova stretta tra il Piemonte, la Francia e la Svizzera. Il capoluogo di regione, ed anche unico capoluogo di provincia, è Aosta. Altri centri rilevanti sono Gressoney, Cogne e Courmayeur.
 
Valletta (Strada della)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada di Monfalcone senza uscita.
Il toponimo ricorda un piccolo avvallamento che si trova nelle vicinanze.
 
Valli d'Oro (Strada)
Pantano d'Inferno
Va da Via Appia a Strada Pantano d'Inferno.
L’odonimo non si riferisce ad una località in particolare: è stato, infatti, adottato principalmente per sostituire il vecchio nome di Strada dell'Inferno, più inquietante e cupo e perciò sentito come inadeguato.
 
Valmontorio (Strada)
Foce Verde, Acciarella-Valmontorio
Va da Strada Foce Verde all'incrocio tra Strada Foglino, Strada Acciarella e Strada Santa Maria.
La strada riprende il nome della località che attraversa.
 
Varsavia (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale John Fitzgerald Kennedy a Via Londra.
La via è intitolata alla città di Varsavia, capitale della Polonia. Essa venne fondata nel XIII secolo dai Duchi di Masovia, ed il suo centro storico è stato nominato patrimonio dell’UNESCO nel 1980.
 
Vecchi, Giovanni (Piazzale)
Rione Prampolini (R3)
Si trova lungo Via Volturno.
Il toponimo ricorda Giovanni Vecchi (1909-1982), che lavorò per alcune bonifiche in Romagna e poi fu un alto dirigente del Consorzio Agrario. È stato anche presidente dell’Associazione Pionieri delle Paludi Pontine.
Il piazzale è stato intitolato con delibera di Giunta 15/2005.
 
Vecchi, Orazio (Via)
Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Via Alessandro Scarlatti senza uscita.
Il toponimo ricorda il religioso modenese Orazio Vecchi (1550-1605), che fu un compositore di madrigali e musica sacra. Egli realizzò, però, anche opere di argomento profano, come Le veglie di Siena e la commedia Amfiparnaso.
 
Vecchie Autolinee (Piazza delle)
Denominazione popolare, vedi LARGO PEPPINO IMPASTATO.
 
Vega (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via Pantanaccio senza uscita.
L’odonimo si riferisce a Vega, una stella situata nella costellazione della Lira. Essa è uno dei corpi celesti più luminosi del cielo notturno ed è anche una delle stelle più vicine alla Terra.
 
Veio (Via)
Quartiere Italia (Q1)
Va da prima a dopo di Via Tuscolo.
La via è dedicata all’antica città etrusca di Veio, che fu una delle più importanti realtà dell’Italia preromana ed uno dei maggiori centri culturali dell’Etruria. Le sue rovine si trovano nel Comune di Roma, nella frazione di Isola Farnese.
Fino agli anni ‘70 la via era dedicata ad un’altra antica città, Suessa Pometia, ma in seguito ai lavori di sistemazione urbanistica del quartiere, che ne hanno in parte rimodellato il tracciato, è stata rinominata.
 
Velaccio (Strada del)
Capoportiere
Va da Viale Antonio Pennacchi a Strada della Randa.
Come le strade circostanti, anche questa è stata denominata prendendo spunto dal lessico navale: col termine velaccio, in particolare, s'indica l’insieme delle vele issate sull'albero di trinchetto.
 
Velino (Via)
Rione Torre La Felce (R5)
Va da Via Carlo Romagnoli senza uscita.
Il Velino è un fiume di 90 chilometri di lunghezza, che attraversa l’Umbria ed il Lazio. Esso nasce dal Monte Pozzoni, presso Cittareale, e sfocia nel fiume Nera formando la famosissima Cascata delle Marmore.
 
Vendemmia (Strada della)
Borgo Podgora
Area rinominata: ora è VIA LUIGI GALVANI.
Questo toponimo, che ricordava il periodo autunnale in cui avvengono la raccolta e la spremitura dei grappoli d'uva, è stato soppresso nell’ambito della “rivoluzione” che ha visto protagonista la toponomastica dei Borghi di Latina intorno agli anni ‘90.
 
Vendicari (Strada)
Acciarella-Valmontorio
Va da Strada Valmontorio a Via Privata Firenze.
Vendìcari è un'isola disabitata a sud della Sicilia, in Provincia di Siracusa, che fa parte di una riserva naturale.
La strada è stata intitolata con delibera di Consiglio 5/2008.
 
Venere (Via)
Rione Pantanaccio (R11)
Va da Via Orione a Via dei Pianeti.
La via ricorda il pianeta Venere, il secondo del sistema solare, che è ritenuto una sorta di “pianeta gemello” della Terra, essendole simile per dimensioni. È uno degli oggetti celesti più luminosi, perciò nell’antichità era scambiato per una stella.
 
Venere, Salvatore (Via)
Rione Prampolini (R3)
Area non più esistente: andava da Via Amaseno a Via Alfonso Volpi.
L’odonimo ricordava il militare pugliese Salvatore Venere (1901-1942). Egli ricopriva il grado di Capomanipolo nel LXI Battaglione CC.NN. da montagna e si sacrificò sulle montagne dei Balcani per salvare i compagni da un attacco mosso da alcuni ribelli locali. Fu per questo decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
La via è stata demolita a seguito della costruzione della Lottizzazione Asves e, successivamente, del Centro Commerciale Latina Fiori.
 
Venereo (Strada)
Farneto
Va da Strada del Crocifisso senza uscita.
Il Venereo è un corso d’acqua che ricade principalmente nel territorio di Sezze. Il suo nome non ha nulla a che vedere con la divinità romana della bellezza, ma deriverebbe dalla pronuncia dialettale sezzese di “uva nera”, in riferimento alle numerose piante di vite che si trovano nei suoi dintorni.
È stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
Veneto (Viale), vedi alla R di Regione Veneto.
 
Venezia (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va dalla Strada Regionale 148 Pontina senza uscita.
Venezia è la città capoluogo del Veneto e dell'omonima provincia. Essa può vantare una storia gloriosa, poiché fu la più fiorente tra le repubbliche marinare e fu indipendente dal IX secolo fino al 1797. La ricchezza dei suoi commercî e del suo patrimonio culturale (è famosa a livello globale per i suoi canali) sono ben rispecchiati dal soprannome con cui è conosciuta, Serenissima.
Prima la via arrivava fino a Via dell'Agora (nel tronco oggi intitolato ad Ubaldo Zani), ma l'ultimo tratto è stato incluso in una proprietà privata.
 
Venezia Giulia (Via)
Lottizzazione Agora
Va da Via Toscana a Via Piemonte.
La Venezia Giulia è una regione storica dell'Italia settentrionale, un tempo posta per la maggior parte all’interno dei confini italiani, ma oggi divisa tra Italia, Slovenia e Croazia. Centri importanti sono Trieste, Gorizia, Capodistria.
 
Venticinque Luglio (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: oggi è PIAZZA DELLA LIBERTÀ.
La data cui l’odonimo si riferiva è il 25 luglio 1943, giorno in cui il Gran Consiglio del Fascismo – l’organo direttivo del P.N.F. – votò la destituzione di Benito Mussolini dalle cariche di capo del governo e del partito, con il suo conseguente arresto. La votazione prese le mosse dall’ordine del giorno presentato dal gerarca Dino Grandi, volto a sfiduciare Mussolini, e si concluse con 19 suffragî favorevoli, 7 contrarî ed 1 astenuto.
Il toponimo fu istituito con delibera del Podestà n. 248 del 31 luglio 1943 – pochissimi giorni dopo l’evento ricordato – per sostituire il precedente Piazza XXIII Marzo. L’anno successivo, però, il nome della piazza cambiò ancora in Piazza della Libertà, con la delibera 2-1/1944.
 
Ventiquattro Maggio (Viale)
Rione Littoria (R0), Rione Frezzotti (R1)
Va da Corso Giacomo Matteotti a Piazza Bruno Buozzi.
Il toponimo ricorda il 24 maggio 1915, giorno in cui l'Italia decise di entrare tra le forze belligeranti nella I Guerra Mondiale, dalla quale uscirà vittoriosa il 4 novembre 1918.
La delibera podestarile 620/1938 ha attribuito questo nome ad un tratto della circonvallazione, nell’ambito di una più ampia razionalizzazione della toponomastica: in precedenza, la circonvallazione si era chiamata, nella sua interezza, prima Viale Mussolini, poi Viale XVIII Dicembre.
 
Ventitré Marzo (Piazza)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: attualmente si chiama PIAZZA DELLA LIBERTÀ.
La denominazione ricordava il 23 marzo 1919, data in cui Benito Mussolini fondò a Milano il Fascio Italiano di Combattimento: era, per questo, considerata la data di nascita del fascismo e per tale motivo la si volle celebrare attraverso l’intitolazione della seconda piazza di Littoria, sede della Prefettura.
Con la caduta del regime, il 25 luglio 1943, il toponimo è stato ovviamente soppresso e la delibera del Podestà n. 248 del 31 luglio 1943 la ribattezzò proprio Piazza XXV Luglio. È stato solo nel 1944, con la delibera di Giunta n. 2-1, che la piazza ha ricevuto il toponimo attuale, poi confermato dalla delibera consiliare n. 10 del 1951.
 
Ventotene (Strada)
Capoportiere
Va da Strada Lungomare senza uscita.
La strada ricorda l’isola di Ventotene, nelle Isole Ponziane, che ha un’antica storia come luogo di detenzione. Già l'imperatore Augusto vi fece segregare la figlia Giulia, a causa della sua condotta scandalosa, e durante il Ventennio fu sede di un carcere per prigionieri politici. Furono qui detenuti, tra gli altri, anche Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, che nel 1941 vi stilarono il Manifesto per l’Europa unita, che sarà d’ispirazione alla nascita della CEE prima e dell’UE poi.
 
Ventotto Ottobre (Largo)
Rione Littoria (R0)
Area rinominata: il nome attuale è PIAZZALE DEI BONIFICATORI.
L’odonimo intendeva commemorare il 28 ottobre 1922: in questa data le squadre fasciste guidate da Benito Mussolini intraprendevano la Marcia su Roma, che avrebbe condotto alla nascita del Governo Mussolini ed all’inizio del regime.
Istituita con delibera del Podestà 3/1932, la denominazione è stata comprensibilmente cambiata dopo la destituzione di Mussolini e la caduta del regime fascista: dapprima, la delibera podestarile 248/1943 la sostituì con Piazza delle Medaglie d’Oro; in seguito, la delibera di Giunta 2-1/1944 dedicò il piazzale all’antifascista Carlo Rosselli; poi, con la delibera di Consiglio n. 10 del 1951, venne ribattezzato Largo Gioacchino Rossini; infine, negli anni ‘60 venne deliberato il nome attuale.
 
Ventuno Aprile (Viale)
Rione Littoria (R0), Rione Prampolini (R3), Rione Piccarello (R2)
Va dalla confluenza tra Viale dello Statuto, Viale Cesare Augusto e Viale delle Medaglie d'Oro a Viale Alfonso Lamarmora.
Il toponimo ricorda il 21 aprile 753 a.C., che secondo la leggenda è la data della fondazione di Roma da parte di Romolo. Durante il fascismo divenne una festività nazionale, poi limitata al solo Comune di Roma nel 1945.
La denominazione è stata istituita con la delibera podestarile 620/1938, nell’ambito di una più ampia razionalizzazione della toponomastica: in precedenza, la circonvallazione si era chiamata, nella sua interezza, prima Viale Mussolini, poi Viale XVIII Dicembre. Tale nome è rimasto sino ad oggi, con l’eccezione di una breve parentesi dopo la caduta del regime fascista, quando la delibera di Giunta 2-1/1944 – ritenendolo un toponimo dai richiami politici troppo evidenti – l’ha sostituito con Viale I Maggio: con la delibera di Consiglio 10/1951, però, la precedente intitolazione ha ripreso il suo posto.
 
Verdesca Zain, Pietro (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Largo dei Maestri a Viale Giuseppe Mazzini.
La via ricorda il dottor Pietro Verdesca Zain (1902-1963), fisiologo e radiologo, che fu direttore della stazione sanitaria della Croce Rossa durante i lavori di bonifica. Egli è stato uno dei primi medici di Latina, ricoprendo anche la carica di Presidente dell'Ordine dei medici dal 1945 al 1952. Fu anche direttore del dispensario antitubercolare di Latina.
La via è stata un tratto di Via Fratelli Bandiera fino al 1996, quando la delibera di Giunta 2308 dispose la nuova intitolazione.
 
Verdi, Giuseppe (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Viale XXI Aprile a Via Salvatore Tucci.
La via, che originariamente comprendeva anche l’attuale Via Pontinia, ricorda il più famoso compositore italiano nel mondo, il romagnolo Giuseppe Verdi (1813-1901). Tra le sue opere più conosciute figurano Aida, Nabucco, Rigoletto, Otello, Falstaff, Don Carlos, I Vespri Siciliani, Macbeth e La traviata. Egli fu anche deputato e senatore nel Regno d’Italia.
L’odonimo, istituito con delibera di Consiglio n. 23 del 1948, inizialmente ricomprendeva anche l’attuale Viale Umberto I: con l’avvento della repubblica, infatti, il nome del sovrano era stato ritenuto inopportuno ed era stato perciò sostituito. Successivamente, la delibera di Consiglio n. 10 del 1951 decise di confermare il nome di Via Giuseppe Verdi solo per il tratto di strada esterno alla Circonvallazione.
 
Verga, Giovanni (Via)
Rione Isonzo (R6)
Area non più esistente: andava da Via Ugo Foscolo a Via Giovanni Boccaccio.
L’odonimo ricordava il catanese Giovanni Verga (1840-1922), lo scrittore italiano che è considerato il pioniere della corrente del verismo. Suoi sono i romanzi Mastro Don Gesualdo, I Malavoglia, Una peccatrice, Eva ed Eros. Egli fu anche Senatore del Regno, aderendo alla sinistra.
La via fu demolita nei lavori di costruzione della nuova sede dell'Istituto Professionale Luigi Einaudi.
 
Vergini Nuove (Strada)
Cicerchia
Va da Strada Sabotino senza uscita.
Porta questo nome una località nei pressi, caratterizzata anticamente da pascoli freschi ed abbondanti e perciò meta abituale, durante i mesi invernali, di pastori nomadi che vi formavano degli accampamenti.
 
Verona (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Area non più esistente: andava da Via Aldo Zanetti senza uscita.
Verona è una città del Veneto, capoluogo dell'omonima provincia, che venne fondata dal popolo degli Euganei. Essa è famosa soprattutto per la tragedia Romeo e Giulietta, di Shakespeare, che vi è ambientata.
La strada è scomparsa a seguito dell’espansione edilizia del quartiere, ma alcuni tratti ne sopravvivono ancora: un tratto è stato assorbito da un parcheggio senza nome che si trova lungo Via Svizzera; il tratto subito successivo è ora una parte della stessa Via Svizzera; ed un altro tratto, quello finale, è parte di Via Olanda, più esattamente del piazzale quadrato che si trova su questa strada.

Questa rielaborazione grafica mostra il percorso originario di Via Verona (in blu) confrontato con ciò che ne resta: il parcheggio senza nome (in rosso), il tratto di Via Svizzera (in arancione) e la piazza su Via Olanda (in viola).

 
 
Verri, Pietro (Via)
Tor Tre Ponti, Latina Scalo
Va da Via della Stazione a Strada Carrara.
Il toponimo ricorda il Conte Pietro Verri (1728-1797), che fu un filosofo e storico milanese. Egli è considerato il padre dell’Illuminismo in Italia e fu il fondatore e principale animatore della rivista Il Caffè, sulla quale scrissero numerosi intelettuali del tempo. Scrisse anche il trattato Osservazioni sulla tortura, in cui si dichiarava contrario a tale pratica.
La denominazione è stata attribuita dalla D.G. 2308/1996.
La didascalia scritta sulla targa stradale dice, con uno stile telegrafico abbastanza brutto, “benemerito crescita e prestigio nostra città”. Tuttavia, non si riesce a capire che cosa possa mai aver fatto il Verri per Latina, considerando che quando la città venne costruita, nel 1932, egli era morto da 135 anni.
La via è spesso anche chiamata Asse Attrezzato, poiché fu concepita come un asse viario importante per drenare il traffico tra Latina Scalo, Tor Tre Ponti e la zona industriale di Monticchio, nel Comune di Sermoneta.

La didascalia errata secondo cui il filosofo settecentesco Pietro Verri avrebbe contribuito alla crescita di Latina.

 
Versilia (Via)
Borgo Santa Maria
Va da prima a dopo di Via Cinqueterre.
La Versilia è una regione della Toscana settentrionale, il cui centro più importante è Viareggio. È molto conosciuta come meta turistica e vi si trovano spiagge famosissime come Forte dei Marmi e Camaiore.
 
Vescia (Via)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Minturnae a Via Corioli ed oltre.
Vescia è un'antica città fondata dagli Aurunci, distrutta dai Romani nel 314 a.C.. Essa si trovava lungo il Garigliano, nel territorio di Sessa Aurunca.
Fino agli anni '90 la via si è chiamata Strada Carnia.
 
Vespucci, Amerigo (Via)
Rione Torre La Felce (R5), Quartiere Europa (Q2)
Va da Viale Le Corbusier a Via Piave.
La via, un’importante arteria di comunicazione, ricorda l’esploratore fiorentino Amerigo Vespucci (1454-1512), che perlustrò le coste del continente americano su incarico del Re di Spagna. Vespucci fu il primo ad intuire che quelle terre non erano le Indie ma un continente a sé, perciò alcuni cartografi suoi contemporanei lo chiamarono America in suo onore.
 
Vetiche (Strada), vedi alla L di Le Vetiche.
 
Vicenza (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Area non più esistente: andava da Via Aldo Zanetti senza uscita.
Vicenza è una città del Veneto, capoluogo dell’omonima provincia, che ha antichissime origini: infatti fu fondata dai Veneti intorno al VI secolo a.C., col nome di Berga. Il nome attuale pare derivi dal latino vincens, che significa “la vincente”.
Questa strada sterrata era inizialmente una traversa senza uscita di Via Aldo Zanetti, ma nel 2006, con la costruzione di alcuni palazzi, la sua conformazione cambiò: la via si trasformò, infatti, in un breve sentiero che univa Via Belgio ad uno spiazzo sterrato adiacente a Via Settimio Chiarello. Oggi quel sentiero non esiste più: una parte è stata inclusa in un’area recintata, mentre il resto è stato invaso dalla vegetazione.

Il percorso originale di Via Vicenza (in blu) confrontato con quello risultante dopo le modifiche del 2006 (in rosso).

Un'immagine di Via Vicenza presa da Google Streetview e datata 2008.

Un'immagine presa sempre da Google Streetview, dalla stessa angolazione, e datata 2015.

 
 
Vico, Giambattista (Via)
Rione Littoria (R0)
Va da Viale Giuseppe Mazzini a Via Enrico Toti.
La via è dedicata al filosofo e giurista napoletano Giambattista Vico (1668-1744). Egli è ricordato per il trattato Scienza nuova, in cui espose l'idea di un ciclo ripetitivo della vita umana.
Il toponimo è stato attribuito con delibera podestarile 620/1938.
 
Vienna (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Va da Via Copenaghen senza uscita.
L’odonimo ricorda la città di Vienna, capitale della Repubblica Austriaca. Venne fondata nel I secolo d.C. da alcuni militari romani, che la chiamarono Vindobona.
 
Vigneti (Strada dei)
Borgo Montello-Le Ferriere
Va da Strada Nettunese senza uscita.
Il toponimo indica l'abbondante presenza di vigne nei dintorni.
 
Villafranca (Via)
Rione Prampolini (R3), Rione Goretti (R4), Rione Torre La Felce (R5)
Va da Viale Giulio Cesare a Via Aspromonte.
La via ricorda il comune in Provincia di Verona che ebbe risalto nella storia delle Guerre d’Indipendenza. Qui infatti, il 12 luglio 1859, venne firmato dall’Imperatore d’Austria l’armistizio che pose fine alla II Guerra d’Indipendenza e che portò all’annessione della Lombardia al Regno di Sardegna.
L’odonimo è stato istituito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Viola (Via della)
Latina Scalo
Va da Via del Ciclamino alla medesima.
L’odonimo si riferisce alla viola, un fiore delle Violacee di cui esistono varie specie. I suoi petali sono solitamente di colore viola, appunto, ma alcune varietà sono gialle.
 
Viotti, Giovanni Battista (Via)
Quartiere Nuova Latina (Q4)
Va da Via Giangiacomo Carissimi senza uscita.
La via ricorda il compositore piemontese Giovanni Battista Viotti (1755-1824), conosciuto soprattutto come violinista. Egli realizzò più di 40 opere per strumenti ad arco e scrisse anche un manuale per violinisti. È a lui che si deve la musica della Marsigliese, il conosciutissimo inno nazionale francese, giacché i rivoluzionarî ne adattarono il testo su una sonata che Viotti aveva realizzato mentre si trovava alla corte di Luigi XVI.
 
Virgilio (Via)
Rione Frezzotti (R1)
Va da Largo Maria De Mattias a Piazzale Cesare Luna.
Publio Virgilio Marone (69 a.C.-18 a.C.) fu un poeta latino, originario del villaggio di Andes, presso Mantova. Le sue opere più note sono il poema epico Eneide, il poema didascalico Georgiche e la raccolta di componimenti Bucoliche. Egli, secondo la leggenda, era anche un esperto di magia nera.
L’odonimo è stato istituito con delibera di Consiglio n. 10 del 1951.
 
Viterbo (Via)
Quartiere Persicara (Q3)
Va da Via del Lido senza uscita.
Questa viuzza ricorda la città di Viterbo, nel nord del Lazio, capoluogo dell'omonima provincia. Essa è soprannominata "Città dei Papi", poiché fu sede pontificia dal 1257 al 1281.
Via Viterbo è l’unica superstite di un gruppo di strade dedicate a città italiane che fu demolito negli anni ‘80, a seguito dell’espansione urbanistica della zona.
 
Vittime della strada (Piazzale)
Quartiere Europa (Q2)
Si trova lungo Via Gran Bretagna.
Vittime della strada (Pista Ciclabile)
Cicerchia, Quartiere Nuova Latina (Q4), Quartiere Nascosa (Q5)
Va da Viale Antonio Pennacchi all'Oasi Verde Susetta Guerrini.
Entrambi i toponimi, che si riferiscono ad aree poste in zone diverse della città, intendono ricordare tutte le vittime di incidenti stradali. Il piazzale è stato così intitolato dalla delibera di Consiglio 97/2008; la pista ciclabile ha ricevuto questo nome più tardi, nel 2014.
 
Vittorio Emanuele III (Corso)
Rione Littoria (R0), Rione Prampolini (R3), Rione Goretti (R4), Rione Campo Boario (R7)
Area rinominata: corrisponde a VIA GUGLIELMO MARCONI, CORSO DELLA REPUBBLICA e VIA GIULIANO CARTURAN.
Il toponimo ricordava il terzo Re d’Italia, Vittorio Emanuele III di Savoia (1869-1947), ch’ebbe altresì i titoli di Re d’Albania ed Imperatore d’Etiopia. Egli regnò dal 1900 al 1946, appoggiando dapprima i governi liberali di inizio Novecento, poi mostrando sempre più diffidenza verso la classe dirigente, tanto che di fatto non ostacolò l’ascesa di Mussolini. Spinto dal disastroso andamento del secondo conflitto, si attivò per destituirlo ma ciò non evitò che i movimenti antifascisti chiedessero la sua abdicazione al trono. Egli era un appassionato numismatico e scrisse anche dei trattati in materia.
La via principale del centro ebbe questo nome con delibera del Podestà 3/1932, ma nel pieno della II Guerra Mondiale – ritenendosi inopportuno ricordare nella toponomastica il sovrano che aveva favorito l’ascesa al potere del regime fascista – con la delibera di Giunta 2-1/1944 le si cambiò nome in Corso dei Martiri delle Fosse Ardeatine. Solo qualche anno più tardi, con la delibera consiliare n. 10 del 1951, fu deliberata la denominazione attuale.
 
Vittorio Veneto (Viale)
Rione Littoria (R0), Rione Prampolini (R3), Rione Goretti (R4)
Va da Largo del Fair Play a Piazzale Gorizia.
Vittorio Veneto è un comune della Provincia di Treviso, dove tra l’ottobre ed il novembre del 1918 si tenne un lungo combattimento tra l’esercito italiano e le truppe austroungariche. L’Italia ne uscì vittoriosa e, grazie a questo scontro, si assicurò un posto tra le potenze vincitrici della I Guerra Mondiale.
In origine la circonvallazione aveva un unico nome: Viale Mussolini tra il 1932 ed il 1935 e Viale XVIII Dicembre tra il 1935 ed il 1938. Fu proprio la delibera del Podestà 620/1938 – in sede di riordino generale della toponomastica – a suddividere il viale che contorna il centro storico in diversi tratti, ciascuno con un proprio nome, tra cui Viale Vittorio Veneto.
 
Vivaldi, Antonio (Via)
Rione Piccarello (R2)
Va da Via Dottor Vincenzo Rossetti a Via Vincenzo Bellini.
La via ricorda il compositore veneziano Antonio Vivaldi (1678-1741), uno dei più conosciuti musicisti barocchi. Egli era prete, come tanti musicisti dell'epoca, e realizzò diverse opere drammatiche come Orlando, Ercole sul Termodonte, Ipermestra, Giustino e L’Olimpiade. È tuttavia molto più conosciuto per 4 concerti per violino, intitolati Le quattro stagioni.
 
Volpi, Alfonso (Via)
Quartiere Europa (Q2)
Area non più esistente: andava da Via Don Carlo Gnocchi senza uscita.
La via ricordava il partigiano milanese Alfonso Volpi (1909-1943). Capitano del Genio, dopo l’armistizio aderì alle formazioni partigiane in Grecia, dove morì affrontando eroicamente alcuni soldati nazisti in un corpo a corpo per salvare un camion di viveri. È stato insignito della Medaglia d'Oro al Valor Miltare.
La via oggi non esiste più, a causa dell’espansione edilizia della Lottizzazione Asves. La prima parte della via è stata assorbita da Via Montecarlo e dal vicolo pedonale senza nome che collega Via Montecarlo a Via Bonn. La seconda parte, invece, è stata demolita e non è più riconoscibile all’interno della maglia stradale del quartiere.
 
Volsci (Viale dei)
Rione Piccarello (R2), Rione Frezzotti (R1)
Va da Via Don Carlo Torello a Via del Pantanaccio.
Il viale ricorda l’antica popolazione italica dei Volsci, che fu una delle maggiori popolazioni del Lazio preromano. Essi sono ricordati fra i più feroci ed instancabili nemici dei Romani. A loro si deve la fondazione di molte importanti città, come Velletri ed Anzio.
Fino al 2015 il viale finiva senza uscita poco dopo Via Ezio, ma è stato poi costruito un collegamento con Via Pantanaccio, comprensivo di ponte sul Canale delle Acque Medie.
 
Volsini (Via dei)
Rione Piccarello (R2)
Va dalla Strada Statale 156 Monti Lepini a Via dei Boi.
L’odonimo ricorda un’antica popolazione di origine etrusca, che abitava alcuni territorî dell’Umbria. Fondarono le città di Volsinii Veteres e Volsinii Novae, quest’ultima identificabile coll’odierna Bolsena.
Tutte le vie del quartiere ricordano antiche popolazioni italiche: tuttavia, la didascalia esplicativa che può leggersi sulla targa apposta dal Comune sostiene che la via ricorda non la popolazione, ma le omonime città da loro abitate.

Il cartello di Via dei Volsini apposto nel 2008, secondo cui la via ricorda "due città antiche di Etruria" e non il popolo che le aveva fondate.

 
 
Volturno (Via)
Rione Prampolini (R3)
Va da Via Aspromonte a Viale Alfonso Lamarmora.
Il Volturno è un fiume della Campania lungo le cui rive, nell’autunno del 1860, gli uomini di Garibaldi, aiutati dalle truppe sabaude, ingaggiarono svariati scontri coi soldati borbonici. I soldati delle Due Sicilie furono sconfitti e videro i loro tentativi di riprendere il controllo del Sud Italia svanire definitivamente.
La via è stata intitolata con delibera consiliare 10/1951.
 
Von Donat, Fedor Maria (Via)
Borgo Isonzo
Area in progetto da Strada della Rosa a Via Rinaldo Saltarin.
L’odonimo si riferisce al capitano dell’esercito prussiano Fedor Maria Von Donat (1847-1919), che svolse anche alcuni studî storici. Egli scrisse dei trattati sulle Paludi Pontine e su come tentare a bonificarle, tra cui Le Paludi Pontine ed il loro completo prosciugamento e risanamento e Nuovo sistema per bonificare i terreni paludosi.
La via, presente sulle mappe di Borgo Isonzo sin dagli anni ‘90, avrebbe dovuto fungere da raccordo tra Strada della Rosa e la chiesa di San Pio X, per poi raggiungere Via Ferrazza, ma non è mai stata realizzata.
 
Vongola (Strada della)
Borgo Isonzo
Area rinominata: ora si chiama VIA ANGELO DE SANTIS.
La strada ricordava il noto mollusco bivalve della famiglia dei Veneridi, spesso allevato per l’industria alimentare: molto ricercata a questi scopi è la specie detta Venerupis decussata, più conosciuta come vongola verace.
L’odonimo è però stato eliminato negli anni ‘90, durante la “pulizia toponomastica” che venne compiuta all’epoca nei Borghi di Latina.
 
Vozza (Strada)
Argilla-Malconsiglio
Va da Strada Migliara 45 a Strada Novella ed oltre.
L’odonimo ricorda la Macchia della Vozza, che era un bosco ceduo che ricopriva l'area dove oggi sorge Borgo Grappa. Si trattava di una foresta impenetrabile disseminata di avvallamenti ed acquitrini.
 
Vulcano (Strada)
Foce Verde
Va da Strada Isola del Giglio senza uscita.
Vulcano è un’isola posta a nord della Sicilia, in Provincia di Messina, nelle Isole Eolie. Essa prende nome dal Monte Vulcano, un imponente altopiano che comprende varî vulcani, alcuni anche attivi.
La strada è stata intitolata con D.C. 5/2008.
 
 
U HOME INDICE W - X - Y